All'inizio dell'anno vi avevo parlato del primo libro di Johannes Bückler, una lettura davvero interessante ed emozionante. Dopo, Non esistono piccole storie, di recente ho recuperato anche il secondo, Non esistono piccole donne, che si concentra più nello specifico su tutte quelle storie apparentemente minori di donne che hanno lasciato una traccia importante nella Storia, ma che molto spesso sono state messe da parte, in taluni casi dimenticate, per far prevalere gli uomini.
Anche in questo caso non sono rimasta delusa, anzi adoro particolarmente la capacità di Bückler di dar voce alle donne stesse, per poi lasciare qualche riflessione finale con lo scopo di far aprire gli occhi a chi legge, davanti ai soprusi, ai torti e alle violenze subite. Ma anche alla forza, alla determinazione, e al coraggio di certe donne, che nonostante tutto hanno realizzato i propri sogni, la propria arte o, in qualche modo, hanno contribuito al progresso nella scienza.
Ebbene sì, ho già recuperato anche la lettura di giugno per il mio progetto sul Teatro di Shakespeare e vi annuncio già che mi è piaciuta tantissimo! Trattandosi di una commedia, ho riso molto, e in particolare grazie a due personaggi che entrano nel gruppo dei miei preferiti tra quelli tratteggiati dalla penna del bardo inglese: Benedetto e Beatrice. I loro continui battibecchi hanno suscitato molte delle mie risate. Mi hanno divertita, e ho trascorso delle liete ore in loro compagnia. Anche se, ovviamente, non sono i soli attori di questa Commedia Romantica che ha delle linee in comune con la tragica storia d'amore di Giulietta e Romeo.
Dopo aver amato Cassandra ho deciso di proseguire la mia conoscenza di Christa Wolf con un altro romanzo-saggio dedicato a Medea.
Ero rimasta molto affascinata da questa figura quando, lo scorso anno, ho dedicato del tempo alla lettura di due opere su di lei: la Medea di Euripide e quella di Seneca. Molto diverse, ma accomunate da uno stesso esito finale. Medea era un'infanticida, l'assassina di suo fratello, che per vendetta decide di togliere tutto a Giasone, l'uomo che l'ha tradita e messa da parte.
Come potete leggere nelle mie riflessioni delle due opere, avevo preferito la versione di Euripide, perché nonostante non giustificasse i suoi terribili atti, la rendeva molto più umana, una donna da comprendere. Eppure, dopo aver letto questo saggio di Christa Wolf, sono rimasta un po' sconvolta.
Nel mese di maggio ho avuto la possibilità di fare un vero e proprio viaggio nella meravigliosa Sicilia di fine '800. Un viaggio immaginario, sì, tra le pagine di un romanzo importantissimo della nostra Letteratura, ma non per questo meno emozionante della realtà.
Ho sempre avuto una sorta di “paura”, se così possiamo definirla, di affrontare questo testo; temevo forse di trovare uno stile troppo complesso o pesante, ma in verità l'ho trovata una lettura davvero interessante, ricca di descrizioni minuziose che ti aiutano a sprofondare più facilmente nella realtà descritta, e con personaggi che restano impressi.
Il tempo vola, ma i miei progetti li porto ancora avanti con entusiasmo.
Sono fiera di me. Più di un anno fa ho iniziato questo viaggio nel teatro di Shakespeare e sto riuscendo a non fermarmi, anche se a volte qualche opera è più ardua, soprattutto per una questione di gusto personale o forse anche di traduzione, non saprei dire.
Maggio è stato dedicato a un altro Dramma Storico: l'Enrico IV, Prima e Seconda parte. Sono sempre più dell'idea che i drammi storici siano i più complicati da leggere per me, ma li trovo ugualmente interessanti, soprattutto nella creazione di personaggi che spiccano e restano indelebili nei ricordi. In questo caso, in particolare, non si può non citare Sir John Falstaff, cavaliere grasso e anziano, dedito ai piaceri, rappresentazione simbolica del Vizio.
Qualche settimana fa credevo che gli audiolibri non fossero adatti a me. Avevo provato grazie a un sito gratuito, ma mi ero addormentata. Poi, complice una promozione di tre mesi su Storytel ho fatto una nuova prova. Tra i tanti titoli disponibili ho visto che era presente il libro per maggio di un progetto volto a scoprire la letteratura Asiatica, dal Giappone, alla Cina, alla Corea con altre letture bonus, e così ne ho approfittato. Be', questa volta è andata decisamente meglio, grazie forse anche al libro che mi ha coinvolta, e alla voce di Gualtiero Scola che è riuscito a tenermi incollata all'ascolto, senza mai annoiarmi.
Oggi provo a parlarvi di questo titolo, primo libro della Letteratura Cinese che ho avuto modo di scoprire e che mi ha molto colpita positivamente: Vivere! di Yu Hua, pubblicato da Feltrinelli editore.
Sul sito di Let's Book pochi giorni fa è stata pubblicata la mia ultima recensione.
Ho avuto l'opportunità di leggere un libro che mi interessava moltissimo, in collaborazione con loro e la casa editrice Neri Pozza che ringrazio per la copia cartacea.
Conoscete le Comfort Women (Donne di Conforto)?
Sul mio blog ve ne ho parlato di già, avendo letto due libri sul tema. Oggi torno a condividere un altro consiglio per approfondire questa triste pagina di Storia.
Il mio viaggio nella letteratura della terra del Sol Levante prosegue. A Maggio dovevamo scegliere un libro che trattasse il tema dell'infanzia, dei bambini, ma anche delle fiabe. Facendo una ricerca, ho scovato questo titolo in biblioteca. Mai sentito, mai visto tra chi parla di libri e così ho voluto prenderlo. E sono felice di averlo fatto.
È uno di quei libri coccola, che trasmette al cuore un tripudio di tenerezza con un sottofondo però malinconico. Una storia vera che sicuramente noi occidentali non conosciamo, ma che in patria è diventato uno dei maggiori best-seller giapponesi di sempre.
Oggi vi parlo di una fiaba, di un racconto antico come il mondo.
Negli ultimi tempi sono tante le discussioni sulle fiabe della Disney, le critiche, le difese. A me, sinceramente fa tutto un bel po' ridere. Perché se si pensa alla vera essenza e origine di certe fiabe, c'è da rimanerci in quel caso davvero sconvolti. Altro che un bacio non consensuale, o dei corvi che offendono, o chissà che altro. Le vere fiabe, quelle che si narravano tra il popolo o le corti antiche, avevano temi e vicende che possono lasciare davvero il lettore di oggi senza fiato, sgomento, di fronte alle violenze, ai soprusi, agli incesti.
Ed è proprio questo tabù, l'incesto, uno degli elementi cardine di Pelle d'Asino, una storia che in verità non conoscevo ma che ho avuto modo di recuperare grazie a questo bellissimo libro illustrato pubblicato da Rizzoli e che il mio ragazzo mi ha regalato a Natale!
Quanto è difficile amarsi e prendersi davvero cura di sé?
Questa è una delle domande a cui penso spesso e che è emersa anche con la lettura di questo libro di poesie che ho recuperato all'inizio del mese.
In genere leggo poca poesia, perché ho sempre paura di non riuscire a comprenderla in maniera totale, di non essere poi capace di parlarne. Però ero molto attratta da queste piccole opere di Rupi Kaur, di cui tanto sentivo parlare, e ho colto l'occasione per conoscerla partendo, però, dall'ultimo testo pubblicato: home body, il mio corpo è la mia casa.