Tre domande a... effequ

23 giu 2025

Interviste

Di questa casa editrice, in verità, ho già letto e apprezzato molto alcuni dei loro titoli. Ed è anche per questo motivo che abbiamo scelto di fare questa intervista al Salone Internazionale del Libro di Torino, nel tentativo di farla conoscere nel nostro piccolo, perché è una realtà editoriale che merita. Oggi, quindi, vi presento effequ, una casa editrice storta, libertaria e indipendente, volta a far avere una visione attenta della contemporaneità in tutte le sue sfaccettature.
In questo caso vi lasciamo un'intervista doppia, perché abbiamo avuto l'opportunità di parlare sia con Francesco Quatraro sia con Silvia Costantino!


Chi siete e cosa vi caratterizza e vi distingue dagli altri?

Francesco: Siamo effequ e quello che ci distingue dagli altri è la mancanza di retorica nei confronti del libro, siamo piuttosto antiretorici. 

Silvia: Nel senso che non ci piace raccontare il libro come un prodotto venuto fuori dalla cosiddetta passione. Certo sappiamo bene che chi scrive lo fa anche per passione, ma sappiamo anche che fare libri è un lavoro e anche scriverli è un lavoro e ci teniamo a parlare di questa cosa proprio per dare più valore di fatto a quello che pubblichiamo e che proponiamo.


Ammirazione, Orgoglio e Sogno.

Qualcosa di altre case editrici che ammirate e/o che avreste voluto fare voi.

F. Da parte mia, da un lato c'è ammirazione per certi percorsi di saggistica fatti in generalemi viene in mente quello di Boringhieri perché è un percorso su cui mi sono formato ed è diventato il mio faro. Ho ammirazione in generale per l'idea di esporre la gente alla lettura come qualcosa di contagioso; è stato molto bello. 

S. La mia ammirazione è la capacità incredibile che negli anni '90 avevano gli editor Mondadori di portare in Italia libri e storie per ragazzi veramente anticonvenzionali, che adesso quasi non si trovano più. Sono quasi tutti fuori catalogo, tranne qualcosa che sta uscendo in ritraduzione.


Qualcosa di cui siete particolarmente orgogliosi.

F. Orgoglio: dicembre 2021, Il rosso e il blu, romanzo di Luca Giommoni, un esordio e la più umile pubblicazione del catalogo. Siamo una piccola casa editrice e, allora, lo eravamo ancora di più. L'orgoglio sta nel vedere questo libro essere adottato da una scuola di Bari - l'istituto centrale della città -: 200 ragazzi che ascoltano l'autore e gli chiedono la firma, 200 ragazzi che hanno letto quel libro e lo hanno amato. Un bel momento di cui vado orgoglioso.

S. Il mio orgoglio è avere fatto un libro che per noi è veramente molto importante per tante ragioni: Femminili Singolari di Vera Gheno. È un libro che rinarra e rimette in discussione tutta quanta la questione dei femminili professionali, mostrando come la lingua cambi la sostanza e che poi ha generato tutta una serie di polemiche e di questioni. Per noi, però, è stato un libro importante perché davvero ci ha permesso di riflettere sul nostro lavoro e su come ci approcciamo al lavoro femminile anche in editoria. 


Il Sogno nel cassetto.

F.  Assumere due persone

S. Tradurre Philip Pullman con effequ. 


Pro e contro di questo Salone 2025

F. Pro: il rapporto diretto. Noi siamo una casa editrice che si gestisce la filiera, stiamo facendo tutto noi due, ci dividiamo i mestieri, ma... ne stiamo facendo quattro a testa! Tra questi, però, non c'è quello di esporsi al pubblico, nel senso che si sta chiusi in redazione. Il pro del Salone del Libro, come tutte le fiere, ma questa in particolare perché è estremamente frequentata, è il rapporto con la gente; comprendi le persone e, non facendolo mai, è l'occasione dell'anno in cui capisci di più di quello che sono stati i tuoi libri.

Contro, tutto il resto.

S. La fatica veramente alta che impiegano queste giornate, la perdita di voce; un po' anche la difficoltà - ma questo vale sempre, però qui a volte si vede - di emergere rispetto a marchi molto più grossi e molto più affermati. Il Salone in questo devo dire fa abbastanza per cercare di dare a ciascuno uno spazio, però le disparità ovviamente si vedono. Ma cerchiamo di aumentare la portata di anno in anno. 




© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice


Per scoprire il loro catalogo questo è il Sito.

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Come vi dicevo, io ho già letto e amato tre dei loro libri: Monstrumana. L'umanità del mostruoso, la mostruosità dell'umano, di Francesca Giro e Gaetano Pagano; Il famiglio della strega. Sangue e stregoneria nell'epoca moderna, di Francesca Matteoni; e Le malaveglie. Storie di paura popolare, di Filippo Cerri. Al Salone del Libro, invece, abbiamo preso Quello che mi ha detto il diavolo, romanzo di esordio di Alessandra Leva che va a indagare le zone d’ombra, il male annidato nella mente dei bambini, il momento esatto in cui l’innocenza si perde.


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