Da 'piccola creatura della notte' quale sono, ho sempre amato contemplare il cielo notturno, quel manto stellato che è più visibile laddove non ci sono troppe luci artificiali. Avendo vissuto per molto tempo in campagna era facile osservarle e rimanere col fiato sospeso davanti a una simile bellezza. Non sono mai stata un'esperta di astronomia e forse so davvero poco su stelle, galassie e costellazioni, ma so che il libro che vi voglio consigliare oggi porta a osservare tutto con uno sguardo sicuramente diverso. E poi ci sono i Miti e le Leggende: anche qui la mia passione è forte, anche se devo trovare il tempo per approfondire meglio, prossimamente.
Miti e Stelle, dunque. È di questo che affronta un volume prezioso che ho avuto l'opportunità di leggere grazie a Raffaello Cortina Editore (un grazie speciale a Pia Ferrara!): I miti delle stelle, di Giulio Guidorizzi. Professore universitario e studioso di mitologia classica e di antropologia del mondo antico, l'autore ci conduce in un interessante e appassionante viaggio tra stelle e costellazioni e il loro profondo legame con la mitologia greca. Un volume arricchito da quadri, fotografie e altre immagini, che si conclude con un elenco delle 50 stelle più luminose. Un testo di facile lettura, che potrà entusiasmare non solo chi ama e studia i miti e l'astronomia, ma anche chi ha voglia di osservare quel manto stellato con un nuovo stupore, e tanta curiosità in più.
Le nostre costellazioni sono quelle immaginate dai Greci. Lì in alto sono disegnate le sembianze di esseri resi eterni nel momento stesso in cui il destino li aveva resi effimeri con la morte. Nel momento finale del loro percorso terreno, una forza divina trasformò il loro corpo umano in un corpo astrale.
Quante volte soffermandoci a osservare il cielo notturno abbiamo provato nel nostro cuore un'intensa emozione: c'erano forse stupore, meraviglia, curiosità, incanto. Ma anche domande, di sicuro. Distesi sull'erba, le braccia incrociate sotto il capo, gli occhi fissi lassù, sentendoci forse molto piccoli in quel mare infinito di stelle. O forse, ormai persi nella frenesia di una vita gestita dalla tecnologia, o chiusi in grandi città piene di luci artificiali, dimentichiamo di alzare lo sguardo, di perderci in una tale magia. Non è vero? Eppure, il cielo nella civiltà contadina antica fino alla modernità non era solo da contemplare, ma accompagnava le opere degli uomini un giorno dopo l'altro. È alle stelle che gli uomini si rivolgevano per orientare la prua delle proprie navi di notte, o per scandire il passare delle stagioni, o indicare la meteorologia. Quegli astri ci sono sempre stati e continueranno a esserci anche quando il nostro passaggio sulla terra si sarà concluso.
Furono i Mesopotamici a studiare per primi il cielo notturno, ma le nostre costellazioni sono figlie dell'astronomia greca.
Ed è proprio pensando ai miti greci che possiamo osservare il cielo in maniera diversa: è come se sfogliassimo un libro pieno di storie, di eroi, di amori, di Dei dispettosi o gelosi, di metamorfosi e creature dalla doppia natura, di animali che svolgono un ruolo importante nella vita di uomini e divinità. Esseri resi eterni dopo la morte, il loro corpo umano trasformato in corpo astrale da una forza divina. Immaginiamo allora il firmamento come una sorta di cupola affrescata da un pittore - spesso Zeus, ma anche altre divinità -: sotto i nostri occhi una serie di stelle luminose (o meno), che vanno a tracciare disegni, a raccontare storie che ancora oggi colpiscono l'essere umano.
I miti delle Stelle è un volume di notevole interesse che raccoglie tutte queste storie. I nomi di quelle costellazioni e dei segni zodiacali sono stati dati proprio dai Greci. Quale mito si nasconde dietro l'Orsa Maggiore, il Dragone o il Cigno? Quali curiosità possiamo riscontrare nel nostro segno zodiacale? Chi erano le Pleiadi, le sette luminose - eccetto una - sorelle del cielo? Conoscevi il tredicesimo segno zodiacale, chiamato Serpentario o Ofiuco? E la Chioma di Berenice?
Quale mito ha dato il nome alla Via Lattea?
Queste sono solo alcune delle costellazioni che potrete trovare tra queste pagine.
Ad esempio, l'Orsa maggiore fa riferimento a due miti in particolare: da un lato erano le due orse - Elice e Cinosura - che vigilavano sul neonato Zeus, nascosto da sua madre Rea all'interno di una grotta, a Creta, per proteggerlo da suo padre Crono che divorava tutti i suoi figli.
Dall'altro lato, invece, troviamo il mito di Callisto, trasformata in Orsa - secondo alcuni da Artemide, per altri invece da Era - perché per la sua bellezza aveva attirato lo sguardo di Zeus, che si unì a lei. Da lui, ebbe un figlio, Arcade, il quale nel momento in cui sta per scagliare una freccia mortale verso sua madre - che in forma di orsa non poteva riconoscere - viene fermato da Zeus. Il padre degli Dei, impietosito, li trasportò verso la cupola del cielo. Si trasformarono in stelle, vicini per l'eternità: Callisto divenne l'Orsa Maggiore, suo figlio Boote, il Mandriano, che brilla dietro la sua coda.
Sono tanti i miti e i personaggi che troverete sfogliando questo prezioso volume: dalle fatiche di Eracle, a Perseo e Andromeda, da Arianna e Teseo, a Chirone, il centauro; da Argo, la nave degli eroi a Orfeo che incantava tutti col suono della sua Lira, ecc.
A me personalmente sono piaciuti tutti molto, con una particolare menzione per: l'Orsa Maggiore, le Pleiadi, il Centauro, Il Cigno, la Via Lattea, i Gemelli (con riferimento a Castore e Polluce), ma anche l'Ariete, il Toro e il Capricorno hanno delle storie molto interessanti. Poi, essendo del segno della Bilancia, mi sono subito fiondata tra le pagine che lo descrivono: è l'unica costellazione che raffigura un oggetto e non un personaggio; esprime l'equilibrio tra giorno e notte, ed è anche particolarmente caro ai Romani, che in fondo dettavano leggi al mondo. Equilibrio e Giustizia sono proprio due aspetti che sento molto miei.
È un libro che si presta a essere letto in due modi: o in maniera lineare, dall'inizio alla fine, oppure saltando da una costellazione all'altra, sulla base della nostra curiosità. Il testo, poi, è articolato in tre sezioni: “Un cielo pieno di storie”, in cui troviamo la descrizione delle diverse costellazioni, con l'indicazione della loro posizione nella volta celeste e i diversi miti a esse correlati; “Lo Zodiaco” con un focus sulle dodici costellazioni zodiacali; e, infine, “La Via Lattea” che prende il nome dal 'latte divino'.
Ho amato molto questo saggio. Non solo mi ha permesso di approfondire qualcosa di cui sapevo poco, ma mi ha anche spinta a voler leggere diversi testi greci e latini che attendono da troppo tempo in libreria. Chissà, magari questo sarà l'anno giusto per rispolverare un po' quella mitologia che tanto mi appassiona.
Le nostre vite si dissolvono, ma la costellazione sotto cui siamo nati resta là, ad attendere altri uomini che leveranno gli occhi verso di lei.