Fuori il tempo è grigio e piove. Avevo voglia di uscire a fare un giro per il centro di Torino, ma con questo tempaccio non mi sembrava l'idea più opportuna. Il mio umore risente molto del cielo e del clima. Quando non riesco a scorgere neanche un accenno d'azzurro o della luce del sole, tendo a provare una gran tristezza e spesso anche rabbia. Quello che stavo provando oggi, quando, una volta pronta, ho visto che pioveva moltissimo e tutti i miei piani sono sfumati. Poi mi sono dedicata a qualcosa che so può rilassarmi un poco: ho aperto spotify e ho lasciato che la musica di alcun
© Una valigia ricca di Sogni - Foto anche nel mio Instagram! ~ • Ho conosciuto Sylvia Plath leggendo un libro in cui si parlava di scrittrici morte suicide (Il libro delle verità nascoste di Amy Gail Hansen). Venivano citate la Woolf, altre ancora e lei. Subito ho voluto cercare qualcosa, e in libreria il primo libro che ho portato a casa con me è stato il romanzo semibiografico "La Campana di Vetro". Purtroppo la poesia è un qualcosa che non riesco a comprendere fin in fondo, per questo ho deciso di buttarmi su quel libro. Sono stata travolta. Totalmente coinvolta nella su
Sono giorni un po' strani. Si oscilla tra la voglia di fare mille cose, e la paura di un nuovo inizio. Ci sono giorni in cui mi sento carica, altri in cui vengo assalita da mille dubbi. Non è facile iniziare un nuovo ciclo, una nuova vita, non lo è per niente. Ma in fondo sento che sto seguendo la strada giusta. Devo solo non perdermi durante il tragitto, non lasciare che le paure prendano il sopravvento. Non parlo di libri da un po' di tempo, ma ne sto leggendo diversi. Attualmente, in effetti, ne ho iniziati almeno tre - e di solito tendo a leggerne uno alla volta - ma complici due bancar
Solo una cosa rimane sempre uguale: "tra dieci anni", dichiaro, "voglio essere la sorella di Kate". Ore 2 di notte. Una ragazza, da sola sul suo letto, volta l'ultima pagina di un libro e si asciuga le lacrime. Ecco, quella ragazza ero io qualche sera fa, dopo aver concluso una lettura bellissima: La Custode di mia sorella di Jodi Picoult. Ho comprato questo libro anni fa, dopo aver visto l'omonimo film che mi ha molto scossa. Anche se consapevole che non fosse una storia facile, mi piace moltissimo andare a leggere quei libri che hanno ispirato i film. Ma solo pochi giorni fa
- E che mi dici del mio coraggio? - intervenne il Leone. - Sono certo che ne hai da vendere, - replicò Oz. - Ti serve solo un po' di fiducia in te stesso. Non esiste creatura vivente che non abbia paura di fronte al pericolo; il vero coraggio sta proprio nell'affrontarlo pur essendone spaventato, e di questo genere di coraggio ne hai in abbondanza. © Una valigia ricca di Sogni Penso che l'essenza di questo libro stia tutta qui. Nelle parole che il Mago di Oz riserva a ogni membro della "compagnia" di Dorothy, in modo particolare al Leone: bisogna avere fiducia in se stessi
Ma scusa, provai a dirle, in cosa credi che consista il tradimento? Nell'andare a letto con qualcuno, o nella possibilità di distruggere, andandoci, la felicità di qualcun altro? Non è mai il fatto nudo e crudo, sono le conseguenze che avrebbe se si venisse a sapere: l'atto in sé è insignificante. Chi può stabilire cosa sia la follia? Chi sia folle o meno? Cosa si intende per follia? Domande, riflessioni, turbamenti. Tutto ciò scaturisce dalla lettura di questo bellissimo quanto perturbante romanzo di Patrick McGrath. Cresciuto durante l'infanzia nel manicomio criminale dov
«Sono promessa, John, non possiamo più vederci. Mi sposo tra sei mesi con un altro»; «Allora perché sei qui?»; «Perché ero troppo curiosa di sapere come finisce la storia». «Quando Beren morì, Lúthien cantò per notti innumerevoli il suo dolore, con un canto talmente triste e sublime da commuovere persino Manwë, il signore della morte. Il quale concesse a Lúthien due vie per smettere di soffrire: rimanere un'elfa, dimenticando per sempre Beren e quanto sofferto finora, in un oblio di pace; oppure scegliere una vita con Beren, ma una vita mortale, senza certezza né di gio
Il tempo scorre veloce, come sabbia che scivola tra le mani. Impossibile da trattenere. Impossibile da conservare, fermare, bloccare. Ed io non ho trovato il modo di tornare prima qui, accumulando post su post, idee varie, e diversi libri che ho letto in questi ultimi mesi e di cui vorrei parlare. Ho attraversato un periodo non facile, e non voglio giustificarmi sempre. Ma tra malesseri fisici, emotivi, foto da sistemare, nipotina meravigliosa a cui donare il mio tempo, non ho avuto proprio la testa di mettermi al pc e aggiornare con costanza questo spazio. Ma questi, forse, sono gi
Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento. Un nome particolare per una figura altrettanto particolare e degna di nota. Un nome dato a un bambino trovato su una nave - Virginian - diretta in America. Quel luogo tanto sognato, pieno di speranze, di una nuova vita. Un bambino lasciato sopra un pianoforte. Uno strumento che diventerà parte integrante della sua anima, un prolungamento del suo corpo, la realizzazione della poesia che si annida nel suo cuore. Ogni volta che entravo in libreria scorrevo con gli occhi i vari titoli di Alessandro Baricco. Ammetto, in tutta sincerità, di non aver ma
King. Io non leggerò mai, King. Dicevo. Ma oramai ho imparato che non si deve mai dire mai nella vita. Perché all'improvviso qualcosa succede e ti spinge ad andare oltre quel "mai". Sono una persona curiosa e, anche se dopo molto pensare, sono capace di andare oltre i miei dubbi e pregiudizi. Che poi nel caso del re dell'horror non sono stati i pregiudizi a frenarmi ma... la paura. Non amo molto il genere. Anche se da bambina vedevo molti film che ora, in modo assurdo non avrei il coraggio di rivedere. (Ma posso essere fatta così male?). E appunto, quando ero ancora molto piccola sono