Bambi, di Felix Salten - illustrato da Benjamin Lacombe

20 gen 2021

Libri

Ho scoperto un po' tardi la Collana di classici illustrati pubblicata da Rizzoli, presentata e curata da Benjamin Lacombe, un artista che seguo su Instagram e che apprezzo moltissimo. Sono innamorata dei suoi lavori, della caratteristica che hanno in comune tutti - o quasi - i suoi personaggi: quegli occhi grandi, densi di dolcezza; ma sono anche incantata per quella minuziosità di particolari, quella vividezza dei colori, quei dettagli che rendono tutto quasi reale, o comunque molto emozionante.
Tuttavia, spero di riuscire a collezionarli tutti. Grazie a una collaborazione con la casa editrice menzionata, e in particolare a Claudia dell'ufficio stampa, ho potuto ricevere l'ultimo prezioso volume: Bambi, un gioiello della letteratura austriaca di Felix Salten.

A natale mi è stato poi regalato dal mio compagno anche Pelle d'Asino, che spero di riuscire a leggere presto! Vi invito, comunque a visionare gli altri splendidi volumi già pubblicati. Sono una meraviglia per gli occhi, e una bellissima collezione che può impreziosire le nostre librerie.

Venne al mondo nel folto del bosco, in uno di quegli angolini nascosti che sembrano aperti da ogni lato, ma che da ogni lato sono riparati. Lo spazio era anche davvero poco, appena sufficiente per lui e la mamma. Ed eccolo reggersi malfermo sulle zampe esili, gli occhi velati, a fissare il vuoto senza vedere niente, la testa ciondoloni, tutto tremante e ancora intontito. 

© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Così ha inizio la storia di Bambi, un cucciolo di capriolo, protagonista di questo splendido racconto pubblicato a Vienna nel 1923.

Tutti noi conosceremo senz'altro la versione della Disney, quel dolcissimo cerbiatto che troppo presto perde la sua mamma a causa della cattiveria di un cacciatore; delle sue tenere amicizie e primi amori, e della sua crescita. Elementi affini con il libro ce ne sono pochi, in verità. Come sempre, infatti, la Disney allontana dalle storie l'aspetto più complicato e oscuro, a tratti tetro e crudo delle fiabe, lasciando soprattutto la dolcezza, per far sognare i più piccoli.

Bambi vede la luce in un periodo storico molto difficile: nell'Europa degli anni '20 del 1900. L'autore ne trasmette in qualche modo il riflesso delle paure dell'ambiente ebraico viennese in quel periodo, con una pericolosa crescita dell'antisemitismo. Come si legge anche nell'introduzione curata da Maxime Rovere, possiamo cogliere una sorta di simbologia tra questi animali che non trovano pace e che non si sentono a proprio agio da nessuna parte, e gli ebrei, e un collegamento tra i cacciatori e gli antisemiti e futuri nazisti. Tanto che, successivamente, nel 1936 tale opera ha subito anche una forma di censura da parte del Partito Nazista, vedendolo come una “metafora politica del trattamento subito dagli ebrei in Europa”.

Tuttavia, tra queste pagine si respira anche un profondo canto d'amore per la natura: ci sono delle descrizioni meravigliose e minuziose di ogni piccolo o grande elemento del bosco, dalle foglie che cadono e salutano l'autunno - c'è un capitolo bellissimo a riguardo! -, ai fiori, dagli alberi, agli animali. Quasi hai la percezione di udire i suoni, i rumori, i differenti versi degli animali, lo scricchiolio delle foglie sotto le zampe che può aiutare ad avvertire i pericoli; la natura che cambia al mutar delle stagioni, specchio di luci intense ma anche di cupe tenebre, di bellezza ma anche di pericoli. Così come la vita.

Bambi è la storia della vita di questo capriolo che cresce affrontando una serie di prove non sempre così facili: dalla curiosità dell'infanzia, così piena di domande, novità, nuove conoscenze, deve poi sostenere la solitudine, la perdita, la morte, i pericoli soprattutto derivati dall'incontro con Lui, l'essere umano che sembra essere agli occhi ingenui degli animali un essere superiore, capace di scegliere in modo anche feroce la loro sorte. La vita è un susseguirsi di stagioni e di rischi. Da tenero cucciolo, Bambi deve comprendere il suo posto nel mondo, scoprirà le lotte e le sconfitte con quelli della sua razza, l'amore per la bella Faline, ma anche un profondo senso di confusione che lo porterà a distaccarsi da tutti, sostenuto dal Vecchio Principe, pronto a insegnargli cosa significa vivere, e altri saggi consigli.

Può essere visto come un romanzo di formazione, pur avendo come protagonisti degli animali. Da piccolo essere fragile che vede nella madre un punto fondamentale senza la quale si sente perso, Bambi pian piano matura. E per far ciò ha bisogno anche di allontanarsi, quasi a ritrovare il suo io più profondo, a rispondere alle sue domande, ai suoi dubbi, trovando così un senso e anche un modo per proteggere se stesso e chi ama.

Nessuno si sentiva più al sicuro perché tutti questi fatti si verificavano in pieno giorno. L'estrema miseria, che sembrava non voler finire mai, esasperava e rendeva crudeli. Vanificava ogni esperienza, sopprimeva le coscienze, annullava gli usi e costumi della buona convivenza e distruggeva la fiducia.
Non vi era più pietà, né pace né ritegno.  



Alla bellezza della prosa si aggiunge la meraviglia delle illustrazioni di Benjamin Lacombe, che alterna immagini a carboncino, pagine traforate e ripiegate, e disegni ricchi di colori e dettagli. Il lettore si trova a compiere, così, un vero e proprio viaggio non solo tra le parole, ma anche con le pagine stesse. Illustrazioni decorano i diversi capitoli, con cornici naturalistiche anche tra i paragrafi. Anche qui si alternano a seconda delle stagioni. È un'esperienza unica, un percorso anche interattivo che ti costringe in dei momenti a rallentare il passo, per osservare ogni piccolo particolare dell'immagine, o per aprire quelle pagine che, attraverso un gioco di ritagli, sembrano farti accedere a una parte nascosta del bosco: avanzi tra i rami, tra gli alberi, per cercare di scoprire cosa possano celare. Ma ciò può donarti ancor di più quel sentore di pericolo, quasi di chiusura, la sensazione di essere braccato, un prigioniero nelle mani di altri.

E poi, invece, ci sono momenti più rapidi: una successione di sole immagini a carboncino che donano una percezione di velocità, come per trasmettere quel senso di fuga degli animali davanti allo scoppio di un fucile. Correre via, perché Lui sta arrivando. Fuggire in fretta, senza voltarsi mai indietro, per salvare la propria vita.

Ci sono i colori più vividi e gioiosi della primavera e dell'estate, le due stagioni anche migliori per gli animali, e poi quelli via via più freddi e tristi, con le foglie che cadono e la neve che ammanta tutto in un'immagine sì bellissima ma anche complicata. Perché è l'inverno il periodo più difficile da affrontare, quello in cui i già fragili rapporti tra gli animali si fanno ancor più duri. Si rafforza lo spirito di caccia e di sopravvivenza, perché l'estrema miseria spinge a essere più crudeli.



Insomma, è un libro che vi consiglio con tutto il cuore di recuperare. Non solo per la bellezza tragica ma anche magica della trama, per questo senso di profondo amore per la natura seppur con le sue luci e le ombre, ma anche per lo splendore delle illustrazioni che fanno sprofondare ancor di più nei fatti narrati. Immagini di una tale bellezza che risultano anche difficili da descrivere.
Una lettura perfetta dai dieci anni, ma anche per tutti gli adulti che, come me, amano perdersi nelle fiabe che riescono come sempre a donare tanto al cuore.


C'è qualcun altro sopra di noi... sopra di noi e sopra di lui.

IL LIBRO

Bambi
Benjamin Lacombe, Felix Salten
Casa editrice: Rizzoli
Traduzione di: Roberta Magnaghi
Pagine: 188
Prezzo: 25.00€
Anno di pubblicazione: 2020
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