Sogno d'una notte di mezza estate è - per ora - la mia commedia preferita di William Shakespeare. In occasione di questo mio progetto l'ho riletta con piacere, e forse amata ancor di più. È stato magico perdermi in quel bosco, tra creature fatate spesso molto dispettose, e ridere degli equivoci scatenati soprattutto dal dispettoso Puck! Ma è un'opera dalla struttura molto più complessa, anche se di facile lettura rispetto ad altre. Una storia d'amore, o meglio di più amori, ma anche di travestimenti, metamorfosi, malintesi, e di un mondo fatato che s'intreccia con la realtà.
Una storia che è stata molto rappresentata sia a teatro sia al cinema e che vi invito a conoscere, se non l'avete ancora letta. Sicuramente l'approccio migliore per iniziare a conoscere le commedie del Bardo Inglese.
Lettura di Novembre per il mio progetto: #aTeatroconShakespeare. Per la tappa di Novembre del mio lungo e interessante viaggio nel teatro del Bardo, ho letto un'altra commedia: Pene d'Amor Perdute. Devo ammetterlo, non è stata un'opera facile, perché la complessità non sta nella trama o nei personaggi, ma nell'uso del linguaggio, o meglio di diversi registri linguistici. Tema fondamentale è proprio questo: la lingua usata dai vari gruppi di personaggi, infarcita spesso di metafore e termini latini, arricchita da sonetti, versi, filastrocche, che richiedono un'attenzione in più