Prosegue il mio viaggio alla scoperta della letteratura giapponese. A febbraio, purtroppo, non sono riuscita a leggere alcun titolo di Murakami (ma conto di farlo appena possibile), però pur avendo molte letture programmate ho deciso di partecipare al tema di Marzo che prevede la lettura di una raccolta di racconti. Per caso, nelle mie ricerche, ho trovato questo libriccino che mi ha subito attratta per il tema: ossia l'amore. Difatti, il titolo è Amore, un'opera di Inoue Yasushi, uno dei maggiori scrittori giapponesi del Novecento.
Per il mio progetto Una Valigia d'Italia a febbraio ho affrontato un titolo che mi attendeva in libreria da troppo tempo: La Storia, di Elsa Morante. Un romanzo intenso che, nonostante la mole, ho letto con piacere e che, alla fine, mi ha lasciato moltissime emozioni.
Di Morante avevo letto, in passato, solo L'isola di Arturo - titolo che però vorrei rileggere presto -, ma ero curiosa di conoscere di più la sua scrittura. Devo dire che La Storia è uno dei romanzi italiani più belli che io abbia letto finora. Ida, Nino, Davide, Bella e il piccolo Useppe resteranno sempre impressi nel mio cuore.
Negli ultimi mesi sto dando ampio spazio alle letture di storie vere, o comunque di argomenti realmente accaduti. Ho quella volontà di conoscere, anche se è molto difficile comprendere. Soprattutto quando si parla di schiavitù, di violenze, del potere usato da certi individui in modo assurdo contro altri individui ritenuti cose, bestiame, oggetti da usare o su cui scagliare la propria rabbia, l'assurda crudeltà che l'uomo - purtroppo - è capace di provare.
Questo mese anticipo la mia rubrica, per proporvi tre delle donne da cui poter trarre importanti insegnamenti.
Nella Giornata internazionale dei diritti della donna mi sembrava il tema più adatto.
Le Donne, quindi: attiviste, artiste, scrittrici, violate ma determinate. Donne che non abbassano la testa e seguono il cuore e i propri ideali, anche in un contesto in cui gli uomini sembrano avere tutto il potere.
È difficile parlare di alcuni argomenti sul web.
Un po' perché si corre il rischio di trovare persone pronte a non comprendere, a puntare il dito, a criticare; un po' perché si tratta di un tema di cui ancora oggi si discute molto.
Partiamo da una premessa.
Io sono una persona che prima di parlare vuole conoscere, riempire i vuoti, comprendere.