Vi ricordate le interviste dello scorso anno? Con questa nuova edizione del Salone del Libro di Torino, insieme al mio compagno abbiamo colto l'occasione per conoscere altre case editrici, alle quali abbiamo posto le nostre tre domande, in modo da dare loro un piccolo spazio in questo blog.
Quest'anno abbiamo deciso di unire anche una realtà museale che amiamo molto: Il Mufant, il Museolab del fantastico e della fantascienza di Torino!
Per conoscerlo meglio abbiamo avuto modo di parlare proprio con i suoi fondatori: Silvia Casolari e Davide Monopoli.
Questo blog era nato con uno scopo: racchiudere nel medesimo spazio tutte le mie passioni culturali. Negli ultimi anni, purtroppo, per via di vari motivi - tra cui il virus maledetto - ho avuto poche occasioni per vivere certe emozioni che anche l'arte e i musei possono dare. Mi piacerebbe però tornare a consigliare altro, oltre i libri. I weekend appena trascorsi li abbiamo vissuti all'insegna dell'arte e della cultura. Complice un abbonamento in scadenza, abbiamo deciso di approfittarne per visitare diversi musei. Alcuni già visti e in cui amiamo tornare spesso, altri una piccola deliziosa scoperta. Oggi vi consiglio tre musei di Torino forse poco noti che però a mio avviso sono estremamente interessanti! E possono colpire sicuramente anche gli amanti dei libri!
[12.03.2022 Teatro Colosseo, Torino]
Due anni.
Due anni che non tornavo a teatro.
Due anni che attendevo di vedere questo musical, e finalmente ce l'abbiamo fatta!
Quanto ci ha fatto perdere questo virus o rimandare? Tanto, troppo. Ancora oggi mi chiedo quando e se torneremo mai a una sorta di normalità. Guardandomi intorno vedo persone che continuano tranquillamente con la loro vita, e io mi sono spenta. Questi due lunghissimi anni e questa situazione che non è ancora conclusa mi hanno molto scossa. Anche se fortunatamente non ho avuto problemi gravi in famiglia, mi sento ancora smarrita. Mi sono chiusa ancor di più, e quello che pensavo fosse solo un breve periodo si è trascinato a lungo. Non sto qui però a spiegare quello che sento e le ragioni di un tale pensiero, perché oggi voglio solo parlare di una cosa bella: il teatro.
Prosegue il mio viaggio tra le opere di William Shakespeare e, per la tappa di Giugno, ho letto il Riccardo III, concludendo così la prima tetralogia storica. Delle altre parti vi avevo parlato in questo articolo sull'Enrico VI. Siamo quindi ancora nei Drammi Storici Inglesi, e con il terribile Riccardo III si conclude la Guerra delle due Rose, e inizia l'ascesa dei Tudor. Partiamo da ciò per esprimere un pensiero. Cercando informazioni sul Riccardo storico, è emerso che non tutti concordano su una caratterizzazione così malvagia, ma... si sa, il Bardo sceglie determinate fonti, e a que
Un'idea forse un po' folle quella che ho deciso di attuare da quest'anno: una lettura - o in alcuni casi, ri-lettura - di tutte le opere di William Shakespeare, compresi i Sonetti e i Poemetti. L'impresa è ardua, ma non voglio cedere o mollare! Ho iniziato il mio percorso dall'Enrico VI, non limitandomi solo alla prima parte, ma anche alla seconda e alla terza, così da avere un quadro più o meno completo: dalla fine della Guerra dei Cent'anni, alla Guerra delle due Rose. A giugno, poi, concluderò con il terribile Riccardo III! Chi era Shakespeare? O meglio dire, l'uomo di Statford-Upon-
BLANCHE: M'hanno detto di prendere un tram che si chiama Desiderio, poi un altro che si chiama Cimitero, e alla terza fermata scendere ai Campi Elisi. Un tram che si chiama desiderio è un dramma teatrale scritto dal drammaturgo statunitense Tennessee Williams nel 1947. L'opera ha vinto il Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1948. Siamo nella New Orleans degli anni '40, in un quartiere povero ma colorato, ricco di persone più diverse e molto chiassoso. Qui, in un contesto del tutto diverso per lei, giunge Blanche DuBois, alla ricerca della sorella Stella. Non porta con sé buo
... I am lonely.All I ask is the possibility of Love. Sull'account YouTube del National Theatre di Londra è possibile vedere fino al 7 e all'8 maggio il riadattamento teatrale della meravigliosa opera di Mary Shelley: Frankenstein, classico letterario che ho recuperato solo quest'anno ma che resterà sempre impresso nel mio cuore.Proprio oggi ho concluso la seconda versione di quest'opera teatrale, e ho voglia di parlarne un po' nel mio blog. Come avrete capito, qui non voglio soffermarmi solo sui libri, ma estendere tutto anche ad altre mie passioni sempre affini al tema principa
... lui è il demonio di Fleet Street! Il 31 ottobre ho avuto la possibilità di assistere alla Prima dello spettacolo “Sweeney Todd - il diabolico barbiere di Fleet Street” presso il Teatro Colosseo di Torino. Amo il musical e conoscevo bene la storia avendo visto il film di Tim Burton, ma ammetto la mia ignoranza sulla versione teatrale di Stephen Sondheim e Hugh Wheeler. Su questo punto, quindi, sono andata a vederlo come una novità, non avendo voluto informarmi, ma lasciandomi rapire dal lavoro italiano. La storia tormentata di Sweeney Todd nasce nel 1842 dalla penna de
A volte capita di girare per la città e sentirsi attratti da qualcosa: un odore, un luogo, i colori autunnali che mutano la fisionomia degli spazi, o uno sguardo. Ecco. Da uno sguardo, in particolare, sono rimasta profondamente colpita. Quello profondo e bellissimo di una ragazza dipinta su un quadro. Non conoscevo il nome, né l'artista che l'ha ritratta, ma da quel momento ho avvertito la volontà di vedere con i miei occhi quella mostra. Qualche giorno fa ci sono andata e sono rimasta molto sorpresa, incantata. Non serve andare a vedere sempre nomi noti, che conosci, ma a volte a
Sogno di dipingere e poi dipingo il mio sogno Chi di voi ama Van Gogh? Sono sicura che condivido questa mia passione con molti, non è vero? E le graphic novel? Ne avete lette? Io sto scoprendo la loro bellezza proprio ora. Non sono mai stata una vera e propria amante dei fumetti, ma negli ultimi mesi ne vedo così tanti di questo tipo o di temi che riscontrano il mio interesse, che vorrei avere molti soldi per poterle avere tutte. Un passo alla volta, no? Quando ho visto su Instagram la copertina di questa graphic novel me ne sono innamorata all'istante. Al Salone del