Ma quanto scorre veloce il tempo? Quasi non riesco a stargli dietro.
Proviamoci lo stesso!
Oggi torno a parlare di libri, o meglio, in questo caso vi mostro il graphic novel che ho scelto per la tappa di luglio della #readingthedarkchallenge che sto seguendo da alcuni mesi su Instagram. Ho deciso di focalizzarmi su una scrittrice molto importante del genere gotico/horror, Mary Shelley. Purtroppo per ora la mia conoscenza di lei è limitata al suo meraviglioso romanzo Frankenstein, uno dei miei classici preferiti. Il mio obiettivo, però, è quello di scoprire in futuro altre sue opere e di approfondire la sua vita, la sua biografia.
In un certo senso questo secondo intento l'ho già iniziato con la lettura di Mary Shelley e la morte del mostro, di Raquel Lagartos e Julio César Iglesias che ho trovato davvero intenso e interessante.
Luglio non è stato un mese di numerose letture. A casa ho un po' faticato a trovare il tempo per dedicarmi ai miei amati libri, però ho portato a termine la lettura dell'Enrico V di William Shakespeare, opera prevista per questo mese per il mio progetto #aTeatroconShakespeare.
E con questo ho concluso la Tetralogia storica definita Enrieide che racchiude i drammi: Riccardo II, Enrico IV parte prima e parte seconda, e l’Enrico V.
A volte ritornano...
Ciao, sognatori!
Come promesso eccomi di nuovo qui. Dopo più di un anno lontana dalla mia famiglia è stato bello passare del tempo con loro - anche se con i soliti alti e bassi -. Mare poco e niente, caldo troppo, impegni tanti, ma alla fine ho passato del tempo in mezzo al verde e ho respirato un po' distante dallo smog della grande città. Poi c'è stata la seconda dose del vaccino che mi ha stesa (nulla di grave, però!), ma allo stesso tempo sono più serena. Mi sembra un piccolo passo verso il ritorno a una normalità. Lo spero tanto, perché francamente sono stanca di vivere con la paura di rischiare conseguenze gravi o mortali a causa di questo terribile virus.
Pensateci bene, fate anche voi la scelta più giusta per uscire tutti insieme da quest'incubo. Per favore.
E così un'altra calda estate ha inizio.
Non che le temperature così alte e afose siano così particolarmente gradite, ma parliamo di libri!
Sì, perché come per ogni stagione anche per l'Estate ho pensato ad alcune letture che in qualche modo, per un motivo o per un altro, mi sento di consigliare per questi tre mesi!
Scorrendo il blog potete trovare anche i miei consigli per la Primavera, l'Autunno, l'Inverno e non solo!
Quando Marco Capocasa, uno dei due autori del romanzo di cui vi parlo oggi, mi ha contattata per propormi il loro lavoro, sono rimasta subito colpita non solo dalla trama ma anche dalla presentazione accurata. Con tutta sincerità, non è così scontato trovare autori “emergenti” - o che comunque vogliono proporre i loro testi - che rispettino il blogger di turno. Sovente arrivano messaggi tutti uguali, senza neanche capire a chi la e-mail è destinata; o peggio ancora due righe di cui una con un link del libro da acquistare, e poi la richiesta di recensione. Be', con tutto il rispetto, cari autori, da me non otterrete nulla con un simile atteggiamento.
In questo caso, invece, sono subito stata attratta dalla presentazione e, anche se la fantascienza rimane un genere non proprio in linea con i miei gusti - pur avendo affrontato diversi libri sul tema - ho accettato, e a lettura conclusa penso di aver fatto proprio bene.
Prima di andare un po' in montagna nel week-end ne approfitto per aggiornare anche oggi il blog con una delle mie ultime letture. In verità nel mio “programma di lettura” per il mese di giugno, questo graphic novel non era incluso, ma mi attirava da così tanto tempo che non ho saputo resistere alla sua voce ammaliante. Dei lavori della coppia Radice-Turconi, Il Porto Proibito sembra essere quello più amato dai lettori, e dopo averlo letto posso comprenderne il motivo. Anche se, in tutta sincerità dai tre graphic novel che ho letto non ho avuto delusione alcuna. Anzi. Tornare ai loro disegni, alla bellezza delle loro tavole, e alla poesia delle parole, per me è come sempre approdare a un porto sicuro. Certa, ormai, che alla fine della lettura avrò il cuore gonfio di emozioni.
All'inizio dell'anno vi avevo parlato del primo libro di Johannes Bückler, una lettura davvero interessante ed emozionante. Dopo, Non esistono piccole storie, di recente ho recuperato anche il secondo, Non esistono piccole donne, che si concentra più nello specifico su tutte quelle storie apparentemente minori di donne che hanno lasciato una traccia importante nella Storia, ma che molto spesso sono state messe da parte, in taluni casi dimenticate, per far prevalere gli uomini.
Anche in questo caso non sono rimasta delusa, anzi adoro particolarmente la capacità di Bückler di dar voce alle donne stesse, per poi lasciare qualche riflessione finale con lo scopo di far aprire gli occhi a chi legge, davanti ai soprusi, ai torti e alle violenze subite. Ma anche alla forza, alla determinazione, e al coraggio di certe donne, che nonostante tutto hanno realizzato i propri sogni, la propria arte o, in qualche modo, hanno contribuito al progresso nella scienza.
Dopo aver amato Cassandra ho deciso di proseguire la mia conoscenza di Christa Wolf con un altro romanzo-saggio dedicato a Medea.
Ero rimasta molto affascinata da questa figura quando, lo scorso anno, ho dedicato del tempo alla lettura di due opere su di lei: la Medea di Euripide e quella di Seneca. Molto diverse, ma accomunate da uno stesso esito finale. Medea era un'infanticida, l'assassina di suo fratello, che per vendetta decide di togliere tutto a Giasone, l'uomo che l'ha tradita e messa da parte.
Come potete leggere nelle mie riflessioni delle due opere, avevo preferito la versione di Euripide, perché nonostante non giustificasse i suoi terribili atti, la rendeva molto più umana, una donna da comprendere. Eppure, dopo aver letto questo saggio di Christa Wolf, sono rimasta un po' sconvolta.
Nel mese di maggio ho avuto la possibilità di fare un vero e proprio viaggio nella meravigliosa Sicilia di fine '800. Un viaggio immaginario, sì, tra le pagine di un romanzo importantissimo della nostra Letteratura, ma non per questo meno emozionante della realtà.
Ho sempre avuto una sorta di “paura”, se così possiamo definirla, di affrontare questo testo; temevo forse di trovare uno stile troppo complesso o pesante, ma in verità l'ho trovata una lettura davvero interessante, ricca di descrizioni minuziose che ti aiutano a sprofondare più facilmente nella realtà descritta, e con personaggi che restano impressi.
Il tempo vola, ma i miei progetti li porto ancora avanti con entusiasmo.
Sono fiera di me. Più di un anno fa ho iniziato questo viaggio nel teatro di Shakespeare e sto riuscendo a non fermarmi, anche se a volte qualche opera è più ardua, soprattutto per una questione di gusto personale o forse anche di traduzione, non saprei dire.
Maggio è stato dedicato a un altro Dramma Storico: l'Enrico IV, Prima e Seconda parte. Sono sempre più dell'idea che i drammi storici siano i più complicati da leggere per me, ma li trovo ugualmente interessanti, soprattutto nella creazione di personaggi che spiccano e restano indelebili nei ricordi. In questo caso, in particolare, non si può non citare Sir John Falstaff, cavaliere grasso e anziano, dedito ai piaceri, rappresentazione simbolica del Vizio.