Quando ho visto questo libro me ne sono subito innamorata. Mary Shelley è una di quelle donne e scrittrici che ammiro moltissimo, non solo per le sue opere ma anche per la sua vita. Mary ha osato sfidare le regole assurde di una società patriarcale e bigotta per seguire l'amore, ma anche dedicarsi alla scrittura. Mary ha lottato, ha vissuto la solitudine, la perdita, l'abbandono, ma è andata avanti. Seguendo i suoi ideali, il suo cuore, il suo spirito indomito. È una figura che continua ad affascinare anche oggi. Su di lei avevo letto e amato la biografia romanzata di Martina Tozzi, Il nido segreto, ma anche - ovviamente - alcuni suoi romanzi, Frankenstein, La ragazza invisibile e Matilda. Eppure, la voglia di leggere altro su e di lei non si ferma. Vi avevo già proposto un libro illustrato in passato Mary Shelley e la morte del mostro, di Raquel Lagartos e Julio César Iglesias, ma ora voglio consigliarvi di cuore un piccolo gioiello illustrato che ripercorre tutta la sua vita: Mary e il mostro, di Lita Judge, pubblicato dalla casa editrice Il Castoro. Sono sicura che anche voi ve ne innamorerete all'istante!
Solitamente scelgo le mie letture anche in base alle stagioni. Quindi, la proposta di oggi sarà sicuramente insolita, ma perché no? Ho deciso di leggerlo questo mese, per proseguire il mio viaggio nella #dungeonofreaders una challenge letteraria creata da Ambra di Sonosololibri. La tappa che ho raggiunto (Città morta) prevedeva tra le varie opzioni la lettura di storie di fantasmi. E quale libro migliore se non uno dei preziosi volumi di ABEditore proprio dedicato a queste creature? Il titolo di cui cercherò di scrivere oggi è proprio Spettriana. Storie di fantasmi dell'antica Europa, una raccolta di racconti curata in maniera molto interessante e attenta da Fabio Camilletti.
Oggi è il giorno in cui si commemora il Genocidio Armeno: avete letto qualcosa a riguardo? Quanto ne sapete?
Io per ora ho letto davvero poco, ma voglio condividere - finalmente - con voi, anche sul mio blog, un romanzo che ho davvero apprezzato. Ne avevo scritto per Let's Book, ma volevo cogliere l'occasione giusta per proporlo sul mio spazio virtuale. E questa è decisamente ottima.
L'uccello blu di Erzerum, di Ian Manook, infatti, è ispirata alla triste storia vera di sua nonna, superstite che ha dovuto subire l'orrore del genocidio. L'autore ne ha fatto un omaggio a lei, e ad altre donne e uomini che purtroppo hanno dovuto vivere anche sulla propria pelle le terribili violenze, pur riuscendo poi a sopravvivere. Pensate che, le cosiddette marce della morte furono praticamente riprese dai Nazisti sulla base di ciò che fecero i Turchi contro la comunità armena (del resto, furono organizzate con la supervisione di ufficiali tedeschi, alleati con l'Impero Ottomano...).
Quest'anno ho deciso di lasciarmi consigliare dei titoli da chi mi segue su Instagram. È una piccola sfida con me stessa, un modo per volgermi verso libri che altri sostengono essere degni di essere letti e conosciuti. Ne sono dodici in tutto, uno per ogni mese. Non so quanto riuscirò a rispettare questo progetto, ma intanto sto andando avanti. Lo scorso mese ho recuperato il romanzo d'esordio di un'autrice che ha voluto condividere la sua creatura di carta: Nel nome del giglio, di Lavinia Fonzi.
Un romanzo d'amore e d'avventura, ma anche pieno di romanticismo e amore. Mi è piaciuto? Come primo lavoro non è male, ma ci sono tutti i presupposti giusti per migliorare alcuni aspetti che non mi hanno convinta. Resta, tuttavia, solo un mio modesto pensiero!
Lettura di Marzo 2023 per il mio progetto #aTeatroconShakespeare
Con l'opera letta a Marzo ho concluso il mio viaggio tra i drammi di William Shakespeare. Ora non resta che affrontare la sua produzione poetica e poi questo mio progetto sarà concluso. In verità, lo definirei costantemente aperto: sì, perché ho già una lista di saggi, biografie e graphic novel che vorrei affrontare appena possibile!
Ho iniziato tutto con un Dramma Storico e si conclude nel medesimo modo. Alla fine della sua “carriera” il Bardo, con la collaborazione di John Fletcher, torna alla materia della Storia Inglese con la storia (o meglio il principio) di Enrico VIII. Un re piuttosto noto, no? Ma del resto come non trattarlo, essendo anche il padre della futura Regina Elisabetta I, sotto il cui regno Shakespeare ha iniziato il suo lavoro? E, infatti, si percepisce ancora una volta un sottile omaggio alla sua figura, ma anche al suo successore Giacomo I.