Leggete racconti? Vi piacciono?
Seppur romanzi e saggi siano i generi che preferisco, a volte mi piace dedicarmi anche ai racconti. Nelle raccolte, soprattutto, è facile trovare storie che ci appassionano e altre che non sembrano lasciare troppa traccia ed emozione, ci sta, no?
Eppure ogni tanto mi piace leggere narrazioni brevi, da scorrere in poche ore (o minuti) e cercare di comprendere se quell'autore o autrice sia veramente bravo a scrivere. Sì, perché almeno io sono dell'idea che se la tua penna è buona, puoi riuscire a suscitare una qualche emozione e riflessione anche in poche pagine.
Siamo ormai entrati nella settimana più “oscura” dell'anno e a me piace ancor di più far letture a tema. In verità, la letteratura gotica in particolar modo, ma anche negli ultimi tempi quella dell'orrore, mi hanno sempre affascinata molto. Cerco di leggerne ogni volta che mi è possibile. Ma tra ottobre e novembre credo ci sia ancor di più l'atmosfera giusta per questi generi.
Quando penso a letture più tetre, e da brividi, subito lo sguardo ricade in quella parte di libreria che accoglie quei piccoli scrigni realizzati con cura e attenzione dalla casa editrice ABEditore, una delle mie preferite. Ho ancora diversi volumi da leggere, ma oggi inizio a parlavi di quello che ho recuperato pochi giorni fa.
Ho iniziato a leggere questo libro proprio all'inizio della quarantena, in un momento in cui anch'io ho subito una sorta di blocco del lettore, o comunque una certa difficoltà nell'affrontare i testi scelti per questo mese. Ho alternato questa lettura ad altre, ma alla fine, quando ho ritrovato il giusto sprint, le pagine della Gaskell mi hanno rapita totalmente. Un inizio un po' lento, sicuramente provocato anche dal mio stato emotivo, ma poi la fiamma si è accesa ed io ho totalmente amato questo classico della letteratura inglese. Forse Elizabeth Gaskell non è così conosciuta rispett