Cyrano de Bergerac, di Edmond Rostand - Recensione

14 Feb 2020

Libri

   

Cirano: Un bacio - ma che cos'è un bacio? Un giuramento un po' più vicino, una promessa più precisa, una confessione che cerca una conferma, un punto rosa sulla i di «ti amo», un segreto soffiato in bocca invece che all'orecchio, un frammento d'eternità che ronza come l'ali d'un'ape, una comunione che sa di fiore, un modo di respirarsi il cuore e di scambiarsi sulle labbra il sapore dell'anima!

     

Conoscevo la storia di Cyrano ma mai avevo letto l'opera. Complice un'iniziativa su instagram, nella quale occorre leggere un libro per vari generi letterari, mi sono fiondata sul teatro, un genere che amo ma di cui ho letto ancora troppo poco. È stata l'occasione giusta per recuperare questo grande classico teatrale, molto conosciuto, molto amato. E il mio amore per la storia di Cyrano e il suo buon cuore, i suoi nobili ideali, si è fatto ancor più forte.

Cyrano de Bergerac (in italiano Cirano di Bergerac) è una commedia eroica teatrale in cinque atti, pubblicata nel 1897 dal poeta francese Edmond Rostand e ispirata alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, filosofo, scrittore, drammaturgo e soldato francese del Seicento. L'opera fu rappresentata per la prima volta al Théâtre de la Porte Saint-Martin di Parigi con Benoît Constant Coquelin come protagonista e ottenne un notevole successo.

Inizialmente composta in versi e tradotta in Italia nel 1898 da Mario Giobbe, ne è stata poi tratta una traduzione in prosa ad opera di Franco Cuomo, (che è quella che ho letto).

         

... cantare, ridere, sognare, essere indipendente, libero, guardare in faccia la gente e parlare come mi pare, mettermi - se ne ho voglia - il cappello di traverso, battermi per un sì per un no o fare un verso! Lavorare senza curarsi della gloria e della fortuna alla cronaca di un viaggio cui si pensa da tempo, magari nella luna! Non scrivere mai nulla che non sia nato davvero dentro di te! Appagarsi soltanto dei frutti, dei fiori e delle foglie che si sono colte nel proprio giardino con le proprie stesse mani! Poi, se per caso ti arriva anche il successo, non dovere nulla a Cesare, prendere tutto il merito per te solo e, disprezzando l'edera, salire - anche senz'essere né una quercia né un tiglio - salire, magari poco, ma salire da solo!

   

hdrCyrano è un sognatore. Uno spirito libero, dai nobili ideali, che non si lascia sottomettere dal potere, non piega la testa, non scende a compromessi. Non vuole arrampicarsi come l'edera che lecca la scorza del tronco cui si avvinghia, ma salire - anche di poco - con le sue sole forze, il suo enorme coraggio.

Cadetto di Guascogna, ama tirar di spade e versi, difende la sua persona con orgoglio, e ha il coraggio di affrontare anche cento uomini, ma tutto ciò viene meno di fronte a un difetto fisico che lo limita: quel naso grande e brutto che lo precede di quarto d'ora e che gli fa perdere ogni speranza di essere amato.

 

Guardami, amico mio, e dimmi che speranza posso avere con questo naso!

   

Perché Cyrano ama proprio colei che è ritenuta la più bella di tutte, contesa da numerosi uomini: sua cugina, Rossana. Ed è qui che si perde. Di una sola cosa ha paura: confessarle i suoi sentimenti ed essere da lei deriso per il suo brutto naso.

   

Che mi rida sul naso? No. È la sola cosa al mondo che mi mette paura.

   

Quando Rossana gli chiede un incontro, si accende in lui una flebile speranza. Cyrano scrive  una lettera in cui riversa tutto l'amore che prova, ma il Fato è crudele. Rossana è innamorata di un altro: di Cristiano di Neuvillette, nuovo cadetto del medesimo reggimento di suo cugino, al quale lo affida, lo prega di proteggerlo ed essergli amico. Cyrano, nonostante la sofferenza del suo amor negato, accetta. Inizialmente solo per lei, ma poi per altri motivi. Scopre, infatti, che Cristiano è leale, nobile e sincero, è bello ma non per questo stupido, ma non ha quel talento, quella capacità e sensibilità nel parlar d'amore che Rossana cerca in un uomo. È così che il brutto dona la sua anima, e il bello il suo fisico, creando il cosiddetto “eroe del romanzo”, lo spirito romantico che può accedere al cuore della dama.

Emblematica è la scena del balcone, dove Cyrano dapprima suggerisce le parole d'amore, e poi, con la complicità delle tenebre, prende il suo posto, apre la sua anima e riesce a rivelarle tutto quello che ha sempre provato per lei, e che aveva tenuto celato per il suo timore di essere deriso. Cyrano si sacrifica per aiutarla a essere felice, perché l'amore è questo: lasciar libero l'altro, permettergli di raggiungere la sua felicità, pur non essendo noi l'oggetto dei suoi desideri.

La guerra frena questa felicità, ma non il coraggio, e inoltre porta a tirar fuori quella che è la verità, i reali sentimenti dell'animo umano. Cyrano scrive continuamente lettere d'amore all'amata a nome di Cristiano. Lei arriva all'accampamento, e si rende conto di non amare la mera bellezza del giovane, ma l'anima, non conoscendo minimamente la realtà. È qui che, a mio avviso, si fa forte l'Amicizia tra i due uomini. Questa volta è Cristiano a essere pronto a sacrificarsi per l'amico, perché non vuole essere amato per quello che non è. Invita Cyrano a esser e sincero ma, non c'è abbastanza tempo, e in punto di morte, Cyrano gli rivela che lei ha scelto proprio lui, Cristiano. Un apparente gesto affettuoso per l'amico moribondo, o l'ennesima mancanza di coraggio di fronte a un possibile rifiuto?

Quando gli occhi verranno aperti, quando il telo scenderà, il cuore si accorgerà della verità... ma sarà troppo tardi.

   

Non ho amato che un uomo solo, e lo perdo due volte.

   

Quella di Cyrano è una storia di Amicizia e d'Amore, ma anche di solitudine, d'infelicità. La tragedia si cela nella commedia. Si ride, ma anche piange.

È la storia di quanto certe caratteristiche fisiche imposte dalla società possano portare alla convinzione di valere poco e nulla, perché quel naso orribile diventa un difetto troppo grande da sopportare, arrivando a soffocare in Cyrano tutte le altre qualità interiori che lo rendono di gran lunga migliore di altri, una persona alla quale è possibile donare amore. Perché la bellezza fisica è fugace, quella interiore rimane ed è capace di cancellare anche tutti quei difetti che ci rendono forse un po' ridicoli.

Il suo personaggio e i messaggi sono anche molto attuali, rendendo Cyrano non solo un eroe romantico, ma anche molto moderno. La bellezza sta anche nella sua capacità di rimanere fedele a sé stesso, di coltivare la sua identità, divenendo forse una pecora nera tra tantissime pecore bianche. Ma non si china mai agli altri, anche a rischio di essere odiato da tutti o di rimanere completamente solo.

   

Credimi, è davvero triste, certe volte, sentirsi così brutti, così soli.

   

Quante volte anche noi ci vediamo brutti, inferiori, privi di valore perché la società impone certi ritmi, comportamenti, fattezze fisiche? E allora i nostri piccoli o grandi difetti diventano enormi, offuscano ogni altra qualità che possiamo avere. Io mi rivedo molto in Cyrano, per alcuni aspetti almeno. In lui rivedo quella me che non vuole abbassarsi agli altri, a essere uguale a tutte le altre pecore bianche del mondo, che vuole ottenere qualcosa con i propri sforzi, senza cedere a compromessi, senza adulare gli altri per raggiungere i propri interessi, o il potere. Anche se questo richiede mille sforzi in più, tante cadute, tanta fatica, e spesso anche tanta tristezza. Ma come dice anche lui, quanta soddisfazione hai una volta raggiunto anche quel piccolo obiettivo che ti eri prefissata, solo ed esclusivamente grazie a te stessa?

Rivedo il lui quello spirito sognatore, libero, e anche nobili ideali a cui mi aggrappo sempre con forza, per non cedere alla miseria umana. A quella voglia di cercare amicizie vere, o tanto vale restare da sola.

Allo stesso tempo però c'è anche in me quella paura di spingermi oltre, quell'essere offuscata dai miei tanti limiti, e non riuscire a sbloccarmi. Restare come sospesa in un sogno, ma non riuscire a realizzarlo. Perché c'è il terrore di essere ferita dagli altri, di essere offesa e denigrata, di non riuscire a farcela, perché non sono capace. Lui ha il limite del difetto fisico, quell'enorme naso che gli fa avvertire la sensazione di non poter essere amato, io ho difetti caratteriali che mi spingono a dirmi che non valgo nulla, che non farò mai nulla di buono nella mia vita, che ho perso tempo, fatto scelte sbagliate e che anche se mi sforzo tanto - anche nelle mie passioni - non ottengo nulla, perché gli altri sono meglio, sempre un passo avanti a me.

Pensieri personali a parte, quest'opera è bellissima. Scatena risate in più di un'occasione, ma poi commuove. Avverti la solitudine e il suo dolore, ma anche l'amicizia e l'amore, quelli veri, i più sublimi.

La consiglierò sempre.

 

Il mio cuore non ti lasciò mai sola un secondo; io sono e sarò anche all'altro mondo, colui che t'ama senza misura...

          E aggiungo una bellissima canzone a riguardo.

https://www.youtube.com/watch?v=9WTYTrQ_EWk

               
cirano Cirano di Bergerac, Edmond Rostand Newton Compton Editore Traduzione di Franco Cuomo Pagine: 97 Prezzo: / Voto: ♥♥♥♥♥
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