Nello sguardo della volpe, di Paolo Palladino

26 Feb 2024

Libri

Voi avete un animale guida? Uno di quelli a cui sentite di essere particolarmente legati? Io sono sempre stata affascinata dai gatti, creature di una bellezza incantevole, ma anche ricche di mistero. Nel caso del libro di cui voglio scrivere oggi, invece, c'è una volpe, una sorta di spirito protettivo che comparirà molto spesso nella vita del protagonista: Jacopo. 

Quando Paolo Palladino mi ha presentato il suo romanzo breve Nello sguardo della volpe mi ha subito colpito per la trama: la storia di un'ossessione, intrisa di realismo magico in salsa romana. Leggendolo mi sono ritrovata a sorridere grazie ai momenti trascorsi nel Bar del Parchetto - grazie all'uso del dialetto romano, che personalmente amo moltissimo -, ma anche a essere totalmente coinvolta in questa spirale di incubi nei quali sprofonderà il giovane protagonista, fino ad arrivare a un finale che mi ha spiazzata e lasciata a riflettere per qualche momento. E devo dire che mi è piaciuto molto.

Alle volte il Destino si sforza per servirti le carte migliori, ma tu stai giocando a scacchi. E non sai neanche come ci si gioca.


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice


Nei primi giorni di settembre, di una caldissima giornata di fine estate, Jacopo uscendo di casa scorge un batuffolo di pelo nero, dal musetto bianco: lo riconosce subito, è Barbabianca il gattino che aveva trovato quando stava con Melissa, la sua ex che ancora non riesce a dimenticare. Accanto a lui, ben presto, compare una volpe, animale che ha sempre collegato al mondo degli spiriti. Subito, il ragazzo avverte un intenso sentimento negativo, una sorta di paura che non riesce a gestire: Jacopo si convince che alla sua ex ragazza sia successo sicuramente qualcosa di grave. A nulla servono i consigli del suo amico Ludovico, barista presso il Bar del Parchetto dove sovente si reca, che prova a dissuaderlo da quei pensieri. Quella cupa sensazione non si placa e, anzi, lo porterà a una rapida caduta, in un abisso di incubi e presagi, di apparizioni ultraterrene e gesti letali. 

La storia narrata si articola in cinque giornate in cui Jacopo tenta di andare avanti tra incontri con i suoi colleghi universitari del Dipartimento di Lettere, Paola, Alberto e Pierclaudio (detto PC), e accessi al bar, dove il mondo va avanti, in una confusione colorata di voci e personaggi, spesso esilaranti, che riusciranno anche a far sorridere e divertire. Ma Jacopo è ormai bloccato in questa sua ossessione. Deve trovare Melissa, provare a contattarla - anche se lei l'ha bloccato ovunque - e capire cosa le sia successo. 

Ad accompagnarlo ci sarà sempre una volpe, un animale che resta silenzioso a osservarlo, come volesse proteggerlo da qualcosa di oscuro. Ma anche una figura più sinistra, un signore vestito di tutto punto, alto e longilineo, che vede spesso fumare un sigaro sotto la sua finestra e che gli ricorda una figura che da bambino lo terrorizzava: il Solitario. Non mancano i consigli dell'anziano Aristide. 


L'amore è quella cosa che entra in casa tua anche quando non vorresti, ti lascia i segni, ti toglie il sonno e ti sussurra all'orecchio mentre cerchi di non pensarci... (...) L'amore è una zanzara.


Mano a mano che seguiamo Jacopo in questa spirale verso il suo inferno personale, emergono una serie di indizi su di lui, sul suo passato, sui suoi gesti. Da una storia apparentemente semplice, che richiama echi quasi fantastici, ci ritroviamo a leggere di argomenti piuttosto seri che spingono a riflessioni sulla natura umana: gelosia, possessione, rabbia incontrollata, cieca furia che lo porta a commettere gesti terribili. Ma si parla anche di solitudine. 

Ho trovato molto interessanti, in effetti, questi contrasti: sole e pioggia, solitudine e vitalità di un bar pieno di gente, giorno e notte, incubi/sogni e realtà. La vita del protagonista scorre attraverso tutta questa serie di opposti. A quella giornata di sole cocente, si susseguono diversi momenti in cui la pioggia sembra gettare ancora più malinconia o cupezza alla storia. Se nel bar dove lavora Ludovico c'è divertimento, colore, vivacità e una serie di soggetti bizzarri che riusciranno a scatenare anche più di una risata, nella casa di Jacopo c'è un assoluto silenzio; il frigo quasi vuoto, il disastro di un luogo abbandonato a sé stesso, l'eco di una solitudine che annienta l'individuo e lo lascia preda dei suoi pensieri. Della sua famiglia non si conosce quasi nulla, Jacopo vive solo e, se durante il giorno può avere il tempo di dedicarsi ad amici o immergersi nella vitalità di un bar pieno di gente diversa, la notte tutto si fa più difficile, arrivano gli incubi, i pensieri negativi che logorano l'anima. 


- Che ti sei comprato?
- Il Cristo morto.
- Cos'è una bestemmia?
- Di Mantegna.
- Bestemmia d'autore, allora.


Forse a osservare quella tenera volpe sulla copertina si può pensare a una storia dolce e delicata, ma in verità siamo davanti a un racconto cupo, oscuro, che parla appunto di un'ossessione. Non leggeremo un romanzo di formazione, di una piccola caduta che sarà motivo poi di risalita, ma qui il miglioramento non arriva mai, fino a un finale che lascia senza parole.

È difficile indicare un genere preciso: c'è una sorta di realismo magico, elementi del thriller psicologico, ma non mancano l'umorismo e delle tinte quasi gotiche. Nello sguardo della volpe è un romanzo di poche pagine che mi ha colpito molto e, sinceramente, sento di consigliare a chi apprezza tutti questi elementi che vi ho esposto.


Il posto degli spiriti è tra gli spiriti, il posto degli uomini è tra gli spiriti anch'esso.


IL LIBRO

Nello sguardo della volpe
Paolo Palladino
Casa editrice: Edizioni Efesto
Pagine: 150
Prezzo: 13.50€
Anno di pubblicazione: 2022
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