Quante volte vi capita di desiderare di tornare indietro nel tempo, a quel passato in cui tutto poteva ancora essere? Ma è veramente accettabile una cosa simile? Non si rischia di rimanere cristallizzati in un passato idealizzato, senza riuscire a fare passi avanti, incapaci così di vivere il nostro presente e spingerci verso un futuro magari costellato di difficoltà ma anche di nuove gioie? Qual è la vera felicità?
Quando ho visto la copertina di questo libro ne sono subito rimasta attratta. Amo le storie in cui protagonisti sono gli anziani e la trama mi ha subito incuriosita. Di Roberta Zanzonico avevo letto in passato un altro romanzo Blu Stanzessere, ed ero quindi molto curiosa di leggere altro di lei, di scoprire nuove sfumature della sua scrittura. È così che, complice anche una promozione della casa editrice Morellini, ho preso La bellezza rimasta, e l'ho letto subito. Colpita da questa storia, che consiglio vivamente. Una storia breve sì, ma anche molto intensa, piena di riflessioni importanti e di personaggi che restano sicuramente impressi nel bene o nel male.
Uno dei temi che amo più affrontare nelle mie letture è quello relativo alle Streghe e alla Magia, sia romanzi storici con riferimenti a fatti reali, sia storie più fantastiche o soprannaturali. Da sempre poi ho una vera passione per gli Angeli e gli Angeli caduti, in particolar modo per Lucifero, la Stella del Mattino, il Portatore di Luce, che osò sfidare Dio e fu condannato alla caduta. Sì, lo so, detta così posso sembrare stramba, ma ognuno ha le sue passioni, no? Proprio per questo motivo quando allo scorso Salone del Libro di Torino ho visto il libro di cui vi voglio parlare oggi, l'ho desiderato subito e ancor di più dopo aver ascoltato la descrizione dell'editore Max Baroni di Agenzia Alcatraz (per conoscere meglio la casa editrice vi lascio il link all'intervista che abbiamo fatto).
E così Lucifero e la Bambina di Ethel Mannin è tornato a casa con noi e, dopo averlo letto, ha conquistato il mio cuore di lettrice.
Oggi torniamo alla letteratura per ragazzi, vi va?
All'ultimo Salone del Libro ho avuto la possibilità di scoprire un'altra realtà editoriale: Edizioni Piuma. Ve ne ho un po' parlato nell'intervista fatta all'editore Francesca Di Martino. Su Let's Book avevo condiviso la mia recensione all'altro titolo che mi è stato regalato: Oltre la Nebbia di Alice Bassi; ma qui vi voglio consigliare il primo libro di una serie che ha come protagonista Rita, una bambina di undici anni e il suo particolare viaggio per scoprire curiosità e riflettere sui grandi temi della vita e della morte. Un libro che è stato anche selezionato lo scorso anno al Premio Strega Ragazzi e Ragazze nella categoria 8+. Il libro, come da titolo, è Rita e il Giro della Morte, di Sara Beltrame con le illustrazioni di Tommaso Vidus Rosin.
Alle sorelle Brontë mi sento particolarmente legata, ma finora avevo avuto modo di leggere solo la penna di Charlotte (per ora la mia preferita!) ed Emily. Mi mancava la terza sorella, quella forse messa più in ombra: Anne. Questo mese ho finalmente avuto modo di scoprire il suo primo romanzo, Agnes Grey, che alla sua pubblicazione è stato forse un po' troppo oscurato dai lavori delle sue sorelle, ma che è interessante far tornare alla luce.
Devo essere subito sincera, nonostante io abbia apprezzato questa storia per vari aspetti, purtroppo non è riuscita a trasmettermi la stessa 'carica emozionale' - se così posso definirla - delle altre sorelle. Ma non vedo l'ora di leggere l'altro suo romanzo, curiosa di scoprire se riuscirà a sorprendermi forse un po' di più.
Tuttavia sono veramente felice di aver riempito questo vuoto che restava, di aver scoperto anche la sua voce, più tenue forse, più delicata, ma non per questo non degna di nota.
Lettura di Febbraio 2023 per il mio progetto #aTeatroconShakespeare
Come scrivevo ne La Tempesta in molti ritengono quest'opera l'ultimo lavoro di William Shakespeare, prima di ritirarsi a Stratford-upon-Avon dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Ci sono però altri drammi teatrali che sono stati collegati al Bardo, anche se in collaborazione con altri autori, come ad esempio John Fletcher.
L'ultimo Dramma Romanzesco, I due nobili congiunti (o cugini) è stato scritto quindi a quattro mani, alcuni sostengono che sia stato abbozzato in primo luogo da Shakespeare per poi essere rielaborato e completato da Fletcher. Effettivamente, a mio modesto parere si avverte un po' questa differenza di stili, anche se ci sono molti rimandi alle precedenti opere di Mastro Will. Molte riaffiorano in personaggi, situazioni, particolari, spingendoti quasi a pensare che abbia voluto riassaporare un po' tutto quello fatto nella sua vita teatrale.