Sono in super ritardo per il mio progetto sul teatro di William Shakespeare, ma non demordo!
A settembre ho letto l'ultimo dramma classico “Timone d'Atene” e devo dire che per temi mi è piaciuto davvero molto. Fa parte di una di quelle opere di cui non sapevo assolutamente nulla, ma mi ha sorpreso piacevolmente. Anche se secondo alcuni critici non è tutta opera del bardo, ma è stata scritta in collaborazione con Thomas Middleton, è riuscita a conquistarmi e a trasmettermi anche una sorta di profonda tristezza, riflettendo su quanto sia facile, anche oggi, rimanere delusi dal genere umano, dai falsi amici, dagli adulatori che al momento della tua caduta ti lasciano solo, incapaci di sostenerti. Persone fossilizzate solo a seguire il mero guadagno, il Dio Denaro.
Lettura di Giugno per il mio progetto #aTeatroconShakespeare
Con Misura per Misura concludo i Drammi Dialettici e, così, le Dark Comedies e da questo mese mi concentrerò maggiormente nelle mie amate Tragedie.
Se con Troilo e Cressida Shakespeare è andato a indagare sul campo della Fedeltà (e del Tradimento), e in Tutto è bene quel che finisce bene su quello dell'Onore, in quest'opera tutto si concentra sull'ambito della Giustizia.
Shakespeare, mio caro Shakespeare.
Questo progetto che sto portando avanti ormai dal maggio 2020 è arduo, ma contro ogni aspettativa non mi sono ancora bloccata. Anzi. Mentre proseguo con le sue opere, sto anche leggendo alcuni saggi, che mi permettono un po' di arricchire tutto con qualche sfumatura in più. In dei momenti forse è più facile: alcuni lavori li ho già letti o sono così conosciuti da non aver problemi, in altri casi (come questo), mi approccio per la prima volta al testo, e diciamolo, Shakespeare non va letto con leggerezza. E forse, non sempre riusciamo a scorgere ogni singolo aspetto che viene trattato. In effetti, come dico sempre, io sono solo una semplice lettrice che non ha studiato il suo teatro. Mi piace leggerlo, e approfondirlo con testi di studiosi, ma non sono esperta. Questo ci tengo a ribadirlo con forza. Perché magari può succedere di far piccoli errori nella comprensione del testo.
Scrivere di Amleto non è facile.
Forse perché è un'opera così amata e conosciuta, e anche complessa, che sovviene quella paura di non riuscire a esprimere al meglio le riflessioni. Non resta che tentare, nella speranza di rendere quantomeno omaggio a uno dei lavori più belli di William Shakespeare.
Questo Dramma della Vendetta, infatti, riesce a incantare sin dalle prime battute. Resta facilmente impresso. Quante frasi, in fondo, ripetiamo di quest'opera, spesso magari neanche facendoci troppo caso? C'è del marcio in Danimarca, la terra in cui è ambientata la storia del giovane principe Amleto e delle sue continue riflessioni sul senso dell'esistenza, sull'essere o l'apparire, sull'agire o restar fermi.
Essere o non essere, questo è il dilemma.
Ultimo giorno di agosto, ed io torno sul blog per parlarvi un po' della tappa per il mio progetto sul teatro di William Shakespeare. In questo mese ho letto un'altra delle commedie romantiche: Come vi piace.
Devo dire che mi è piaciuta, non tra le mie preferite, ma l'ho trovata molto interessante, ricca di spunti di riflessione, ma anche di una serie di equivoci che sicuramente all'epoca avranno scatenato tante risate. Basti pensare alla protagonista, Rosalinda: provate a immaginare un attore maschio, che deve interpretare una donna (ai tempi di Shakespeare a quest'ultime non era permesso recitare), che a sua volta però si nasconde dietro le fattezze di un uomo, Ganimede, che si fa corteggiare da un altro uomo invitandolo però a immaginare di trovarsi di fronte alla sua Rosalinda, provocando così una serie di vicende intricate ma allo stesso tempo spassose.
Lettura di febbraio per il mio progetto #aTeatroconShakespeare.
A volte il fato si rivela prezioso. Come sapete sto cercando di leggere le opere di William Shakespeare in ordine cronologico e... a febbraio, mese dell'amore, è caduta proprio la lettura del tragico amore di Giulietta e del suo Romeo. Forse una delle storie “d'amore” più conosciute, amate e rappresentate. Perlomeno, è una di quelle che personalmente amo di più, e di cui ho visto più versioni cinematografiche e teatrali.
Romeo e Giulietta è l'opera che ho letto più volte del caro Bardo, e a cui non mi stanco mai di tornare. Rileggerla nella traduzione di Salvatore Quasimodo per i Meridiani Mondadori è stato magico. L'ho trovata ancor più bella, più poetica, più scorrevole da seguire. L'ho amata ancor di più, se possibile. Ma, andiamo ad analizzare fonti e trama e poi, avvalendomi anche di testi critici oltre alle mie personali impressioni, ve ne parlerò un po' meglio.