Lettura di Febbraio 2023 per il mio progetto #aTeatroconShakespeare
Come scrivevo ne La Tempesta in molti ritengono quest'opera l'ultimo lavoro di William Shakespeare, prima di ritirarsi a Stratford-upon-Avon dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Ci sono però altri drammi teatrali che sono stati collegati al Bardo, anche se in collaborazione con altri autori, come ad esempio John Fletcher.
L'ultimo Dramma Romanzesco, I due nobili congiunti (o cugini) è stato scritto quindi a quattro mani, alcuni sostengono che sia stato abbozzato in primo luogo da Shakespeare per poi essere rielaborato e completato da Fletcher. Effettivamente, a mio modesto parere si avverte un po' questa differenza di stili, anche se ci sono molti rimandi alle precedenti opere di Mastro Will. Molte riaffiorano in personaggi, situazioni, particolari, spingendoti quasi a pensare che abbia voluto riassaporare un po' tutto quello fatto nella sua vita teatrale.
Lettura di Gennaio 2023 per il mio progetto #aTeatroconShakespeare.
Tradizionalmente, La Tempesta è considerata l'ultima opera scritta da William Shakespeare. I testi seguenti, infatti, furono un lavoro in collaborazione con John Fletcher. Fu portata in scena, per la prima volta, a corte nel 1611 e qualche tempo dopo il Bardo tornò a Stratford-upon-Avon, sua città natale, dove morì nel 1616. Forse è anche per questo che, in seguito, in molti videro un riflesso di Shakespeare nel suo Prospero: così come, alla fine, Prospero rinuncia alla sua magia chiedendo un ultimo incantesimo da parte del pubblico, un applauso, così anche Mastro Will lascerà di lì a poco il teatro. Ma questa ovviamente è solo una delle tante riflessioni su questo personaggio su cui, ancora oggi, restano numerosi misteri.
Ebbene sì, l'opera che ho letto - o meglio riassaporato con nuovo entusiasmo - a gennaio è proprio questa: La Tempesta, il penultimo testo presente nei cosiddetti Drammi Romanzeschi. Una delle mie preferite in assoluto.
Lettura di Novembre per il mio progetto #aTeatroconShakespeare.
Continua il mio viaggio nel teatro di Shakespeare e a novembre ho recuperato il secondo dei Drammi Romanzeschi: Cimbelino. Devo dire di essere particolarmente attratta da queste ultime opere del Bardo. Anche se, in questo caso, ho ritrovato tantissimi elementi già letti e presenti in molte sue opere precedenti. E la mia sensazione si è rivelata giusta: approfondendo un po' il dramma con la lettura del saggio su Shakespeare di Giorgio Melchiori, infatti, ci sono moltissimi riferimenti ad altri suoi scritti. Primo tra tutti Re Lear. Effettivamente, come scrivevo già nell'articolo su Pericle, Principe di Tiro, tutte queste ultime opere hanno un legame con Re Lear. Sembrano quasi quei racconti che padre e figlia narravano tra di loro nel buio di una prigione e che ora prendono vita, con sfumature di favole e interventi soprannaturali.
Lettura di Ottobre per il mio progetto #aTeatroconShakespeare.
Conclusi i Drammi Classici, con la tappa di ottobre sono finalmente approdata a quelli Romanzeschi (Romance), che conosco veramente poco, eccezion fatta per La Tempesta.
La prima opera che ho letto è stata Pericle, Principe di Tiro e devo dire che mi è piaciuta veramente tanto! L'ho divorata in poco tempo, sentendomi subito coinvolta dalle tante disgrazie che il protagonista e la sua famiglia devono affrontare. Prima di addentrarmi nell'opera vera e propria, volevo condividere alcuni spunti su questo nuovo gruppo di opere, riprendendo in parte alcuni concetti espressi nel volume dedicato a Shakespeare di Giorgio Melchiori.