Quando la Roberto Nicolucci Editore mi ha proposto la collaborazione sono rimasta molto colpita da due titoli, in particolare: Cagliostro, di Alexandre Dumas (che leggerò prossimamente) e i due racconti di un autore italiano del '900 di cui non avevo mai sentito parlare, Luigi Incoronato. Leggere per me non significa solo esplorare mondi già conosciuti da tutti, ma percorrere anche strade secondarie, andando alla scoperta di quei testi, di quegli autori o autrici di cui forse si parla troppo poco. Andare a scovare, così, piccole gemme che meritano una maggiore attenzione.
A dicembre ho così recuperato il volume che raccoglie due racconti di Luigi Incoronato: il suo esordio, intitolato Scala a San Potito, e l'ultimo, pubblicato postumo dopo il suo suicidio, Le pareti bianche. Tra queste pagine ho trovato da un lato quella parte di umanità emarginata, esiliata, messa da parte; e dall'altro le riflessioni del tutto umane di un reduce della seconda guerra mondiale che non solo s'interroga sul senso di quella guerra, ma cerca di trovare un modo per non tornare sul fronte, per non rischiare di dissolversi del tutto. Due testi che mi hanno emotivamente coinvolta, e che ho trovato pregni di malinconia, e forse anche rabbia, ma anche di una sorta di dolcezza, soprattutto nel rapporto d'amicizia presente nel primo racconto.
Insomma, sono felice di aver potuto conoscere questa penna, grazie a una casa editrice che secondo me merita di essere conosciuta.
Prima di Natale mi è stato consigliato un libro, una di quelle letture che ha anche uno scopo solidale. Il ricavato delle pagine del libro che oggi vi voglio consigliare contribuirà all'educazione scolastica e a un pasto quotidiano per i bimbi di un campo profughi a Kaya, in Burkina Faso, tramite l'Associazione NOI con VOI per il progetto “La culla degli sfollati”.
Sono sempre stata dell'idea che un regalo possa essere ancora più bello e prezioso se oltre a far felice il destinatario (o noi stessi) riesce anche a donare qualcosa a chi ha meno di noi. È per questo che a volte ci teniamo a fare nel nostro piccolo beneficenza, proprio attraverso dei prodotti, come i libri, o magari del cibo, o altri oggetti d'artigianato. Ed è anche per tal motivo che ho deciso di accettare di leggere questo titolo e scrivere qualche pensiero sul mio blog.
Il libro in questione s'intitola Le cime di Zen, cioè io, un piccolo mosaico di racconti scritti da un simpatico e bellissimo Golden Retriever chiamato Zen e tradotti in lingua umana dal suo compagno di avventure, Paolo Castellino, tra le cime dei monti nel cuneese.
Quando la casa editrice Roberto Nicolucci mi ha contattata per una collaborazione, ho trovato anche un titolo per bambini che aveva uno scopo solidale. È per questo che ho preferito non chiederlo gratuitamente, ma abbiamo scelto di acquistarlo, per aiutare nel nostro piccolo la Fondazione Santobono Pausilipon a cui sarà devoluto l'intero ricavato.
Prima di regalarlo alle vivaci nipotine che hanno già iniziato a colorarlo secondo la loro creatività, ho avuto modo di leggerlo, così da poter scrivere anche le mie riflessioni. Perché, siamo sinceri, io preferisco aver letto i libri, aver provato veramente un prodotto, prima di consigliarlo! Credo che il rispetto per chi mi segue sia alla base di tutto.
Eccomi dunque a parlarvi brevemente di “Maradino alla scoperta dell'Italia. Napoli”, una favola per bambini scritta da Roberto Nicolucci con le bellissime illustrazioni di Paola Del Prete.
Sono in ritardo, lo so. Manca meno di una settimana a Natale e io mi riduco all'ultimo per eventuali consigli. Eppure ci tenevo a condividere un articolo a riguardo, con le mie idee di doni a tema libri e lettura. Vediamola così, magari possono essere utili come regali all'ultimo minuto, o forse come eventuali spunti per pensieri futuri. No?
Quest'anno lo spirito natalizio è quasi del tutto assente in me, ma cerco di trovare il modo di “allargare il mio piccolo cuore da Grinch”.
Quindi, armatevi di un bel quaderno e di una penna, aprite una pagina web, oppure correte poi in libreria, perché c'è tanto qui di cui prendere nota! O almeno lo spero.
Ho scoperto Sylvia Plath per caso, grazie alla lettura di un romanzo. Colpita, ho voluto buttarmi subito sul suo lavoro autobiografico in prosa - non essendo appassionata di poesia - “La campana di vetro” e me ne sono innamorata, pur affrontando temi non facili da gestire, come la depressione e i tentativi di suicidio. Mi sono poi dedicata ai Diari, tra le cui pagine e nei cui pensieri mi sono spesso ritrovata. Quando li ho letti ho avuto da un lato paura, dall'altro lato mi sono sentita compresa. E da lì ho iniziato a leggere anche altre opere su di lei, qualche poesia, fino a scoprire la pubblicazione di un altro racconto: “Mary Ventura e il nono regno”, che dovevo subito avere!
Vorrei essere capace di essere più attiva e costante con i miei contenuti, ma la verità è che quando vivo periodi di forte stress emotivo non riesco a fare molto. Sto leggendo poco, spesso non ho così voglia di mettermi al pc, e l'unica cosa che vorrei fare è riposare. Ma bisogna comunque tentare di andare avanti, di reagire, di spronare se stessi a fare, per non cadere in un baratro dal quale poi è molto difficile risalire.
Così eccomi qui, a consigliarvi un bellissimo libro che ho letto di recente: La Madre, di Grazia Deledda. Non avevo mai letto nulla prima d'ora di quest'autrice ma mi sentivo sempre particolarmente attratta dai suoi testi. Finalmente ho trovato l'occasione giusta per leggerlo, grazie al progetto di Ambra (@sonosololibri), Dungeon of Readers. Altra tappa conclusa (Passo Corto), dunque, e porterò sempre con me una storia piena di tormento, a tratti gotica, e molto intima. Un libro che ho veramente adorato.
Diciamo che già ne ero rimasta estasiata al Salone del Libro, quando nello stand di Alessandro Polidoro Editore me ne hanno parlato in maniera così entusiasta - e con chiari riferimenti al Frollo di Notre Dame de Paris - che non ho resistito! E ho fatto decisamente bene. Ora ho una gran voglia di leggere altro di lei, premio Nobel per la letteratura. Ho già adocchiato qualche titolo, quindi, non mi fermerò qui!
Lettura di Novembre per il mio progetto #aTeatroconShakespeare.
Continua il mio viaggio nel teatro di Shakespeare e a novembre ho recuperato il secondo dei Drammi Romanzeschi: Cimbelino. Devo dire di essere particolarmente attratta da queste ultime opere del Bardo. Anche se, in questo caso, ho ritrovato tantissimi elementi già letti e presenti in molte sue opere precedenti. E la mia sensazione si è rivelata giusta: approfondendo un po' il dramma con la lettura del saggio su Shakespeare di Giorgio Melchiori, infatti, ci sono moltissimi riferimenti ad altri suoi scritti. Primo tra tutti Re Lear. Effettivamente, come scrivevo già nell'articolo su Pericle, Principe di Tiro, tutte queste ultime opere hanno un legame con Re Lear. Sembrano quasi quei racconti che padre e figlia narravano tra di loro nel buio di una prigione e che ora prendono vita, con sfumature di favole e interventi soprannaturali.
Chi siamo noi davvero?
È una domanda che probabilmente ci poniamo spesso nel corso della nostra vita. Ognuno di noi ha un carattere ben preciso, fa scelte ed errori, commette sbagli, o magari non riesce a far emergere il proprio vero io davanti agli altri. Oppure, se lo fa, spesso viene deriso, non compreso, o si ritrova davanti a un muro, a situazioni che possono ferire e spingere a chiudersi in se stessi o a reagire male. Siamo sempre in evoluzione: le esperienze, gli amori, le amicizie ci possono cambiare, far crescere e maturare, o segnare così profondamente che a volte cadiamo vittime di rimorsi, rimpianti, venendo tormentati ancora, dopo anni, dai fantasmi di un passato che può ancora far male.
Sono riflessioni le mie che vengono fuori da un libro che ho letto di recente: La mente sbagliata, di Francesco Forestiero, pubblicato da Rossini Editore. L'autore mi ha gentilmente fatto dono della sua opera, e io sono stata felice di leggerla perché già dalla presentazione mi ha scatenato pensieri e ricordi del mio passato, della mia esperienza di vita. Anche se diversa da quella del protagonista di questa storia.
Amo molto conoscere nuove realtà editoriali che, a mio parere, possono offrire spesso delle belle novità. Se siete appassionati di libri ma anche di editoria, oggi ho il consiglio giusto per voi: Ti racconto il mondo editoriale, un podcast che va a svelare con leggerezza e in modo chiaro tutti i retroscena della creazione di un libro, dalla nascita alla lavorazione, fino all'arrivo nelle librerie!
Ho avuto il piacere di intervistare Rosa Maria Costabile, responsabile marketing di Rossini editore, e Martina Mele, autrice del libro “Non c'è me senza te” e blogger, voci narranti e ideatrici del podcast. A loro lascio la parola, per permettervi di conoscere il loro interessante lavoro!
Ricordo, seppur vagamente, un cartone della mia infanzia: uno di quelli non proprio così felici (ma del resto quasi tutti i cartoni di allora avevano una buona dose di tragedia, cosa che in fin dei conti a me non nuoce). Era chiamato Lovely Sara.
Ricordo, invece, più precisamente un film del 1995, La Piccola Principessa. Mi ero innamorata di quella piccola bambina dal cuore d'oro e dalla fervida immaginazione, che però ha dovuto subire troppi soprusi una volta perso il padre e con lui tutte le sue ricchezze.
Sia il cartone animato sia il film sono ispirati a uno dei romanzi di Frances Hodgson Burnett, un'autrice che ho già molto amato con il suo “Il giardino segreto” e che avevo voglia di scoprire di più. E non mi fermerò qui, sicuramente.
Rizzoli, nella sua collana per ragazzi curata da Benjamin Lacombe - artista che, come ormai saprete, amo molto - ha da poco pubblicato proprio la “Principessa Sara”, con le splendide e delicate illustazioni di Nathalie Novi. Un'altra opera preziosa che, a mio parere, è bello possedere nelle nostre librerie.