Oggi torniamo sul blog con una nuova puntata della nostra rubrica dedicata alle interviste ad alcune case editrici presenti al Salone del Libro di Torino, e vogliamo presentarvi Keller Editore.
Si tratta di una realtà editoriale che ho scoperto da poco, ma che ha attirato moltissimo la mia curiosità, per cui spero di riuscire a leggere molto altro in futuro.
Oggi vogliamo portarvi con noi a conoscere un'altra casa editrice indipendente con sede a Bracciano, in provincia di Roma: Del Vecchio Editore. È stata un'altra di quelle piccole/medie realtà che ci ha colpito molto, per titoli nuovi e peculiarità specifiche. Noi abbiamo portato a casa un titolo, ma intanto vi proponiamo la nostra intervista a Ilaria Troncacci, editrice, insieme a Francesco Giacomantonio e Marzia Zuccari, che ringraziamo per la gentilezza e il tempo che ci ha riservato!
Quando ho letto per la prima volta “La luna e i falò” di Cesare Pavese, ho provato come la sensazione di sentirmi a casa, di essere compresa, di ritrovarmi in alcuni dei suoi pensieri. È un libro che mi ha segnata, che ho sentito almeno in parte mio, e che mi ha spinta a voler recuperare altro dell’autore, e spero di riuscire a farlo presto. Nel frattempo, però, ho scovato tra le recenti uscite editoriali un romanzo per ragazzi che riprende personaggi, luoghi, frasi e tracce dell’opera di Pavese, per avvicinare i più giovani al suo lavoro e non ho resistito.
“Negli occhi di Luna, i falò” di Luigi Dal Cin adempie, a mio avviso, allo scopo, creando una storia secondo me perfetta da leggere in estate. Magari in mezzo al verde, con le colline in lontananza.
Chi siamo davvero quando nessuno ci vede?
Quale faccia decidiamo di mostrare al mondo, quella autentica, o una fatta di apparenze per non dover svelare troppo la nostra vera essenza, la nostra anima?
Domande che affiorano, e alle quali Luca Murano ha cercato di dar voce attraverso una raccolta di racconti, dove protagonisti sono uomini e donne, profondamente umani, con i loro difetti e i loro pregi, con le aspirazioni che con lo scorrere del tempo si trasformano in velleità.
Ne “I vestiti che non metti più" Murano tratteggia attimi di quotidianità, spesso turbati da un evento naturale, o da un incontro, o dall'improvvisa comparsa di un gatto in un frigorifero o di uno stormo che si muove all'unisono al di fuori di un supermercato. Tanti piccoli spunti che fanno scattare qualcosa nei protagonisti: riflessioni profonde, gesti a volte eccessivi, o nuove consapevolezze.