I vestiti che non metti più, di Luca Murano

10 Aug 2022

Libri

Chi siamo davvero quando nessuno ci vede? 
Quale faccia decidiamo di mostrare al mondo, quella autentica, o una fatta di apparenze per non dover svelare troppo la nostra vera essenza, la nostra anima? 
Domande che affiorano, e alle quali Luca Murano ha cercato di dar voce attraverso una raccolta di racconti, dove protagonisti sono uomini e donne, profondamente umani, con i loro difetti e i loro pregi, con le aspirazioni che con lo scorrere del tempo si trasformano in velleità.
Ne “I vestiti che non metti più" Murano tratteggia attimi di quotidianità, spesso turbati da un evento naturale, o da un incontro, o dall'improvvisa comparsa di un gatto in un frigorifero o di uno stormo che si muove all'unisono al di fuori di un supermercato. Tanti piccoli spunti che fanno scattare qualcosa nei protagonisti: riflessioni profonde, gesti a volte eccessivi, o nuove consapevolezze. Ci mostra così uomini e donne, di differenti età, per quello che sono quando nessuno li osserva: vulnerabili, fallibili, semplicemente umani. Degli antieroi mostrati nelle loro fragilità, nei quali forse si può anche ritrovare noi stessi.


E allora si rese conto di quanto tempo avesse buttato a inseguire sogni non suoi, a cercare di accontentare gli altri, come i cani, scodinzolando alla persona sbagliata, mettendosi sempre in un angolo, lei che in realtà avrebbe voluto stare sulla cima della montagna, proprio lì, su quella vetta dove l'ossigeno è rarefatto, la vista è splendida e la testa è sgombra di pensieri.


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Ventuno racconti (più due versi) scritti senza fronzoli, con uno stile minimale che va dritto al sodo, nel giro di poche pagine. C'è anche l'uso di molta ironia. Si leggono in un lampo, ma possono lasciare una traccia nel lettore, uno spunto per riflettere. 
C'è la disperazione di una ragazza per un rapporto finito, che porta a un gesto impetuoso; uno stormo di uccelli che fa affiorare ricordi sull'equilibrio tra luce e ombra, per non implodere, per non disperdersi e recuperare così un rapporto che rischia di vacillare; un gatto o forse solo un'allucinazione che scatena qualcosa dentro, che smuove due solitudini spezzate dall'assenza di un amore in comune. C'è chi ripete sempre gli stessi gesti, incapace di correre il rischio, di cambiare le cose; e chi grazie a un incontro improvviso, cerca di andare avanti o quantomeno sembra di nuovo respirare dopo tanto dolore; ci sono padri che forse non si sono comportati al meglio, in preda a problemi, apatia o solitudine, ma anche figli egoisti che forse dovrebbero fare un passo avanti. C'è l'egoismo, ma anche l'altruismo, chi finge di essere forte e invece è solo fragile, e tale fragilità appare tutta quando nessuno può vederlo, solo, nella propria casa. C'è disperazione, apatia, rassegnazione, ma anche amore. 
Con i racconti ho sempre delle criticità: è difficile che riescano a coinvolgermi totalmente, e forse in alcuni casi sono io a non comprenderli appieno. Come in questo caso. Se da un lato ho trovato delle storie davvero interessanti, dall'altro lato ci sono stati momenti in cui non riuscivo a cogliere il senso, o magari ho trovato la conclusione forse un po' affrettata, girando la pagina avrei desiderato conoscere altro, non rimanere un po' appesa - un sentimento che nella lettura, così come nella via, non gradisco molto -. Però, mi rendo conto che potrebbe essere anche un mio personalissimo problema. Non sempre possiamo cogliere tutti gli spunti che l'autore vuole trasmettere o, magari, in certi casi siamo distanti dalle storie perché in un certo senso non le sentiamo nostre. O ancora, ciò è dovuto a ciò che più ci piace leggere o meno.
Comunque è una raccolta interessante e ben scritta e, come dicevo, ho apprezzato molto diversi racconti di cui vi lascio qui i titoli:

  • La vasca con le zampe
  • Stormo und Drang
  • Gatti Ninja e radiazioni cosmiche
  • L'insostenibile insensatezza dell'Estathé (alla pesca)
  • Il mio sottosopra
  • Il silenzio e altre forme di rumore
  • Nadia
  • La quiete e il cappuccino
  • Quel sabato mattina

Da come potete vedere, c'è anche un simpatico uso del gioco di parole, con riferimenti ad altri libri, film o citazioni.

Anche il titolo risulta molto interessante: I vestiti che non metti più, quelli che hai nascosto nell'armadio e che non ti stanno più bene, che cerchi di nascondere, ma allo stesso tempo fai fatica a gettare via, perché a essi è legato un ricordo, un pezzo di te stesso. Così come accade in queste storie. Personaggi che non riescono più ad affrontare la vita con la spinta giusta, per la perdita di un amore, o di un figlio; che non riescono ad andare oltre, aggrappandosi sempre alle stesse cose sicure, senza mai saltare oltre l'ostacolo, affrontando cose nuove. E non mancano le riflessioni, i flussi di coscienza, sulle piccole cose della vita che fanno sicuramente bene. 

Non so se sono riuscita a trasmettere un po' quello che c'è tra queste pagine. Non ho volutamente raccontato le storie nei dettagli, perché sono talmente brevi che rischio di rovinarvi la lettura e la scoperta.

Ringrazio l'autore per la proposta e la copia cartacea. 


Noi che, come quelle galline nell'aia, ci affanniamo per sfuggire alla vita che cerca di prenderci e portarci via, dovremmo tutti girare lo sguardo a quei luoghi, a quei momenti preziosi e indimenticabili, reali o immaginari, e non dimenticare mai qual è la via, la strada per tornarci. Là dove tutto è iniziato, lontano dal tempo che passa, lontani dai rimpianti e dalle gabbie che a volte ci attendono.

IL LIBRO

I vestiti che non metti più
Luca Murano
Casa editrice: Dialoghi
Pagine: 130
Prezzo: 14.00€
Anno di pubblicazione: 2021
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