Ricordo, seppur vagamente, un cartone della mia infanzia: uno di quelli non proprio così felici (ma del resto quasi tutti i cartoni di allora avevano una buona dose di tragedia, cosa che in fin dei conti a me non nuoce). Era chiamato Lovely Sara.
Ricordo, invece, più precisamente un film del 1995, La Piccola Principessa. Mi ero innamorata di quella piccola bambina dal cuore d'oro e dalla fervida immaginazione, che però ha dovuto subire troppi soprusi una volta perso il padre e con lui tutte le sue ricchezze.
Sia il cartone animato sia il film sono ispirati a uno dei romanzi di Frances Hodgson Burnett, un'autrice che ho già molto amato con il suo “Il giardino segreto” e che avevo voglia di scoprire di più. E non mi fermerò qui, sicuramente.
Rizzoli, nella sua collana per ragazzi curata da Benjamin Lacombe - artista che, come ormai saprete, amo molto - ha da poco pubblicato proprio la “Principessa Sara”, con le splendide e delicate illustazioni di Nathalie Novi. Un'altra opera preziosa che, a mio parere, è bello possedere nelle nostre librerie.
Ringrazio di cuore Claudia Fachinetti, ufficio stampa, per avermi dato l'opportunità di ricevere una copia cartacea.
Per questa bambina oltremodo fantasiosa, tutto diventava una storia; e più libri leggeva, più cresceva la fantasia.
Principessa Sara è stato pubblicato per la prima volta come un romanzo d'appendice con il titolo Sara Crewe; or, What happened at Miss Minchin's, sul mensile americano per bambini St. Nicholas Magazine nel 1888. L'autrice ha poi sviluppato il suo racconto in una pièce teatrale portata in scena a Londra nel 1902 e a New York nel 1903. Davanti a tale successo, l'editore americano l'ha spinta ad arricchire il testo. Ed è così che nel 1905 esce A Little Princess; Being The whole story of Sara Crew, now told for the first time. Il romanzo 'finale', che vede la medesima trama, ma arricchita e approfondita, sia per scene che per personaggi.
Questo volume illustrato con i deliziosi disegni di Nathalie Novi, si attiene quindi alla prima versione dell'opera della Burnett. Un racconto più rapido, meno dettagliato, che conserva però temi e riflessioni su questo piccolo personaggio, determinato e pieno di fantasia, che deve affrontare all'improvviso non solo una grande perdita, quella dell'amato padre, ma diviene vittima dei soprusi di Miss Minchin, che non vedendoci più un vero e proprio guadagno in lei, la sfrutta come sguattera e insegnante di francese per le bimbe più piccine, non vedendo più in lei alcuna qualità.
Sara è figlia del capitano inglese Ralph Crewe che, alla morte della moglie, ha cercato di tenere con sé la piccola il più possibile in India. Ma, all'età di otto anni, decide di portarla a Londra in un collegio per signorine di buona famiglia, affidandola così alla fredda Miss Minchin e a sua sorella Amelia Minchin. Fintanto che suo padre può provvedere a lei, Sara è trattata come una privilegiata: ha una grande stanza tutta per lei, è mostrata a tutti come un vero e proprio vanto del collegio, e trattata con ogni riguardo. Ma quando arriva una lettera che annuncia la morte di suo padre e la perdita di tutte le sue ricchezze, il mondo le crolla addosso. Non sarà più considerata una “piccola principessa”, ma le verrà tolta ogni cosa - ad eccezione della sua bambola Emily - e spedita in soffitta, al freddo, e con poco cibo, trattata come sguattera, nonostante la sua tenera età.
Ad aiutarla ad affrontare quel periodo difficile, è la sua fantasia. Sara ama leggere e divorare libri, e immaginare mondi diversi. Lasciandosi andare alla sua fervida immaginazione, Sara prova a distaccarsi un po' da quella realtà grigia e spenta, dove ogni giorno deve lottare per avere del cibo, o affrontare la città anche durante le intemperie. E se fosse una principessa? Ma anche un misterioso vicino riuscirà a rendere la sua vita un po' più colorata, portando un po' di magia in quella triste e solitaria soffitta in cui è stata rinchiusa. Sara dimostra di avere un buon cuore, gentilezza e tanta generosità: pur non avendo nulla, riesce a donare quel poco a chi sta peggio di lei, facendo aprire gli occhi anche agli adulti.
Sebbene in questa prima versione si avverta la mancanza di approfondimenti e dettagli, è stata una lettura davvero piacevole, che mi ha scaldato il cuore in un momento non proprio facile. L'ho letto nel giro di poche ore, una sera in cui non ero in pace con me stessa, ed è riuscita a farmi ritrovare almeno in parte il sorriso. È una storia che ho sempre amato e che non vedevo l'ora di leggere, dopo che soprattutto il film mi è rimasto nel cuore (seppur abbia un finale diverso); ma ora sono ancor più curiosa di conoscere la versione finale del romanzo, arricchita di dettagli e approfondimenti dei personaggi. Qui, infatti, il padre di Sara muore subito, alla fine del primo capitolo, e la situazione precipita ben presto. E delle altre ragazze del convitto, solo una viene presentata. Ecco perché sicuramente prenderò il romanzo non appena troverò il modo e il tempo!
Come dicevo, questo volume è impreziosito dalle illustrazioni di Nathalie Novi: delicate, colorate, a tratti sembrano dei piccoli quadri. C'è molto uso di colori accesi che rimandano alla fantasia e ai bei momenti, e che si scontrano invece con dei toni più cupi che sembrano far risaltare l'isolamento e la tristezza provati dalla ragazzina di fronte alle angherie della direttrice nei suoi confronti. C'è anche molta presenza di animali e fiori. Disegni che personalmente mi hanno molto incantata.
Insomma, sono proprio felice di aver recuperato questo bellissimo volume, e non vedo l'ora di proseguire conoscendo meglio la penna di Frances Hodgson Burnett, che amo sempre di più.
Tutto è una storia, tutto quello che c'è al mondo. Tu sei una storia... io sono una storia... Puoi tirare fuori un romanzo da qualunque cosa.