Uno sguardo alle letture dell'anno passato...

22 gen 2018

Libri
Riflessioni

   

Lo so, il 2018 è iniziato da quasi un mese e io arrivo sempre tardi. Vorrei poter dare tutta la colpa della mia assenza a motivi esterni, ma la verità è che nel prendere questo blog come una passione, più che un lavoro (perché del resto, purtroppo per ora così non è), rimando sempre ogni possibile post e mi ritrovo con la testa piena di pensieri, mille idee da scrivere e nulla di concreto pubblicato. Dovrei forse modificare il mio pensiero. Vederlo come una sorta di lavoro, e iniziare a scrivere realmente ogni giorno, come consiglia anche King nel suo "On Writing" la mia ultima, splendida, lettura. Anche di questa dovrei parlare, ma partiamo con ordine.

Se penso al 2017 mi vedo soprattutto con una reflex tra le mani, pronta a cercare di catturare emozioni. Sì. Perché sono sempre più convinta che lo scopo di una foto (così come di altre forme di arte e creatività) sia quello di trasmettere qualcosa. Ed è quello che ho cercato di fare e che continuo a tentare. Ho fotografato tanto: luoghi, spettacoli, danza, eventi. Ho cercato di catturare sguardi, emozioni, istanti, ricordi. Ho ricevuto complimenti ma, allo stesso tempo, anche critiche da me stessa. Perché c'è sempre quella voglia di migliorare, di scoprire gli errori - più tecnici - e di far qualcosa di buono, migliore.

È stato l'anno in cui mi sono messa un po' in gioco. In cui ho deciso di affrontare piccole paure e di provare. In cui ho affrontato un piccolo viaggio da sola pur di avverare un sogno fatto di musica, ma anche uno più lungo per cercare di uscire dal mio guscio. L'anno di nuove conoscenze, di amicizie approfondite, di emozioni, tanta musica, un pizzico di teatro e nuovi luoghi da ammirare. Scoprendo così ancora di più quanto sia bella la nostra Italia.

Sul fronte letture, mi sono accorta che negli ultimi anni non sono riuscita a leggere tantissimo, però il 2017 mi ha regalato anche molti libri belli e posso dire nessuna delusione grave. Ho letto 28 libri in totale (molto pochi rispetto ad altri bookblogger, lo so), ma molti ne consiglio. Mi sono tolta alcune curiosità, non sono riuscita ad apprezzare - purtroppo - fin in fondo libri ritenuti capolavori, ma... sono soddisfatta. Anche se avrei voluto leggere di più. Spero che il 2018 mi dia la possibilità di recuperare diverse letture che ho tra la libreria cartacea e quella digitale.

Ma veniamo a noi. Ecco la mia lista di libri letti, con un breve pensiero. Inizio da quelli più amati!

Nella Top 5 rientrano sicuramente questi:

   

  • La Trilogia della Pianura, di Kent Haruf. (NN Editore) - voto: ♥♥♥♥♥ Scoperta in rete, grazie alle recensioni entusiaste di molti lettori, ho deciso di sprofondare anche io tra le pagine di quest'autore che non conoscevo. A un primo impatto sono rimasta un po' spiazzata dal suo stile: non vedere virgolette o comunque segni di punteggiatura nei dialoghi, almeno all'inizio, mi ha sorpresa. Pensavo di non riuscire a leggerlo, ma... se all'inizio questi libri possono sembrare un po' "banali", in realtà pian piano rapiscono il tuo cuore e diventa veramente difficile dover salutare Holt e i suoi abitanti. Sono storie di vita, raccontate con uno stile semplice che ti prende. Non succede nulla di così eclatante, nessun mistero. Viene raccontata la vita. Quella di persone semplici di una cittadina, Holt, con i loro problemi, le loro speranze, le difficoltà, gli amori, le novità e la voglia di avere una seconda possibilità. Mi sono affezionata a diversi personaggi, indignata per il comportamento spregevole di altri, ho avuto gli occhi pieni di lacrime per alcune morti, e ho provato profonda tenerezza per gesti apparentemente semplici ma che in realtà sono quelli che più scaldano il cuore. Tra le letture del 2018 ci sarà sicuramente "Le nostre anime di notte". Benedizione, Canto della Pianura, Crepuscolo. Tre libri che arrivano al cuore e dai quali diventa difficile separarsi. Se non li avete ancora letti, vi invito a farlo!
   

Una lettura sicuramente perfetta per la settimana della memoria. Un libro che strazia il cuore ma che fa anche riflettere. Non la "solita storia sugli ebrei". Qui viene affrontato l'olocausto da un altro punto di vista: quello degli zingari. In quei campi di sterminio, infatti, non venivano uccisi solo ebrei, ma anche omosessuali, rom, oppositori politici, persone affette da problemi mentali, e altro ancora. A mio avviso, è quindi utile ricordare anche questo. Per questo vi consiglio di leggere la storia di Miriam, o meglio di Malika, che per poter sopravvivere è costretta a indossare i panni di un'altra persona, quasi per tutta la sua vita. Ci sono descrizioni molto forti, che fanno davvero male. Ci sono anche riflessioni sul post-guerra che fanno pensare. È un libro meraviglioso che non può mancare nelle vostre librerie - cartacee o digitali -. Dalla mia recensione: "non è quindi una semplice narrazione di una sopravvissuta ad Auschwitz, bensì anche un’analisi profonda sul significato di vivere un’intera vita su segreti che non possono essere rivelati.

[...]

È anche un romanzo sulla fiducia, sulla difficoltà di donarla a qualcuno, per non essere traditi, per non essere feriti, per non rischiare la stessa sopravvivenza."

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Questo non è stato un libro facile per me, infatti ancora oggi, a distanza di un anno, non riesco a parlarne meglio. Mi sono innamorata della Plath con il suo unico romanzo "La campana di vetro" e ho quindi voluto approfondire un pochino la sua vita, la sua essenza. Così ho iniziato a leggere i Diari, in un periodo in cui però non stavo già bene io. Momenti di difficoltà non tanto fisica, quanto emotiva, che mi hanno fatta sentire quasi in perfetta sintonia con i suoi pensieri. Ora, io credo che la Plath sia stata una bellissima persona, ma che soffriva molto... e non sempre sia stata veramente ascoltata e capita da chi diceva di amarla. Anzi. La Plath era anche fragile, ma dalle sue pagine non traspare solo il pensiero triste di una donna che purtroppo ha tentato di uccidersi - e poi è riuscita nel suo intento, purtroppo - ma quello di una donna che avrebbe voluto di più, che ogni giorno ha cercato di impegnarsi per riuscire a realizzare il suo sogno: quello di lavorare grazie alla sua scrittura. Mi sono affezionata a lei. Mi sono sentita molto simile. E stavo per sprofondare in uno stato di completa chiusura dal quale era difficile emergere. Però, amo la Plath. E vi invito a leggere sia il romanzo che ho citato, sia i diari. Ma a non condannarla per il suo gesto. Non è facile vivere in un mondo che ti vuole in un certo modo, soprattutto quando sei così sensibile.

         

Questo libro è assolutamente una meraviglia per contenuto e veste grafica. L'ho comprato per regalarlo a mia nipote, ma prima ho dovuto leggerlo, rapita dalla curiosità! È un viaggio bellissimo tra le storie vere di 100 donne che in luoghi e tempi diversi hanno saputo affrontare le difficoltà create dalla vita e dagli uomini, ma anche dalle proprie paure o problemi, per raggiungere i propri sogni. Arricchito da illustrazioni incantevoli di varie artiste, permette di scoprire nomi noti o meno noti di donne che sono riuscite a dare una svolta alla propria vita, che hanno lottato per realizzare i propri desideri, che hanno donato molto al mondo, alla loro terra, alla loro famiglia, ma soprattutto a sé stesse. Messaggi importanti per le bambine di oggi, ma anche di ieri e di domani. Una bellezza da conservare nella propria libreria e da leggere e rileggere ogni qualvolta ci sentiamo un po' perse. Assolutamente consigliato!

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  • L'Arte di essere Fragili, di Alessandro D'Avenia, (Mondadori) - voto ♥♥♥♥ Questo è stato uno degli articoli più letti sul mio blog. Ed è stata una lettura davvero bella, aperta alle riflessioni. In effetti, più che una recensione il mio è stato un fluire sincero di pensieri su quanto letto e su quello che provo. Si parla di fragilità, spesso vista come un ostacolo, si parla di sogni, di rapimento, della bellezza e importanza delle piccole cose. Io questo libro lo consiglio a chi ha voglia di porsi delle domande, di trovare delle risposte. A chi ha voglia anche di comprendere come Giacomo Leopardi non sia il poeta depresso, ma anzi... valga molto di più. È stato un ragazzo che da solo ha voluto scoprire la bellezza, ritrovandola nei libri, nella natura, nella poesia, e nei rapporti umani. È stato il poeta del “forse” la parola più bella del dizionario, che dà accesso a nuove opportunità. Lui ha studiato molto, per apprendere, per sapere, per poter vivere delle sue parole. Nonostante i suoi problemi fisici, non è rimasto immobile. Ha scritto tanto e anche viaggiato. Anche in quella malinconia e quel pessimismo in cui si immerge, riesce a donare luce al mondo.
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Insomma, penso che quando un libro riesce a farti riflettere, a farti porre domande su te stessa e, a volte, a trovare le risposte, quel libro sia importante e da consigliare.


   

Naturalmente ne ho letti molti altri. Mi sono tolta finalmente una certa curiosità su alcuni titoli considerati dei Capolavori, ho concesso una possibilità a me stessa di conoscere un autore che a me non aveva colpito (pur essendo amato da molti), e ho scoperto anche nuove letture e autori che hanno destato il mio interesse. Ecco una carrellata rapida di altri titoli che consiglio!

   
  • Lolita, di Vladimir Nabokov (Adelphi) - voto: ♥♥♥ ½ Avrei voluto parlare molto tempo fa di questo titolo, ma non trovavo mai le parole giuste, come succede anche ora. Ecco, sono sempre più consapevole di avere un problema con i romanzi definiti "capolavori". Perché molto spesso a me non prendono in maniera totale. Non nego che siano scritti in maniera impeccabile, che affrontino temi interessanti, che i personaggi siano ben costruiti. Come in questo caso. Però, spesso non provo quel qualcosa in più che mi spinga a dire: ho amato questo libro! Lolita è per me un libro da leggere, ma a mente aperta, e pronti a sostenere una lettura non facile. Del resto i rapporti di un uomo (malato) con una bambina non sono un tema facile. Molte volte ero tentata di smetterla, ma la curiosità ha avuto il sopravvento. Humbert, il protagonista, cerca per tutta la vita l'amore della sua "ninfetta" d'infanzia che ritrova poi in Dolores (la sua Lo-li-ta), ma in realtà non sarà mai amato. È un uomo solo e ossessionato. Un uomo che andrebbe anche curato, e che non si può assolvere. La verità è che io non sono riuscita a provare empatia con nessuno dei personaggi. Anche gli altri, compresa Lolita, mi hanno dato un certo fastidio. Ma forse, meglio così. Se un romanzo ti scatena una qualche emozione, negativa o positiva che sia, allora funziona. Insomma, da leggere, ma come già detto con una mente un po' più aperta.
       
  • Colazione da Tiffany, di Truman Capote - voto ♥♥♥♥ Dopo aver visto il film con la splendida Audrey Hepburn, ho voluto saziare la mia curiosità e leggere anche il libro. Per iniziare, sono due versioni molto diverse, soprattutto nel finale. Personalmente le ho amate entrambe, anche se quella "cartacea" mi ha colpita di più, forse perché più reale, più coerente con il personaggio, meno buonista. A me Holly ha trasmesso un forte senso di malinconia e, in parte, l'ho compresa. La protagonista, infatti, sembra essere ancora una bambina nel corpo di donna; una persona apparentemente amata da tutti, ma priva in realtà di un vero amico. L'ho avvertita sola, disillusa, incapace di trovare il suo posto nel mondo. Lei è sempre in transito, incapace di trovare una sua collocazione. C'è ansia, insicurezza e mille paturnie che svaniscono solo quando lei si trova a passare davanti a Tiffany. Per me ha un carattere molto complesso, dalle mille sfaccettature. Forse non tutti potranno amarla, ma... c'è chi riesce a comprenderla. (E poi c'è Gatto!)
           
  • Chiedi alla polvere, di John Fante. (Einaudi) - voto: ♥♥♥♥ Questa è un'altra di quelle letture ritenute un capolavoro che a me è piaciuta sì, però con un ma. Un ma che non riesco in effetti a descrivere, a spiegare. Forse il mio problema più grande è che, quando non entro in perfetta sintonia con la storia e i personaggi, un pochino mi perdo. Anche qui però ho avvertito solitudine, disillusione, la difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo, e la lotta ardua nel realizzare i propri sogni, di poter vivere un amore in realtà non ricambiato. C'è un ragazzo che vuole fare lo scrittore e avere soldi e successo. Ma che non sa cosa sia la vita, e spesso non riesce a trovare la trama giusta. Di cosa scrivere? D'amore, se non hai una donna d'amare? C'è anche una sorta di storia d'amore, anche se non ricambiato. Ma è da scordare quello spirito romantico che compare in molti romanzi. C'è tanta realtà cruda e aspra. Ci sono contraddizioni e insicurezze. Gente polverosa. Fame di vita, di cose da fare e da vedere, in una terra polverosa che sembra cancellare e seppellire tutte le speranze dei giovani più poveri e discriminati. Forse non sono riuscita a comprenderlo molto, ma comunque è da leggere.(Certo, tutti libri allegri ho letto lo scorso anno, eh?)
     
  • L'amore ai tempi del colera, di Gabriel G. Marquez - voto: ♥♥♥♥Io e Marquez non abbiamo iniziato i rapporti nel verso giusto. E so che per molti di voi le mie parole potranno sembrare un sacrilegio! Insomma, i libri di questo autore sono dei veri capolavori!!! Specialmente, Cent'anni di solitudine!!! Ecco. Io ho avuto difficoltà serie nel leggere quel libro. Ci ho provato. L'ho finito forse più per curiosità che per altro. Ma non mi è andato troppo giù. L'ho trovato pesante, e... quei nomi tutti uguali non mi hanno molto aiutata. Lo so, forse mi odierete per questo, ma purtroppo non rientra tra le mie letture amate. Per nulla. Ci sta anche che io abbia una versione un po' "vecchietta", e forse la traduzione non ha aiutato. Non so. Però ho voluto riprovare. C'era un titolo che mi consigliavano in molti, in modo particolare una mia amica che lo adora, e ho deciso di dargli un'altra possibilità. E che dire? Marquez, non sarai tra i miei autori preferiti, ma questa volta mi è piaciuto! La storia d'amore tra Florentino Ariza e Fermina Daza, così burrascosa, e quasi impossibile, mi ha colpita. Specialmente l'amore di Florentino, che non smetterà mai di crederci. Pur continuando a vivere, pur avendo diverse relazioni, il suo cuore apparterrà sempre a lei. Devo ammetterlo, il finale per me è la parte più bella! Da leggere.
           
  • Suite Francese, di Irène Némirovsky - voto: ♥♥♥♥ Quando penso a questo titolo mi assale un po' di tristezza. Ho voluto leggerlo, perché mi sono innamorata della versione cinematografica, ma quando ho scoperto che quella narrata nel film è solo una parte di un progetto più ampio di questa scrittrice, mi si è stretto il cuore. La Némirovsky, infatti, non ha potuto concludere la sua grande opera, perché deportata in campi di concentramento dove morì. Quindi quella che a noi è arrivata è solo una parte, o meglio, i primi due libri. Le prime due parti: Tempête en juin (Tempesta in giugno) e Dolce (questa è appunto la trama da cui ha tratto ispirazione il film). Nel primo "atto" vengono presentati vari personaggi mossi da un filo comune: quello di abbandonare Parigi a seguito del bombardamento per raggiungere il sud della Francia. In "Dolce", invece, troviamo la storia d'amore - seppur mai fisico - che s'instaura tra una donna francese e un ufficiale tedesco. Lucile e Bruno, uniti da interessi comuni come la musica e la cultura, nonostante la società e la guerra imponga loro di essere nemici, di odiarsi. Ma anche la realtà di una piccola città francese, i cui abitanti devono vivere con gli invasori... sentimenti che lottano con lo spirito di patria, contro la guerra. Anche se non completo, io lo consiglio.
 

Altri libri che consiglio e di cui non ho avuto la possibilità di parlare in maniera approfondita in questo blog sono:

   
  • La bambina e il sognatore, di Dacia Maraini (Rizzoli) - voto: ♥♥♥♥Ho avuto la possibilità di ascoltare dal vivo quest'autrice e mi ha molto colpita. Ascoltarla è stato davvero piacevole, e mi ha spinta ad acquistare così questa sua opera. Adoro il suo stile, anche nel tratteggiare realtà non felici, come quella del turismo sessuale e dell'infanzia negata. Temi crudi, terribili. La storia è quella di Nani Sapienza un insegnante di scuola primaria che si ritrova a far ancora i conti con il dolore profondo per la perdita della sua bambina e il conseguente abbandono di sua moglie. Nani sogna. Sogna una bambina così simile alla sua piccola, e poi, nella realtà si accorge che è scomparsa. Mentre le ricerche sembrano ormai concluse, perdendo così ogni speranza, Sapienza comprende che il sogno è come un segno, quello di continuare a cercare. Ci ritroviamo di fronte, quindi, a una sorta di giallo, ma anche a molto di più. Quello che ho amato tantissimo di questa storia, oltre allo stile, è il suo modo di insegnare. Attraverso il racconto di storie, infatti, il maestro tenta di far ragionare i bambini, di spingerli a pensare e riflettere ognuno con la propria testa. Bambini che così ragionano spesso meglio dei grandi (e questo io non lo trovo poi così assurdo, avendo una nipotina che comprende le cose molto meglio degli adulti). Insomma una lettura che consiglio. E non vedo l'ora di leggere altri libri dell'autrice.
     
  • Via dalla Pazza Folla, di Thomas Hardy. (Fazi) - voto: ♥♥♥ Ho chiesto questo libro alla casa editrice Fazi, che ringrazio, ma non ho avuto mai occasione di parlarne. Forse perché, francamente non sapevo come esprimere i miei pensieri. È la prima volta che leggo qualcosa di quest'autore, ma non sono riuscita a farmelo piacere del tutto. Il romanzo narra le  vicende di Gabriel Oak, un giovane pastore che, innamorato di Bathsheba, bellezza orgogliosa e nullatenente, le chiede di sposarlo ma lei lo rifiuta. Nel giro di poco tempo, però, i ruoli sociali si ribaltano. Oak, avendo perso tutti i suoi possedimenti, si ritrova a lavorare proprio per lei. Il suo amore per la ragazza non è mai appassito e nonostante il carattere della donna, continuerà a vegliare sempre su di lei. Ecco, a Gabriel mi sono affezionata, ma Bathsheba è una donna così egoista e orgogliosa che è difficile comprenderla. Non è un brutto romanzo, ovviamente, ma... c'è sempre quel qualcosa che mi lascia un po' sospesa e che non riesce a farmi scattare quello stimolo, quell'amore in più.

Di tutte le altre mie letture ne ho parlato già sul blog: andate a scovarle, perché sono davvero letture piacevoli, o in un caso anche forti, ma degne di essere lette!

Menzione finale e opportuna va anche a due libricini dell'Orma Editore, che io consiglio sempre di acquistare per sé stessi o regalare! Nel corso del 2017 io ho letto i Pacchetti di Leopardi e della mia amata Austen! QUI trovate tutta la collana!

     

Sono tornata e ho decisamente scritto troppo! Perdonate il mio essere sempre prolissa, ma spero di avevi donato molti spunti di lettura!

Propositi per il 2018? Trovare finalmente un lavoro (cosa ormai così ardua!), leggere e scrivere molto di più, ed essere felice... affrontando le mie paure, e lasciandomi andare a certi sentimenti che fanno davvero bene. E ovviamente continuare a vivere e coltivare tutte le mie passioni: teatro, musica, viaggi... e la fotografia!

Ce la farò ad avere un anno migliore? Io comunque il 2017 non lo butto del tutto. È andato molto meglio dei precedenti...

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