Qualche settimana fa avevo voglia di una lettura d'amore, di quelle che possono fare un po' male, ma anche scaldare tanto il cuore. Quindi, ho deciso di leggere un libro di cui avevo visto il film diversi anni fa e che avevo apprezzato: P.S. I Love You di Cecelia Ahern. In verità, ho deciso di riguardarlo per comprendere meglio le somiglianze e differenze con il libro a cui era ispirato e, come spesso accade, non coincidono molto. Anzi. Le diversità sono tante. Ve ne parlerò in seguito. I ricordi sono una bella cosa, ma non li puoi toccare, odorare, stringere. Non sono mai esatt
Di ritorno dalle mie amate Marche, in attesa del treno per Milano - e poi per Torino -, ho trovato in edicola un graphic novel che ha subito attirato il mio interesse. Se vi dicessi Primo Levi? Devo ammetterlo. Purtroppo ancora non ho avuto modo di leggere i suoi libri - pur conoscendo lui, la sua esperienza, i suoi scritti ovviamente - ma ho deciso comunque di prendere questo libro e l'ho divorato in neanche un'ora. Quante volte li ho scritti... in quanti incubi mi sono apparsi! Uno... sette... quattro... Sapete bambini, quando avevo la vostra età amavo molto i numeri. cinque.
Di questo libro non ho potuto parlare prima, perché è un regalo. Quando questo articolo sarà pubblicato lo avrò già consegnato nelle mani della mia adorata nipotina, certa che potrà emozionarla, come ha emozionato me. In verità, ne avevo comprato una copia al Salone del Libro destinata a lei. Mi ero ripromessa di leggerlo e poi incartarlo, ma... me ne sono talmente innamorata che alla fine quella copia l'ho tenuta per me e sono subito andata a cercarne un'altra per lei. Perché l'Ippocampo ha portato nelle librerie qualcosa di veramente unico e prezioso. Una nuova edizione di un classico intramontabile che appare ai nostri occhi come un vero e proprio gioiellino, grazie alle illustrazioni di MinaLima Design, i graphic designer di tutti i film ispirati al mondo di Harry Potter e Animali Fantastici, ma anche lavori per Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street e The Imitation Game. Ed è così che aprendo questo libro ci si addentra in un mondo meraviglioso, fatto di pop art, lettere, illustrazioni interattive, che ti fanno sprofondare nella magica storia di Mary, Colin, Dickon e del loro incantevole Giardino Segreto. Un libro per bambini sicuramente, ma anche per grandi che non smettono mai di sognare e di cercare le cose belle.
È da questa notte che piove e ancora non sembra voler placarsi. Da un lato però sono contenta: finalmente si respira un po', ed è meglio godersi di un po' di fresco - nella speranza che però, da giovedì alla fine della prossima settimana ci sia bel tempo, visto che partiamo per la nostra “vacanza” (dita incrociatissime!) -. Quale occasione migliore, quindi, per mettersi al pc e recuperare le ultime recensioni prima della partenza? Quando mi è stato proposto questo libro da Fabbri Editori/Rizzoli sono subito rimasta colpita dalla trama e ho trovato anche la copertina deliziosa.
Mancano pochi giorni e poi tornerò un po' nelle mie amate Marche. Il mio tentativo è quello di riuscire a scrivere tutte le recensioni, in modo da programmarle e non lasciare del tutto il blog per circa dieci giorni. Ci riuscirò? Lo spero. Oggi vi parlo di un libro che mi è stato proposto dalla casa editrice Ensemble. Una lettura breve, ma allo stesso tempo intensa. A mio modesto parere è uno di quei libri che all'apparenza sembrano di facile e veloce lettura, ma in verità richiedono una dovuta attenzione, e forse anche una rilettura. Blu Stanzessere è il romanzo di esordio
Il buio oltre la siepe di Harper Lee è uno dei miei libri preferiti. L'ho letto anni fa e mi è rimasto impresso nel cuore, come un tatuaggio indelebile sulla pelle. (Qui potete trovare la mia recensione). Ho poi visto il film, innamorandomi ancora di più di Atticus grazie alla splendida interpretazione di Gregory Peck e non ho mai, mai, smesso di pensare alle parole usate con i suoi figli. Alle sue piccole lezioni di vita. Al suo coraggio, al suo perseguire una causa per un forte senso di giustizia, anche se tutti e tutto remavano contro di lui. Sì, Atticus Finch è il mio personaggio preferito della letteratura. Un uomo meraviglioso. Un padre severo ma giusto con i suoi due figli. Un avvocato ligio al dovere e alla giustizia. Una persona che va contro i pregiudizi per amor della verità, in un'America dove il razzismo e le differenze di classe sono ancora molto, molto, forti.
Il weekend cerco di prendermelo sempre un po' per me e il mio ragazzo, quindi mi tengo lontana da blog e social. Ieri non ero in forma, e oggi la giornata è ancora peggio, ma voglio ugualmente parlare dell'ultimo libro che ho concluso nel mese di giugno (poi, sul mio instagram trovate tutto il recap del mese!). È stato un altro mese di letture interessanti, eccetto l'ultima, che è stata una vera delusione per me, ma voglio parlarne lo stesso. Il Diario di Bridget Jones l'ho conosciuto - e amato - come film. L'ho visto più volte, innamorandomi sempre del caro Mark Darcy (del resto ad
Quella fiamma rende bene il calore percepito in questi giorni a Torino. Volevo uscire a fare un giro per negozi, ma francamente il pensiero di affrontare l'afa e di provare vestiti mi uccide. Quindi, si resta in casa cercando di non morire. Giuro che non voglio essere l'ennesima persona che sa solo lamentarsi, anche perché fino a poco fa io ero una di quelle che riusciva a sopportarlo in qualche modo. Quest'anno, complice anche il fatto che ora vivo in città, mi sento soffocare e ho una costante sensazione di stanchezza, anche se dormo, anche se non faccio poi chissà cosa. Ma andiamo a
La Fattoria degli animali di George Orwell con tavole di Odyr l'ho praticamente divorato nel giro di neanche un'ora. È un graphic novel che si legge davvero velocemente, perché sono ripresi solo gli estratti più salienti del libro, eppure bastano per riuscire a far emergere un'opera meravigliosa quanto dura che tutti dovrebbero leggere. Del romanzo di Orwell ve ne ho già parlato qui. Come anche 1984, i libri di quest'autore fanno molto riflettere e anche provare una certa dose di rabbia. C'è molta attualità nei suoi scritti, anche se ovviamente i suoi sono degli “attacchi” ai regimi dittatoriali della sua epoca. Leggendo le sue pagine però, io ho sempre provato dei brividi assurdi nel notare quanto tutto ciò non sia poi tanto differente dalla nostra realtà.
Jane Austen avrebbe dovuto deporre una corona sulla tomba di Fanny Burney... da - Una stanza tutta per sé, Virginia Woolf - Esordisco con una frase di Virginia Woolf per parlarvi dell'ultimo romanzo che ho letto, e la cui copia digitale mi è stata inviata, gentilmente, da Fazi Editore, che ringrazio. Quando nella presentazione ho letto che la Burney era una delle autrici più amate e lette dalla mia cara Jane Austen, non ho resistito. Effettivamente, leggendo Evelina - primo romanzo pubblicato da Fanny Burney nel 1778 in forma anonima - si percepisce qualcosa che mi ha rimandato