Hayez. L'officina del pittore romantico, alla GAM di Torino

28 Nov 2023

Arte, Musei e Teatro

Non sono un'esperta di Arte, ma mi ha sempre appassionato molto come materia alle superiori e all'università, e soprattutto amo molto andare in giro per musei. Ovviamente non riesco ad apprezzare tutto, ma ci sono artisti e artiste che riescono a scatenare forti emozioni in me. Qualche settimana fa abbiamo finalmente visto la mostra su Francesco Hayez, alla GAM di Torino e ne sono uscita estasiata, incantata, con una sorta di sentimento simile all'innamoramento. Ero così immersa nella sua pittura, da dimenticare a volte di leggere le didascalie. Prima volta per me davanti alla sua arte, ma so già che non sarà l'unica!

La mostra “Hayez. L'Officina del Pittore Romantico” è curata da Fernando Mazzocca ed Elena Lissoni, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera e organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura. Sarà disponibile fino al 1 Aprile 2024, quindi, un consiglio: fatevi un bellissimo regalo e andate a vederla!


Autoritratto

Il busto di donna dai capelli sparsi

Lo scopo è quello di far accedere idealmente il visitatore proprio nell'officina del pittore di origini veneziane, in modo da svelarne tecniche e segreti, attraverso oltre 100 opere, ma soprattutto il confronto e dialogo tra dipinti e disegni.
Centinaia di disegni - la maggior parte dei quali conservati all'Accademia di Belle Arti di Brera - il più delle volte tracciati con un gesto rapido e immediato, quasi fossero appunti visivi da impiegare poi nella creazione delle composizioni, e solo in rarissime occasioni riportati dettagliatamente nelle grandi dimensioni per la successiva traduzione su tela. Oltre agli "schizzi, pensieri fermati rapidamente, studi" , l’artista ha lasciato una raffinatissima produzione di d'après: disegni e acquerelli che riproducono fedelmente alcune delle sue opere più celebri.

L'esposizione si articola in dieci sezioni tematiche, seguendo un ordine cronologico, partendo dagli anni della formazione tra Venezia e Roma - dove Hayez ha goduto dell'amicizia e della protezione di Antonio Canova -, fino alla sua affermazione vera e propria a Milano e le ultime opere della maturità. 
Una speciale sezione è dedicata ai disegni per la Sete dei Crociati, la sua opera più ambiziosa e impegnativa, che il pittore aveva programmato come il suo capolavoro, eseguita tra il 1833 e il 1850 e destinata al Palazzo Reale di Torino, dove si può ancora ammirare. 


 L'ultimo bacio di Romeo e Giulietta

Imelda de' Lambertazzi





Arte, storia, politica s'intrecciano abilmente nei suoi quadri, che denotano un forte realismo, ma nascondono anche chiari messaggi patriottici e valori risorgimentali nei quali credeva. 

Le sezioni: 
  1. Esordi e primi successi tra Roma e Milano 
  2. Milano. L’affermazione del Romanticismo.
  3. La dimensione civile della grande pittura storica.
  4. Da Giulietta a Imelda, le eroine romantiche.
  5. Il ritratto come specchio di un’epoca
  6. Venezia tra Storia e Mito
  7. Le bagnanti e il nudo eroico.
  8. Figure e temi biblici.
  9. Gli ultimi anni.
  10. Bella e perduta. Una nuova immagine dell’Italia

    + Sezione focus. La Sete dei Crociati. Un capolavoro nei suoi disegni preparatori

    Pittore civile, massimo esponente del Romanticismo, cantore della bellezza, dell’amore e dei valori risorgimentali, nella sua lunga vita è stato protagonista di cambiamenti epocali, testimoniando il passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo. Celebrato da Giuseppe Mazzini come Vate della Nazione, ha condiviso con Manzoni e Verdi gli stessi ideali, stringendo con loro un rapporto unico, di amicizia e intesa culturale.

    La sua prima fase artistica è neoclassica, incentrata su temi mitologici o comunque classicheggianti - come nel caso del Laooconte -; nel pieno della sua maturità, però, si concentra sui concetti del vero e sul bello
    Hayez è stato anche uno dei più grandi ritrattisti, dotato di una forte sensibilità nel riuscire a cogliere la psicologia delle persone rappresentate, i moti dell'animo. 

    Nella mostra in esame, infatti, c'è un'ampia sezione in cui scorgere numerosi ritratti di personaggi dell'epoca in cui ha vissuto, molti anche gli esponenti di maggior spicco del Risorgimento, oltre che autoritratti. Non mancano, poi, diversi dipinti di nudi, soprattutto femminili, dedicati alla Maddalena, ma anche alle bagnanti, o altri soggetti religiosi.


    Ecce Homo

    Tamar di Giuda

    Il ritratto della contessina Antonietta Negroni Prati Morosini


    Questa a grandi linee la descrizione della mostra. Ma io, che ne penso? 
    Come dicevo, a me la sua arte ha lasciato del tutto estasiata. Soprattutto la sua capacità di rendere tutto così estremamente realistico, da sembrare di essere di fronte a delle fotografie. Sono rimasta ferma a osservare i vari dettagli, dalla cura degli abiti, delle pieghe, delle diverse stoffe, a quella per i capelli. Ma anche nella realizzazione dei luoghi, degli elementi architettonici, c'è una grande aderenza al vero che lascia stupefatti. Per non parlare poi della profondità degli sguardi dei soggetti rappresentati: ti perdi nei loro occhi, e ti sembra come di avere una sorta di dialogo con i soggetti, di cui spesso racconta delle storie ben precise. 

    Da amante di William Shakespeare, uno dei dipinti che più ho amato è sicuramente L'ultimo bacio di Romeo e Giulietta, ma anche La Maddalena penitente, Il busto di donna dai capelli sparsi, Imelda de' Lambertazzi e Tamar di Giuda mi hanno lasciato senza parole. 


     La Meditazione

    Accusa segreta

    Consiglio della Vendetta


    Ovviamente non mancano i capolavori più conosciuti che lasciano senza fiato visti dal vivo.
    Come La Meditazioneun'opera che non ha un intento seduttivo, bensì politico. La donna che ci guarda con uno sguardo intenso e fiero, e che tiene tra le mani una croce e un libro, rappresenta la Patria “bella e perduta”, l'Italia nel 1848. Sul dorso del libro è vergato in rosso "Storia di Italia", mentre sulla croce sono segnate le date delle Cinque Giornate di Milano. 

    O ancora due delle opere del Trittico della Vendetta: il Consiglio della Vendetta e Accusa segreta.
    Sullo sfondo di una Venezia dipinta nella pallida luce del mattino - tenebroso palcoscenico di intrighi politici e amorosi -, due donne sembrano cospirare. L'eroina, Maria, sembra indecisa sul da farsi, ma è consigliata da Rachele, che la invita a procedere nel suo intento di vendetta: inviare una lettera anonima, per denunciare l'amante che l'ha tradita. Nel secondo dipinto, si scorge solo Maria, che sta per lasciare la lettera, anche se sembra ancora titubante, in bilico nella sua indecisione tra vendetta e perdono. Anche qui è evidente la sua grande abilità nel tratteggiare non solo il vero e il bello, ma anche la componente emotiva del soggetto, l'analisi psicologica. 

    Di una squisita tenerezza è anche Il ritratto della contessina Antonietta Negroni Prati Morosini, sul cui viso si scorge una sorta di disagio. Per evitare alla bambina lunghe sedute di posa, Hayez trae ispirazione da una foto della bambina accanto alla madre.

    Quelle citate, però, sono solo alcune delle opere presenti in questa bellissima mostra che vi consiglio assolutamente di recuperare! 
    Devo dire che Hayez ha sicuramente preso un posto speciale insieme a Caravaggio e Artemisia Gentileschi nel mio cuore.


    Il Doge Gritti

    Valenza Gradenigo davanti agli inquisitori





    Per maggiori informazioni vi invito a guardare il sito della GAM
    Le foto presenti nell'articolo sono di mia proprietà. 
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