Qualche tempo fa ho visto un film in tv. Forse per poca attenzione o altro, non mi aveva colpito più di tanto, però mi era rimasto impresso. Tanto che, quando ho visto il libro da cui è stato tratto, ho deciso di comprarlo e l'ho letto proprio nelle ultime settimane. Be', direi che il libro mi ha colpita molto di più, perché pur non essendoci moltissime differenze tra i due prodotti, ho trovato quel qualcosa in più che al film manca. Sicuramente molto forte è la descrizione dei personaggi, anche dei secondari che nel film hanno un ruolo più ridotto. I due autori non si soffermano solamente sui due innamorati protagonisti e lo scontro con l'antagonista, ma dedicano tutto il tempo ha costruire la rinascita di ogni singolo personaggio, facendolo diventare, a mio avviso, un libro corale. E molto interessante. Sì.
Ma di cosa sto parlando? De La forma dell'acqua, di Guillermo del Toro e Daniel Kraus, che ho letto per la challenge #DungeonofReaders nella tappa Picco del Drago!
Amate la fantascienza?
Allora, la casa editrice che vi presentiamo oggi farà sicuramente per voi!
Zona42 è una realtà indipendente focalizzata sulla pubblicazione della fantascienza “e altre meraviglie”.
Per conoscerla meglio abbiamo posto le nostre domande all'editore Giorgio Raffaelli.
Ultimamente non ho così tanta voglia di condividere riflessioni sulle mie letture. Ho come perso quella scintilla che mi permetteva di accedere al mio sito o ai social con l'entusiasmo di un tempo. E questo mese ho anche letto piuttosto poco, ma va bene così. Odio sforzarmi nelle cose. Tuttavia non voglio lasciare da parte il mio percorso nella scoperta del teatro di William Shakespeare, quindi, eccomi di nuovo qui a parlare dell'opera che ho letto ad agosto: Coriolano.
È uno di quei drammi di cui non conoscevo nulla, quindi per me è stata una prima lettura. Come spesso accade, sono rimasta molto colpita soprattutto dai personaggi femminili, in modo particolare da Volumnia, madre del protagonista, che ha una vera e propria influenza nei confronti del figlio.
Esordienti, poesia, autori internazionali meno conosciuti, e transcultura, questi sono alcuni degli aspetti che potrete trovare tra i titoli pubblicati dalla casa editrice che vogliamo presentarvi oggi: Ensemble.
Al Salone del Libro di Torino abbiamo avuto la possibilità di intervistare il direttore editoriale Matteo Chiavarone, che ringraziamo di cuore per il tempo che ci ha riservato e le risposte esaustive, mettendo anche in luce quelle che sono le criticità della fiera più importante dell'editoria. Elementi che si possono migliorare, di certo!
Anche a voi fanno “paura” certi autori?
Fino a qualche anno fa avevo il terrore di leggere Stephen King, poi ho provato, e mi si è aperto un mondo bellissimo.
L'altra mia grande paura era Chuck Palahniuk. Una volta ho provato ad aprire a caso il suo romanzo, Cavie, e ho avvertito subito un grande disgusto per quel che stavo leggendo e pensavo di non riprenderlo mai e poi mai.
Ma come si dice: mai dire mai. Ed ecco che, complice anche la terza tappa della Dungeon of Readers (Scoglio Urlante), ho deciso di provarci, di conoscere lo scrittore americano proprio con quel titolo che mi ha turbato profondamente, e alla fine devo dire che nonostante tutto si è rivelata una lettura anche interessante per il messaggio di fondo, ma anche per la sua capacità di sconvolgere il lettore e farlo riflettere sulla nostra società (più americana, ma quella italiana non è poi così distante per certi versi).
Oggi vi presentiamo una realtà editoriale piuttosto recente, che abbiamo piacere, nel nostro piccolo, di far conoscere ancor di più! Un team nuovo, giovane, e interessante, che merita uno spazio nel vasto mondo dell'editoria italiana: Edizioni CentoAutori.
Al Salone del Libro di Torino abbiamo avuto la possibilità di rivolgere le nostre tre domande al direttore editoriale Emanuele Bosso, che ringraziamo per il tempo che ci ha concesso!
Ho regalato questo libro, tempo fa, a mia sorella.
Lei ha una vera e propria passione per Luciano Ligabue, e ho tentato di avvicinarla un po' di più alla lettura proprio con un titolo del cantautore: La neve se ne frega.
In verità, è un artista che piace molto anche a me, pur non reputandomi una gran fan, ed ero particolarmente curiosa di vederlo nelle vesti di scrittore. Diciamo che la componente fantascientifica/distopica del romanzo ha aumentato ancor di più la voglia di sprofondare tra queste pagine. Alla fine mi è piaciuto? Più o meno. Nel senso che la ritengo una lettura carina, un libro ben scritto, però non mi è sembrato nulla di così originale per chi ha letto diversi volumi di questo genere letterario.
Il bello del Salone del Libro sta anche nell'incontro con altri lettori e lavoratori del mondo dell'editoria che ti consigliano e permettono di scoprire nuove realtà editoriali di cui, magari, sapevi poco e niente. La Italo Svevo Edizioni è una casa editrice indipendente che ci ha colpito moltissimo soprattutto per la particolarità dei loro libri, che non si ritrova altrove. Curiosi di sapere quale sia?
Continuate a leggere l'intervista che abbiamo fatto al direttore editoriale Dario De Cristofaro, che ringraziamo per il tempo che ci ha concesso!
Il mio viaggio nella #dungeonofreaders continua! Giunta alla seconda tappa, in Via delle Miniere, ho deciso di leggere un titolo pubblicato da NNEditore che mi aveva fortemente attirato all'ultimo Salone del Libro di Torino: Lei che non tocca mai terra, di Andrea Donaera.
Una storia “malata”, di ossessione religiosa, e dolore, di odio e rabbia repressa, di Male e assurde credenze, ma anche di profondo e toccante amore. Un libro non facile, a mio avviso, e non per tutti, ma che a me è piaciuto davvero molto.
Se c'è una persona che sa creare progetti di lettura davvero interessanti e soprattutto originali, è sicuramente Ambra (sonosololibri su instagram)!
Ho ridotto molto le mie partecipazioni a challenge o affini, semplicemente per mancanza di tempo, e con la volontà di non dover più comprare per forza nuovi libri o prenderne troppi in biblioteca, così da recuperarne quanti più possibile dalla nostra libreria (oh, insomma ne abbiamo più di mille e moltissimi ancora da leggere!), ma quando ho visto la Dungeon of Readers, con tanto di mappa, e tappe molto in linea con questo mio scopo, non ho saputo resistere! Ho iniziato più tardi, rispetto agli altri, ma finalmente ci sono dentro e sto sfoltendo un po' la pila di libri che mi attende, ma soprattutto conoscendo altre realtà editoriali, più piccine ma ugualmente degne di nota, e autori dai quali forse mi tenevo un po' troppo distante.
Ma bando alle ciance.
Sono partita dalla Foresta Oscura e... Con quale titolo ho iniziato? Con un weird pubblicato da Edizioni Hypnos: “La mia morte” di Lisa Tuttle! E devo dire che nonostante il suo essere una lettura veramente strana, mi è piaciuto moltissimo!