[12.03.2022 Teatro Colosseo, Torino]
Due anni.
Due anni che non tornavo a teatro.
Due anni che attendevo di vedere questo musical, e finalmente ce l'abbiamo fatta!
Quanto ci ha fatto perdere questo virus o rimandare? Tanto, troppo. Ancora oggi mi chiedo quando e se torneremo mai a una sorta di normalità. Guardandomi intorno vedo persone che continuano tranquillamente con la loro vita, e io mi sono spenta. Questi due lunghissimi anni e questa situazione che non è ancora conclusa mi hanno molto scossa. Anche se fortunatamente non ho avuto problemi gravi in famiglia, mi sento ancora smarrita. Mi sono chiusa ancor di più, e quello che pensavo fosse solo un breve periodo si è trascinato a lungo. Non sto qui però a spiegare quello che sento e le ragioni di un tale pensiero, perché oggi voglio solo parlare di una cosa bella: il teatro.
Tornare in quel luogo per me magico è stato come riprendere a respirare meglio. Quanto mi era mancato andare a teatro? Tanto, troppo, immensamente. Dovevamo vivere questa emozione nel marzo del 2020, quel maledetto anno che ci ha tolto tanto. Per fortuna, però, finalmente ho potuto realizzare questo sogno.
Ghost è un di quelle storie d'amore che non mi stanco mai di vedere. Uno dei miei film preferiti. Il legame unico tra Molly e Sam mi ha sempre incantata, commossa, fatto battere forte il cuore. Non potevo quindi non cogliere l'occasione di vederne la rappresentazione teatrale e non ne sono rimasta delusa, anzi, mi è piaciuta davvero molto!
Il pericolo di deludere una persona che conosce e ama la storia era molto alto, ma non è stato questo il caso. Ho sorriso, riso, ma mi sono anche commossa: ho avvertito il mio cuore pulsare così forte in certi momenti d'aver paura di disturbare cast e pubblico. Sono riuscita, a stento, a non piangere ma ci sono andata molto vicina. Non c'è niente da fare: potrò vederlo anche mille volte, ma a ogni singola visione io mi commuoverò per Sam e la sua Molly.
Seduta su quella poltroncina rossa, però, mi sono accorta anche di una strana sensazione: sì, mi sono commossa in più di un'occasione ma non solo per la storia. No. Ma anche perché io ero di nuovo lì, a teatro. Forse non potevo crederci. Mi sono riappropriata in qualche modo di una delle mie passioni. Una di quelle esperienze che ti fanno star bene, che ti fanno tornare a vedere il mondo con qualche luce in più dopo tanto buio. Ero ancora una volta in una delle mie “case” in cui so che potrò sempre stare bene - e non importa se avrei voluto prendere a schiaffi il tipo accanto a me senza mascherina, io in quel momento volevo solo pensare a essere felice, a vivere ogni singolo instante di quella felicità che riusciamo a stento a trovare -. E l'ho fatto. Mi sono sentita per un attimo di nuovo viva, dopo un periodo - che ancora non mi lascia tregua - in cui faccio fatica anche solo a trovare le parole per descrivere un libro letto.
Anche ora ho paura di non riuscire a farlo, ma ho scelto di lasciar scorrere le dita sulla tastiera, ascoltando le mie emozioni, e non badando troppo alla perfezione.
È meraviglioso, Molly, l'amore che hai dentro.
Portalo con te.
La storia di Ghost è nota no?
Molly, artista, e Sam, banchiere, decidono di andare a vivere insieme, aiutati nel trasferimento anche dal loro caro amico Carl. Una casa da ristrutturare e in cui vivere, un amore forte, che non è però esente da piccoli battibecchi. Come quell'Idem, quella risposta apparentemente superficiale a un 'ti amo' che in verità nasconde qualcosa di più profondo. Una sera, mentre stanno tornando a casa, Molly e Sam vengono bloccati dalla violenza di un rapinatore che, infine, uccide Sam. Eppure quest'ultimo sceglie di rimanere sulla terra, non seguire quella bellissima luce, perché non può allontanarsi da Molly. Deve proteggerla e allo stesso tempo comprendere cosa si nasconde dietro il suo assassinio. Ad aiutarlo ci sarà anche la meravigliosa e truffaldina medium Oda Mae, l'unica che riesce a sentirlo, e che tenterà con i suoi modi alquanto buffi, di intercedere tra lui e Molly, cercando di convincere quest'ultima dell'esistenza del soprannaturale. Ma perché Sam è morto?
Il musical ripropone quasi del tutto fedelmente la storia della pellicola cinematografica tanto conosciuta e a mio avviso lo fa in maniera perfetta. Ho ritrovato l'amore e la disperazione di Molly, la sua voglia di credere che Sam sia ancora lì, ma allo stesso tempo la paura che sia tutta un'illusione che possa ferirla ancor di più; il senso di protezione di Sam, che cerca in tutti i modi di salvare il suo amore; la vigliaccheria di Carl che si lascia corrodere dai soldi di una New York frenetica e falsa, anziché credere con forza all'amicizia; ma anche la personalità vivace e piena di colori di Oda Mae, che ancora una volta è riuscita a prendere un posto molto grande nel mio cuore. Eppure ritroviamo anche altri personaggi secondari, come il vecchietto/fantasma dell'ospedale o lo strambo tipo della metropolitana, che mi hanno regalato momenti di risate ma anche di sorpresa. Grazie a dei giochi di illusione (l'arte dell'illusionista Paolo Carta), di luci, e altre magie del teatro, ecco che gli oggetti si muovono, colpiti dal fantasma, o si rimane stupiti davanti alle possessioni che permettono di avere un contatto diretto con l'aldilà. Ci si lascia così sorprendere e incantare dalla bravura di ogni singolo membro non solo del cast ma anche del reparto tecnico, in ogni sua parte. Ma quanto è meraviglioso il teatro?
Potessi ci andrei più spesso...
Mirko Ranù e Giulia Sol hanno portato in scena i ruoli principali di Sam e Molly, accompagnati da Giuseppe Verzicco nei panni del viscido Carl. A interpretare Oda Mae una, per me straordinaria, Gloria Enchill. Portare in scena un personaggio così splendidamente rappresentato da una divina Whoopi Goldberg non doveva essere facile, ma io ho ritrovato davvero ogni sfumatura della medium, e l'ho amata! Regia e scenografia sono di Federico Bellone.
Mi limito a citare solo i nomi dei protagonisti per non correre il rischio di tralasciare poi qualcuno o fare errori, ma dal mio punto di vista ho trovato un bellissimo gruppo, capace di portare in scena uno spettacolo davvero intenso, ben curato, pieno di sorprese ma anche di emozioni. Sono rimasta anche sorpresa dai costumi, alcuni davvero così simili - per non dire uguali - a quelli del film.
Con Ghost si ride - tanto -, si resta sorpresi, ma si piange o comunque ci si commuove tantissimo. Una storia d'amore, ma anche d'inganno, di amicizia e di avidità, di luci e tenebre, di ironia e risate, di lacrime e commozione. Una di quelle che rimane facilmente impressa nel tuo cuore.
Sì, mi ripeto. È stato bellissimo tornare a teatro, e ancor più bello farlo con uno spettacolo che ho amato davvero molto.
Ti amo.
Idem.