Sono sempre stata affascinata dai cosiddetti mostri della letteratura. Ho letto vari libri sul tema, altri ne vorrei leggere. Per questo, quando ho visto un saggio che analizza proprio questo aspetto, riflettendo anche sull'umanità, non ho resistito! I mostri ci aiutano a capire noi stessi, a porci davanti a uno specchio e vedere il nostro riflesso. I mostri rappresentano un qualcosa di cui non possiamo avere un vero controllo, hanno a che fare con la paura ma anche con la nostra stessa identità. Pensiamo a personaggi letterari come Frankenstein e Quasimodo, per fare due esempi. La creatura è il vero mostro, o forse lo è il suo creatore/padrone? Quasimodo è ritenuto un mostro da deridere e tenere lontano, ma c'è molta più umanità in lui rispetto a un Frollo o a un Febo che incarnano perfettamente il lato malvagio ed egoistico dell'essere umano. Sono solo due degli esempi che troverete nel Saggio Pop Monstrumana. L’umanità del mostruoso, la mostruosità dell’umano, di Francesca Giro e Gaetano Pagano pubblicato da effequ, una realtà editoriale indipendente che sono molto curiosa di approfondire.
Da 'piccola creatura della notte' quale sono, ho sempre amato contemplare il cielo notturno, quel manto stellato che è più visibile laddove non ci sono troppe luci artificiali. Avendo vissuto per molto tempo in campagna era facile osservarle e rimanere col fiato sospeso davanti a una simile bellezza. Non sono mai stata un'esperta di astronomia e forse so davvero poco su stelle, galassie e costellazioni, ma so che il libro che vi voglio consigliare oggi porta a osservare tutto con uno sguardo sicuramente diverso. E poi ci sono i Miti e le Leggende: anche qui la mia passione è forte, anche se devo trovare il tempo per approfondire meglio, prossimamente.
Miti e Stelle, dunque. È di questo che affronta un volume prezioso che ho avuto l'opportunità di leggere grazie a Raffaello Cortina Editore (un grazie speciale a Pia Ferrara!): I miti delle stelle, di Giulio Guidorizzi. Professore universitario e studioso di mitologia classica e di antropologia del mondo antico, l'autore ci conduce in un interessante e appassionante viaggio tra stelle e costellazioni e il loro profondo legame con la mitologia greca. Un volume arricchito da quadri, fotografie e altre immagini, che si conclude con un elenco delle 50 stelle più luminose. Un testo di facile lettura, che potrà entusiasmare non solo chi ama e studia i miti e l'astronomia, ma anche chi ha voglia di osservare quel manto stellato con un nuovo stupore, e tanta curiosità in più.
La prima volta che siamo andati al Salone del Libro, qualche anno fa, abbiamo avuto occasione anche di parlare direttamente con alcuni scrittori. Graziano Guiotto, l'autore del libro di cui voglio parlare oggi, ci ha permesso di conoscere il suo nobile tentativo: quello di farsi voce, e di tentare di far conoscere una storia di cui forse in pochi sanno veramente. Quella di un uomo il cui cognome è stato utile in tempi di guerra, ma poi troppo scomodo per ottenere il giusto riconoscimento per le sue azioni, e anche per avere una vita dignitosa. Albert Göring.
Sì, forse di fronte a questo cognome tutti quanti proverete un certo turbamento. Studiando la Storia, e in particolare il Nazifascimo e la Seconda Guerra Mondiale, risalta subito alla memoria il nome del vice di Hitler: Hermann Göring. Ma in quanti conoscono suo fratello? In quanti sanno effettivamente cosa ha fatto e come si è comportato? Per rispondere a queste domande, si potrebbero far ricerche, oppure, si può iniziare da questo volume “Il Göring antinazista” che racchiude al suo interno uno sguardo attento alle numerose fonti, ai dati che ancora ci restano, ma anche alle testimonianze di coloro che sono stati salvati dall'orrore Nazista proprio grazie a quest'uomo.
Amate l'Odissea?
Avete mai provato a leggerla in maniera diversa, andando a cercare possibili affinità con la vita attuale?
Cesare Catà con il suo nuovo volume “Una zattera per Itaca: l'Odissea come guida spirituale per naufraghi contemporanei”. pubblicato recentemente da Ponte alle Grazie, ha cercato di rileggerla e analizzarla con un approccio filosofico, andando alla ricerca di messaggi celati e preziosi.
Il suo tentativo è stato quello di chiarificare alcuni problemi degli uomini e delle donne del XXI secolo alla luce di questa storia all'origine della civiltà occidentale e, reciprocamente, di comprendere meglio e da prospettive nuove le pagine Omeriche alla luce di tali problemi”.
Mi piace associare al mio viaggio nelle opere di Shakespeare saggi che mi possano permettere di approfondire personaggi e temi. Negli ultimi mesi, in particolare, mi sono approcciata a due volumi che, seppur in maniera leggermente differente, parlano dell'Amore.
Amarsi con Shakespeare di Maurice Charney è un saggio di facile lettura, che appassiona e regala elementi nuovi, riflessioni importanti sulla natura dell'amore e l'aspetto sessuale, ma affronta anche i temi delle definizioni di genere e dei discorsi omoerotici. Charney ci guida così in un vero e proprio percorso nelle opere del Bardo inglese, che non può non colpire chi, come me, ama perdersi nella sua scrittura e nel suo genio.
Il libro di cui vorrei parlare oggi l'ho veramente amato.
Se mi seguite da tempo, ormai avrete capito quanto apprezzi i lavori di Cesare Catà. Ne ho letti diversi, e tutti mi hanno lasciato delle emozioni o ancor più delle riflessioni importanti. Tra le mancanze dell'aver lasciato le mie Marche ci sono proprio le sue lezioni-spettacolo.
Eppure... le ritrovo nei suoi libri. E questo mi rende felice.
Ma poi, siamo onesti: se viene pubblicato un libro su William Shakespeare lo lascio in libreria?
Un giorno di diversi anni fa, mi ha chiamato con forza un libro. Parlava di druidi e sacerdotesse, di Artù e dei suoi cavalieri, ma soprattutto di Morgana e di altre donne. Mi sono persa tra le nebbie, sono giunta ad Avalon. Ho amato e sofferto con loro. Mi sono arrabbiata e ho gioito. E, arrivata all'ultima pagina, ho chiuso il libro con un sospiro e una nuova consapevolezza. Quel libro era Le nebbie di Avalon, di Marion Zimmer Bradley. Una lettura magica che mi ha dato tantissimo. Da quel momento ho cercato tutta la saga. Ho collezionato tutti i libri, perdendomi e ritrovandomi. Li ho
Non leggo molti libri di non fiction, saggi, o simili. Ma in dei momenti sento il bisogno di farlo, soprattutto per riflettere su certi argomenti che mi toccano personalmente, e nei quali so bene di ritrovarmi. Vita su un pianeta nervoso di Matt Haig, pubblicato da Edizioni E/O è uno di quei titoli che mi ha sempre attratta, e complice una promozione su Amazon di qualche settimana fa, l'ho recuperato e letto. È uno di quei libri dove si possono trovare apparentemente tante frasi fatte, che potrebbero far storcere il naso a molti, ma che in verità fanno molto riflettere. Sembra quasi di
Lì, in quella specie di tempio naturale, lei si sedeva a terra tra le foglie, convinta che fino a un attimo prima, proprio in quel punto, le api fossero intente a conversare tra loro, perché quello era il loro salotto, tutte prese a raccontarsi storie antiche e meravigliose. dall'introduzione di Cesare Catà. Pamela L. Travers. Per molti di noi è semplicemente l'autrice che ha dato vita a uno dei personaggi più conosciuti e amati: Mary Poppins, una figura mitica, un archetipo, ossia come viene spiegato nell'introduzione un'icona letteraria che entra nel linguaggio giorna