Sono in ritardo, lo so, ma sono giorni in cui l'umore è un po' a pezzi, per vari motivi che non starò a descrivere. Momenti in cui trovo anche difficoltà a riversare sulla pagina scritta pensieri con un senso, in cui non riesco a trovare le parole, a scegliere quelle frasi che più mi sembrano opportune. Ma, intanto, leggo tanto e i libri sul comodino di cui devo e voglio parlare sono sempre di più! Il problema poi è che i giorni del Salone del Libro si avvicinano e concentrerò tutte le mie energie lì, e poi? Succederà un qualcosa di molto bello e molto grande nella mia vita, e il tempo da dedicare ai miei amati libri, per forza di cose sarà sempre più ridotto. Però, non devo abbattermi e così, eccomi qui a riprendere in mano il mio blog e lasciarvi le mie riflessioni su una delle opere che più amo di William Shakespeare: Otello!
Ormai manca poco per concludere questo mio viaggio nella letteratura italiana, ma quel che è certo è che continuerò anche una volta terminato questo mio progetto.
Settembre l'ho dedicato a un autore molto amato, ma che personalmente ancora non conoscevo. Il mio primo approccio alla sua figura l'ho avuto grazie a Natalia Ginzburg. Nel suo Lessico Famigliare, infatti, tra la sua famiglia e l'Einaudi, ha dedicato anche spazio a Cesare Pavese, personalità che mi aveva subito incuriosito. Non vedevo l'ora di leggere l'unico - per ora - titolo che abbiamo il libreria: La Luna e i Falò, il suo ultimo lavoro prima della morte. Be', ora capisco perché tanto amore non solo per la sua scrittura ma proprio per quel che ha dentro.
Pensate che ho già puntato altri titoli, e soprattutto voglio assolutamente recuperare il suo diario.
Il tempo vola, ma i miei progetti li porto ancora avanti con entusiasmo.
Sono fiera di me. Più di un anno fa ho iniziato questo viaggio nel teatro di Shakespeare e sto riuscendo a non fermarmi, anche se a volte qualche opera è più ardua, soprattutto per una questione di gusto personale o forse anche di traduzione, non saprei dire.
Maggio è stato dedicato a un altro Dramma Storico: l'Enrico IV, Prima e Seconda parte. Sono sempre più dell'idea che i drammi storici siano i più complicati da leggere per me, ma li trovo ugualmente interessanti, soprattutto nella creazione di personaggi che spiccano e restano indelebili nei ricordi. In questo caso, in particolare, non si può non citare Sir John Falstaff, cavaliere grasso e anziano, dedito ai piaceri, rappresentazione simbolica del Vizio.
Esattamente un anno fa iniziava il mio lungo viaggio nel teatro del Bardo dell'Avon, e sono felice di questo percorso, soprattutto di non essermi mai fermata. Scoprire le opere di Shakespeare, non limitandomi solo a leggerle, ma andando a ricercare fonti e critiche, mi sta aiutando a conoscere ancora di più il suo teatro, apprezzandolo ulteriormente.
È un progetto lungo che concluderò solo nel 2023, ma è bello sapere che i sui drammi, le sue tragedie, le commedie, i poemetti e i sonetti mi accompagneranno ancora per molto tempo.
Questo mese l'ho dedicato alla prima delle “Commedie Romantiche”: Il Mercante di Venezia.
Proseguo con il mio progetto su William Shakespeare parlando di un altro dramma storico che ho letto a marzo: Re Giovanni.
Quando penso al Re Giovanni mi viene subito in mente il buffo leone spelacchiato della Disney, il re fasullo d'Inghilterra al quale si oppone con fermezza Robin Hood. Eppure nel leggere quest'opera, ovviamente, bisogna rimuovere l'eroe popolare che ruba ai ricchi per dare ai poveri, perché qui non compare. William Shakespeare concentra in cinque atti il regno di tale sovrano, figlio di Enrico II ed Eleonora d'Aquitania, ponendo al centro del dramma ancora una volta le lotte per il potere e la brutalità commessa anche a discapito dei bambini per mantenere il trono.
Per la terza tappa del mio progetto Una Valigia d'Italia volto alla scoperta della Letteratura Italiana di ieri e di oggi, l'autore scelto è stato Italo Calvino.
Scopo di questo mio programma di lettura è andare a scoprire quegli autori di cui ho letto poco o anche niente, perché sono dell'idea che sia importante conoscere in primo luogo la nostra letteratura, molto spesso messa in secondo piano rispetto ad altre.
Per il mio progetto Una Valigia d'Italia a febbraio ho affrontato un titolo che mi attendeva in libreria da troppo tempo: La Storia, di Elsa Morante. Un romanzo intenso che, nonostante la mole, ho letto con piacere e che, alla fine, mi ha lasciato moltissime emozioni.
Di Morante avevo letto, in passato, solo L'isola di Arturo - titolo che però vorrei rileggere presto -, ma ero curiosa di conoscere di più la sua scrittura. Devo dire che La Storia è uno dei romanzi italiani più belli che io abbia letto finora. Ida, Nino, Davide, Bella e il piccolo Useppe resteranno sempre impressi nel mio cuore.
A Gennaio ha preso il via il mio progetto #UnaValigiadItalia dedicato alla Letteratura Italiana. Ho voluto iniziare con Primo Levi perché avevo voglia finalmente di approfondire i suoi libri sulla terribile esperienza nel campo di concentramento e sull'odissea del ritorno a casa. Quale nome più adatto, del resto, per il mese della Memoria?
Leggere Primo Levi è stata un'esperienza forte, intensa e seppur nella sua tragicità, bellissima. In particolar modo con Se questo è un uomo, ho avvertito delle emozioni importanti, ed è cresciuta ancor di più la voglia di continuare a leggere e riflettere sul tema della Memoria, e a diffondere nel mio piccolo l'importanza del conoscere la storia, anche nei suoi più terribili eventi, in modo tale non solo da crescere interiormente ma da capire quanto sia importante ricordare e provare a migliorarsi, anziché tornare indietro.
Purtroppo lo so, non dipende dal singolo, ma... finché avrò vita continuerò a parlarne, grazie anche a letture a tema.
La Tregua, però, è stata ugualmente interessante. Perché molto spesso si può tendere a pensare che una volta liberati, tornarono subito tutti a casa. Ma no, non è così. Levi restò lontano dalla sua Torino per quasi un anno dopo la liberazione, attraversando una serie di stati ed esperienze particolari. E qui sono narrate, con più tranquillità rispetto alla stesura intensa di Se questo è un uomo.
Sì, lo so. Questo terribile 2020 non è ancora finito e io penso già ai progetti per l'anno prossimo. Vediamola così: aprirmi alle nuove sfide di lettura mi aiuterà a scacciar via un po' di pensieri negativi, no? Quest'anno i libri mi hanno salvata. Veramente. Ogni volta in cui mi sentivo crollare, cedere, in cui mi sentivo persa, rifugiarmi nelle pagine di un libro mi ha permesso di andare avanti. Ho letto tantissimo e vorrei continuare a farlo anche nel 2021. Quindi, tra i tanti progetti che sto seguendo - vi ricordo che si continua con Shakespeare! - ho deciso di crearne un alt
Ieri su Instagram è uscito un nuovo post in cui spiego un po' il mio nuovo, folle, progetto di lettura. Oggi, ve ne parlo anche sul blog. Ormai orfana delle bellissime lezioni virtuali di Cesare Catà, tenutesi su Facebook, nel format Shakespeare in the House, mi sono finalmente decisa ad attuare un programma che volevo fare da tempo: leggere tutte le opere complete di William Shakespeare.