Lettura di Novembre per il mio progetto #aTeatroconShakespeare.
Continua il mio viaggio nel teatro di Shakespeare e a novembre ho recuperato il secondo dei Drammi Romanzeschi: Cimbelino. Devo dire di essere particolarmente attratta da queste ultime opere del Bardo. Anche se, in questo caso, ho ritrovato tantissimi elementi già letti e presenti in molte sue opere precedenti. E la mia sensazione si è rivelata giusta: approfondendo un po' il dramma con la lettura del saggio su Shakespeare di Giorgio Melchiori, infatti, ci sono moltissimi riferimenti ad altri suoi scritti. Primo tra tutti Re Lear. Effettivamente, come scrivevo già nell'articolo su Pericle, Principe di Tiro, tutte queste ultime opere hanno un legame con Re Lear. Sembrano quasi quei racconti che padre e figlia narravano tra di loro nel buio di una prigione e che ora prendono vita, con sfumature di favole e interventi soprannaturali.
Lettura di Ottobre per il mio progetto #aTeatroconShakespeare.
Conclusi i Drammi Classici, con la tappa di ottobre sono finalmente approdata a quelli Romanzeschi (Romance), che conosco veramente poco, eccezion fatta per La Tempesta.
La prima opera che ho letto è stata Pericle, Principe di Tiro e devo dire che mi è piaciuta veramente tanto! L'ho divorata in poco tempo, sentendomi subito coinvolta dalle tante disgrazie che il protagonista e la sua famiglia devono affrontare. Prima di addentrarmi nell'opera vera e propria, volevo condividere alcuni spunti su questo nuovo gruppo di opere, riprendendo in parte alcuni concetti espressi nel volume dedicato a Shakespeare di Giorgio Melchiori.
Sono in super ritardo per il mio progetto sul teatro di William Shakespeare, ma non demordo!
A settembre ho letto l'ultimo dramma classico “Timone d'Atene” e devo dire che per temi mi è piaciuto davvero molto. Fa parte di una di quelle opere di cui non sapevo assolutamente nulla, ma mi ha sorpreso piacevolmente. Anche se secondo alcuni critici non è tutta opera del bardo, ma è stata scritta in collaborazione con Thomas Middleton, è riuscita a conquistarmi e a trasmettermi anche una sorta di profonda tristezza, riflettendo su quanto sia facile, anche oggi, rimanere delusi dal genere umano, dai falsi amici, dagli adulatori che al momento della tua caduta ti lasciano solo, incapaci di sostenerti. Persone fossilizzate solo a seguire il mero guadagno, il Dio Denaro.
Ultimamente non ho così tanta voglia di condividere riflessioni sulle mie letture. Ho come perso quella scintilla che mi permetteva di accedere al mio sito o ai social con l'entusiasmo di un tempo. E questo mese ho anche letto piuttosto poco, ma va bene così. Odio sforzarmi nelle cose. Tuttavia non voglio lasciare da parte il mio percorso nella scoperta del teatro di William Shakespeare, quindi, eccomi di nuovo qui a parlare dell'opera che ho letto ad agosto: Coriolano.
È uno di quei drammi di cui non conoscevo nulla, quindi per me è stata una prima lettura. Come spesso accade, sono rimasta molto colpita soprattutto dai personaggi femminili, in modo particolare da Volumnia, madre del protagonista, che ha una vera e propria influenza nei confronti del figlio.
Lettura di Giugno per il mio progetto #aTeatroconShakespeare
Lettura di Maggio per il mio progetto A Teatro con Shakespeare.
I mesi trascorrono veloci, gli impegni sono tanti, la testa è annebbiata da tanti pensieri, ma il mio progetto su Shakespeare va lo stesso avanti. Continua la (ri)lettura delle Tragedie, e in particolare il mese di maggio l'ho dedicato a Re Lear.
Follia, contrasti tra genitori e figli, tra anziani e giovani, tra apparenza e realtà, tradimenti, violenza e... morte, be' quest'ultima proprio non può mancare in questo genere di opere. No?
Pur non essendo tra le mie tragedie preferite, l'ho comunque - di nuovo - molto apprezzata. Del resto è difficile, almeno per me, essere delusi dal bardo.
Sono in ritardo, lo so, ma sono giorni in cui l'umore è un po' a pezzi, per vari motivi che non starò a descrivere. Momenti in cui trovo anche difficoltà a riversare sulla pagina scritta pensieri con un senso, in cui non riesco a trovare le parole, a scegliere quelle frasi che più mi sembrano opportune. Ma, intanto, leggo tanto e i libri sul comodino di cui devo e voglio parlare sono sempre di più! Il problema poi è che i giorni del Salone del Libro si avvicinano e concentrerò tutte le mie energie lì, e poi? Succederà un qualcosa di molto bello e molto grande nella mia vita, e il tempo da dedicare ai miei amati libri, per forza di cose sarà sempre più ridotto. Però, non devo abbattermi e così, eccomi qui a riprendere in mano il mio blog e lasciarvi le mie riflessioni su una delle opere che più amo di William Shakespeare: Otello!
Oggi si festeggia la Giornata mondiale del Libro e del diritto d'autore, istituita dall'UNESCO nel 1996 per promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la tutela del copyright. Ma perché proprio il 23 aprile? Perché è il giorno in cui sono morti, nel 1616, tre scrittori considerati pilastri della cultura universale: William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Garcilaso de la Vega.
È anche conosciuta, soprattutto in Catalogna, come Giornata del Libro e delle Rose, con riferimento all'antica leggenda di Sant Jordi. Il cavaliere giunse in aiuto di una principessa - destinata al sacrificio per placare la fame del Drago, che tormentava il popolo - e uccise il mostro. Dal sangue di questa creatura sgorgò un roseto di rose rosse, una delle quali fu donata da Sant Jordi alla giovane fanciulla. In Spagna, quindi, il 23 aprile è considerato il giorno degli innamorati e dei libri, di cultura e amore. Accanto ai libri vengono donate anche rose rosse.
Oggi, voglio cogliere l'occasione per consigliarvi alcuni saggi sul mio adorato William Shakespeare.
Mi piace associare al mio viaggio nelle opere di Shakespeare saggi che mi possano permettere di approfondire personaggi e temi. Negli ultimi mesi, in particolare, mi sono approcciata a due volumi che, seppur in maniera leggermente differente, parlano dell'Amore.
Amarsi con Shakespeare di Maurice Charney è un saggio di facile lettura, che appassiona e regala elementi nuovi, riflessioni importanti sulla natura dell'amore e l'aspetto sessuale, ma affronta anche i temi delle definizioni di genere e dei discorsi omoerotici. Charney ci guida così in un vero e proprio percorso nelle opere del Bardo inglese, che non può non colpire chi, come me, ama perdersi nella sua scrittura e nel suo genio.