Dicembre è sempre stato, per me, il mese più pesante dell'anno. O, perlomeno, negli ultimi anni sento tanto questa sorta di sofferenza fisica e mentale. Mentre gran parte della gente ama l'atmosfera natalizia, addobbando casa anche fin troppo presto, e non vedendo l'ora di trascorrere quei giorni di festa, io mi trasformo in una sorta di Grinch. Però, è passato, anche questa volta. Un altro anno trascorso in fretta e devo dire che, a parte alcuni momenti, non posso definirlo poi così brutto. Anzi. Tra le altre cose mi ha portato i miei due amori pelosi, Morgana e Merlino, il mio desiderio realizzato. Restano i pensieri negativi, purtroppo, in parte relativi a questioni del tutto personali, in altri casi a quel che accade nel mondo, davanti a tanto orrore io non so proprio girarmi dall'altra parte.
Ma cosa mi ha donato Dicembre?
Vediamolo insieme, per poi passare a questo nuovo anno, che mi auguro porterà alcuni cambiamenti - in positivo - e tante nuove piacevoli letture.
Di certo avrete visto il famoso film con Jim Carrey nei panni del burbero e scontroso Grinch, o forse avete visto il cartone del 1966 o ancora il nuovo film del 2018? Ma avete mai letto veramente il libro? Oggi vi parlo proprio de Il Grinch, la splendida opera in versi di Theodor Seuss Geisel, conosciuto con lo pseudonimo di Dr. Seuss. Un racconto per i più piccini, ma anche per i grandi che forse hanno un po' smarrito il vero spirito del Natale. Per chi come me si sente un po' come quest'essere dal cuore più piccolo di tre taglie, ma che in verità ci aiuta a comprendere il significato profondo di tale festa, che negli anni è diventata troppo commercializzata.
Credo che il Macbeth sia la mia opera preferita di William Shakespeare, se non LA sicuramente una di quelle che amo di più. È per questo che quando ho notato questo titolo all'ultimo Salone del Libro di Torino, non ho resistito. Amo il teatro e avevo anche voglia di conoscere una nuova realtà editoriale. Così, questo libriccino è tornato a casa con me, anche se ha dovuto attendere il suo momento per essere letto. Lady Macbeth è una figura che mi ha sempre affascinato molto, nonostante la sua crudeltà e oscurità. E anche la versione che ne dà Debora Benincasa in questo suo monologo - Lady Macbeth. God save the Queen -, mi ha ammaliata.
Novembre è stato il mese delle letture disturbanti.
Tra le tante, oggi vorrei proporvi un libro che ho scoperto grazie a Monstrumana di Francesca Giro e Gaetano Pagano, saggio pop pubblicato da effequ. In quel testo venivano descritti una serie di mostri della letteratura, cercando di riflettere sul filo sottile tra mostro e umano. Ne conoscevo diversi, ma la Medusa di Martine Desjardins (pubblicato in Italia da Alter Ego) mi mancava. Ne sono rimasta così colpita che all'ultimo Salone del Libro ho deciso di portarlo a casa con me. Una lettura non solo disturbante, ma che fa riflettere anche sulla femminilità, la misoginia, il concetto di vergogna del proprio corpo, spesso proprio a causa del giudizio altrui. Una paura che tiene sovente le donne in una sorta di schiavitù, incapaci di vedersi davvero per quello che si è, libere di mostrare al mondo sé stesse.
Un romanzo sicuramente originale che mi ha colpito anche per la scrittura, per la scelta di numerosi termini per descrivere il difetto della protagonista.
Mi sono avvicinata alla lettura de Il fantasma dell'Opera di Gaston Leroux ormai quasi dieci anni fa, complice il mio amore per i musical (avevo visto, infatti, la trasposizione cinematografica del 2004 e il video della versione teatrale di Londra in occasione del venticinquesimo anniversario). Ho amato la storia di Erik, di quest'Angelo della Musica dall'aspetto mostruoso, capace di infliggere morte e dolore, ma forse desideroso solo di un po' di compassione e amore. Una di quelle figure mostruose della letteratura che a me affascinano sempre moltissimo, proprio per il loro lato umano.
Ricordo, però, che avevo letto un'edizione con una traduzione che non mi aveva per nulla soddisfatto e sognavo di trovare una versione anche bella da vedere. In mio soccorso è arrivata una delle mie case editrici del cuore, ABEditore, che accanto a un'ottima traduzione, ha unito anche un'edizione cartacea davvero splendida, con tanto di illustrazioni che ci portano proprio in quel teatro dell'Opera di Parigi, tra palchi e sotterranei. Se non avete ancora letto questo splendido classico della letteratura francese vi consiglio di recuperare proprio la loro versione!