Storie di bimbe, di donne, di streghe di Elizabeth Gaskell

1 apr 2022

Libri

Leggete racconti? Vi piacciono?
Seppur romanzi e saggi siano i generi che preferisco, a volte mi piace dedicarmi anche ai racconti. Nelle raccolte, soprattutto, è facile trovare storie che ci appassionano e altre che non sembrano lasciare troppa traccia ed emozione, ci sta, no?
Eppure ogni tanto mi piace leggere narrazioni brevi, da scorrere in poche ore (o minuti) e cercare di comprendere se quell'autore o autrice sia veramente bravo a scrivere. Sì, perché almeno io sono dell'idea che se la tua penna è buona, puoi riuscire a suscitare una qualche emozione e riflessione anche in poche pagine.

Di Elizabeth Gaskell avevo letto un romanzo (Nord e Sud) e un racconto (Il racconto della vecchia balia), entrambi amati. Ma tra i miei progetti c'era anche la riscoperta di un tema che ho sempre amato, sin da ragazzina: la Stregoneria. Nelle mie ricerche ho scovato Lois la Strega, che ho ritrovato in questo volume. Perché quindi non ampliare la mia conoscenza della sua penna con più storie? E così, grazie alla biblioteca sono riuscita a reperire questo testo che racchiude ben cinque racconti, tra cui anche Il racconto della vecchia balia. Storie di donne, di bambine, di anziane. Storie di streghe o presunte tali. Storie di madri e figlie. Storie davvero interessanti e degne di nota.
Lasciando da parte il racconto che avevo già letto, il mio preferito è sicuramento il primo, qui tradotto come: La Strega Lois.


Figlia del parroco, figlia del parroco laggiù tra le braccia della balia, tuo padre non ha mai fatto niente per salvarmi, e nessuno salverà te, quando sarai esposta come strega.

 

© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Le storie di streghe o sulla stregoneria in generale mi hanno da sempre affascinato, soprattutto se inerenti la storia vera, la caccia e l'inquisizione, ma anche per l'aspetto più soprannaturale e fantastico. Tra i miei desideri più grandi, come avevo annunciato qualche mese fa, c'è anche quello di dedicare parte del mio tempo all'approfondimento del tema, leggendo molti più libri a riguardo. E ho iniziato, così, proprio da questo volume che, come già detto, racchiude al suo interno cinque racconti. Storie che hanno anche elementi in comune, come la presunta stregoneria, la solitudine, la violenza dell'uomo, la follia e demenza umana, ma soprattutto le protagoniste: donne di ogni età.

I racconti sono i seguenti:

  • La strega Lois.

    Il racconto più lungo e a mio parere anche il più bello.
    Lois è una giovane ragazza inglese che resta ben presto orfana di entrambi i genitori. Prima di morire la madre le dice di recarsi nella Nuova Inghilterra, più precisamente a Salem, dove sarebbe stata accolta da suo fratello. Lois è innamorata, ricambiata, di Hugh Lucy, giovane e unico erede del ricco mugnaio del villaggio. Ma il loro amore è ostacolato dal padre di quest'ultimo, che ha altre idee per il figlio.
    Lois parte, con la speranza di ritrovare presto Hugh che le ha promesso che la raggiungerà appena possibile.
    A Salem però il primo incontro con la famiglia di suo zio è piuttosto freddo e quando l'uomo muore, non sembra andare meglio. Sua zia Grace non è una donna di grandi affetti; suo cugino Manasseh spaventa per i suoi modi, per quell'insana luce nei suoi occhi e nelle sue parole, per quelle voci che sembra udire costantemente. E poi ci sono le cugine: Faith, della sua età, con la quale sembra riuscire a legare un poco, fino all'arrivo della gelosia; e la piccola Prudence, una bambina agitata da umori mutevoli: capace di passare in un lampo dall'essere dolce ed espansiva, all'essere falsa e a tratti disumana.
    Quando le due bambine del pastore Tappau iniziano ad avere strane convulsioni, a Salem scoppia una vera e propria caccia alle streghe, che rischierà di coinvolgere anche la gentile Lois.

    La storia di Salem (1692) credo che la conosciamo un po' tutti. Riprendendo le fonti storiche, la Gaskell riesce a costruire un racconto fatto di superstizioni, ignoranza, invidia, gelosia nociva, fanatismo religioso e pazzia.

    A nulla serve dimostrare di essere devota a Dio, di aver sempre aiutato tutti con amore e comprensione.
    Quando l'odio e i pregiudizi accecano le persone, non c'è niente da fare. La paura che già serpeggiava tra le strade del luogo, anche a causa dei pregiudizi sui pellerossa - con i volti dipinti come il Diavolo - inizia a scorrere tra le case dei puritani: pure la persona più cara inizia a essere malvista. O forse, semplicemente accusare qualcuno è l'unico modo per eliminare rivali in amore, attirare l'attenzione su di sé, o nascondere un altro tipo di male.
    Lois è un'anima pura in un mondo di ombre.
    Bellissimo.

  • Il racconto della vecchia balia.

    Di questo racconto io avevo letto l'edizione di ABEditore. Pertanto vi lascio QUI i miei pensieri a riguardo. Non mi dilungo oltre. Ma mi era piaciuto moltissimo. Una classica storia di fantasmi, che fa molto riflettere anche su come le azioni dei padri possano ripercuotersi sulle vite dei figli. Andando oltre i semplici fantasmi, però, si cela qualcosa di più concreto. Il tema della violenza si nota anche in questo breve, ma bellissimo, testo.

  • La clarissa.

    Il concetto della colpa dei padri che ricade sui figli è espresso anche in questa storia. Siamo a Forra di Bolland, nel nord est del Lancashire, e protagoniste da principio sono una madre, Bridget, e la sua bellissima figlia Mary. Il loro è un legame molto forte e appassionato, ma Mary a un certo punto vuole lasciare casa per scoprire il mondo. A malincuore sua madre la lascia andare, ma quando la ragazza non si farà più sentire, andrà a cercarla, invano.
    Di lei le rimane un cagnolino, che però fa una spiacevole fine a causa dell'arroganza di un uomo, contro cui Bridget scaglia la sua maledizione.
    Non aggiungo altro sulla trama per lasciarvi scoprire meglio alcuni dettagli.
    Qui i temi, oltre alla colpa dei padri, sono anche il rapporto tra madre e figlia, il concetto del Doppio che pone in luce un aspetto più soprannaturale e inquietante (ma a mio parere tratteggiato davvero bene), e la redenzione.
    Un racconto davvero interessante!

  • Il pozzo di Pen Morfa.

    Siamo in Galles e, anche qui, ritroviamo un forte legame madre-figlia. Anche Nest è bellissima, la ragazza più bella del luogo, tanto da attirare l'attenzione di un uomo pronto a sposarla. Ma la sua felicità è scossa da un grave incidente, mentre sta raccogliendo l'acqua dal pozzo di Pen Morfa. Una caduta che la renderà storpia.
    Quando anche la madre, l'unica persona che veramente prova affetto sincero per la giovane, viene a mancare, Nest si sente persa. Eppure, riuscirà a trovare un senso alla sua vita, accogliendo in casa la 'pazza' Mary.
    Una storia struggente, dove viene mostrato ancora una volta - come in Lois - il tema della pazzia; ma anche del conforto umano.

  • Susan Dixon.

    Anche Susan spera di sposarsi con il suo amato, ma sua madre in punto di morte le affida la cura del delicato fratellino Will. Susan promette e, in effetti, dedicherà la sua intera esistenza alla cura di suo fratello, anche quando una febbre insidiosa andrà a peggiorare la sua situazione mentale, la sua demenza. Anche a costo di perdere la persona che ama. C'è tanto amore ma anche tanta solitudine, eppure nel finale si scorge una nuova luce nella vita desolata e vuota della donna.

Ogni racconto è narrato da diversi punti di vista, vari narratori che ci immergono nel passato. Ne La Clarissa, ad esempio, un avvocato riordina le vecchie vicende della donna; nel secondo racconto è una Balia che porta i bambini indietro nel tempo, a quando era giovane, raccontando tutto con la stessa ingenuità di allora; mentre ne La Strega Lois, siamo davanti a una narratrice ottocentesca che spiega e interpreta la vicenda della caccia alle streghe di Salem, guardandola con occhi nuovi e una mente forse più evoluta.

Sono quindi storie di donne, ma anche di solitudine e sofferenza. Bambine, donne e anziane a cui viene tolto troppo, e il cui unico conforto si può trovare nel rapporto umano (il prendersi cura di persone più fragili o amate), o la ferma fede in Dio.
Tutte le storie hanno inizio con un passato felice e sereno, che viene troppo presto spezzato da eventi infausti: la morte, una caduta, la violenza, e che porta quindi le protagoniste ad avvertire un forte dolore e un profondo senso di solitudine. La bellezza della penna della Gaskell sta anche nella descrizione della natura, che cambia a seconda dei vari eventi. Da luogo piacevole, verde, gioioso che sa di casa, diventa ben presto ostile e denso di angoscia.
In Lois, ad esempio, c'è spesso il confronto tra i verdi prati dell'Avon dove la ragazza si sentiva amata, compresa ed era felice, e l'oscura foresta intorno a Salem, luogo di mostri e di diavoli.

Storie di bimbe, isteriche o colpite dalla violenza dell'uomo; di ragazze che scoprono l'amore e lo perdono, o coinvolte in passioni distruttive; di donne, soprattutto madri dure e ostinate, pronte a tutto per i propri figli e figlie; e di anziane sagge depositarie di segreti e conoscenze arcane.


Una raccolta che consiglio a tutti coloro che hanno voglia di conoscere la penna di Elizabeth Gaskell, partendo magari da storie brevi, prima di approcciarsi a romanzi più corposi.

IL LIBRO

Storie di bimbe, di donne, di streghe
Elizabeth Gaskell
Casa editrice: Giunti
Traduzione di: Marisa Sestito
Pagine: 254
Anno di pubblicazione: 1988
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