Il 2024 è stato l'anno che mi ha portata a leggere numerosi racconti. Forse perché non avevo la mente per pensare a romanzi molto più lunghi, forse perché accanto a saggi profondamente interessanti, ma anche estenuanti per i temi trattati (in primo luogo quel che sta accadendo in Palestina), avevo bisogno di storie più brevi, ma non per questo meno avvincenti. Da amante del gotico e del soprannaturale, delle ghost stories e delle case infestate, sono rimasta attratta da una delle nuove pubblicazioni di Galaad Edizioni, per la collana Lilliput. Una casa editrice che pubblica molti classici, spesso poco noti, e che merita particolare attenzione. Ringrazio anche di cuore per avermi inviato una copia.
Quello che amo fare, e ormai penso che si noti, è anche allontanarmi dai soliti autori e autrici, per scoprire qualcosa di nuovo. Di Rosa Mulholland, ad esempio, non sapevo nulla. Leggere il suo racconto “Il fantasma della Roccaforte” è stato, quindi, un modo per avvicinarmi alla sua scrittura, che ho molto apprezzato più che per la trama in sé - che ripropone in verità molti elementi classici del genere gotico -, per la descrizione dei luoghi e di ciò che accade, per questo sfondo onirico, che va a unire il mondo dei morti con quello dei vivi, e lo fa soprattutto attraverso non solo un gioco di ombre e di luci, ma anche tramite la potenza della scrittura, attraverso la quale si cerca di riporre rimedio a un male fatto e ritrovare, forse, così un po' di pace.
Tornare alla penna di Martina Tozzi ormai per me è una certezza. So di ritrovare tra quelle pagine una voce capace di far trasparire le intense emozioni del cuore. Riesce a trasportarmi tra le fumose strade di Londra, tra odori pungenti e amori contrastati, tra indomite passioni e profondo dolore, o magari nella sferzante bellezza della brughiera, dove tre sorelle e un fratello cercano di trasportare su carta i loro giochi, le loro vite, le loro anime.
Infine, eccoci di nuovo a Londra. In un negozio di abiti prima, e poi tra colori e tele, tra amori e sofferenze, tra sogni e incubi. Ci affacciamo dalla porta per scrutare l'estro creativo di alcuni uomini che amano denominarsi i PreRaffaelliti, e tra loro spicca una donna dalla folta chioma rossiccia, gracile, ma determinata. La loro musa. Ma non solo. In lei è forte la scintilla della creazione, tra parole poetiche e disegni e lo sbocciare di un amore che sembra ostacolato dal destino.
Elizabeth Siddal, Lizzie, entra nelle nostre vite, lasciandoci con un cuore pieno: non solo di bellezza, ma anche di dolore, di sofferenza e, allo stesso tempo, ci mostra temi importanti soprattutto per una donna del tempo. L'indipendenza, il coraggio di seguire il proprio sogno d'amore, ma anche d'arte, di poesia. La forza di non cedere alle leggi di una società assurda, ma di credere con forza che anche per una donna ci sia la possibilità di esternare al mondo la propria arte.
Iniziamo questo nuovo anno con alcune prossime uscite in libreria che hanno attirato il mio interesse. Ovviamente non sono tutti titoli che acquisterei, anche perché è veramente impossibile leggere tutto quello che si vuole (e di libri ne escono sempre troppi), ma sono libri che secondo me vale la pena prendere in considerazione (e alcuni finiscono comunque nella mia wishlist!). Come sempre ci tengo a specificare che le date potrebbero variare [nota: nell'articolo di dicembre, infatti, due titoli sono stati spostati a gennaio. Li ho indicati lì, quindi non li ritroverete qui]; io mi sono attenuta a quelle indicate su ibs o, in alcuni casi, nelle newsletter delle case editrici menzionate.
Dicembre è sempre stato, per me, il mese più pesante dell'anno. O, perlomeno, negli ultimi anni sento tanto questa sorta di sofferenza fisica e mentale. Mentre gran parte della gente ama l'atmosfera natalizia, addobbando casa anche fin troppo presto, e non vedendo l'ora di trascorrere quei giorni di festa, io mi trasformo in una sorta di Grinch. Però, è passato, anche questa volta. Un altro anno trascorso in fretta e devo dire che, a parte alcuni momenti, non posso definirlo poi così brutto. Anzi. Tra le altre cose mi ha portato i miei due amori pelosi, Morgana e Merlino, il mio desiderio realizzato. Restano i pensieri negativi, purtroppo, in parte relativi a questioni del tutto personali, in altri casi a quel che accade nel mondo, davanti a tanto orrore io non so proprio girarmi dall'altra parte.
Ma cosa mi ha donato Dicembre?
Vediamolo insieme, per poi passare a questo nuovo anno, che mi auguro porterà alcuni cambiamenti - in positivo - e tante nuove piacevoli letture.
Di certo avrete visto il famoso film con Jim Carrey nei panni del burbero e scontroso Grinch, o forse avete visto il cartone del 1966 o ancora il nuovo film del 2018? Ma avete mai letto veramente il libro? Oggi vi parlo proprio de Il Grinch, la splendida opera in versi di Theodor Seuss Geisel, conosciuto con lo pseudonimo di Dr. Seuss. Un racconto per i più piccini, ma anche per i grandi che forse hanno un po' smarrito il vero spirito del Natale. Per chi come me si sente un po' come quest'essere dal cuore più piccolo di tre taglie, ma che in verità ci aiuta a comprendere il significato profondo di tale festa, che negli anni è diventata troppo commercializzata.