Quest'anno ho deciso di lasciarmi consigliare dei titoli da chi mi segue su Instagram. È una piccola sfida con me stessa, un modo per volgermi verso libri che altri sostengono essere degni di essere letti e conosciuti. Ne sono dodici in tutto, uno per ogni mese. Non so quanto riuscirò a rispettare questo progetto, ma intanto sto andando avanti. Lo scorso mese ho recuperato il romanzo d'esordio di un'autrice che ha voluto condividere la sua creatura di carta: Nel nome del giglio, di Lavinia Fonzi.
Un romanzo d'amore e d'avventura, ma anche pieno di romanticismo e amore. Mi è piaciuto? Come primo lavoro non è male, ma ci sono tutti i presupposti giusti per migliorare alcuni aspetti che non mi hanno convinta. Resta, tuttavia, solo un mio modesto pensiero!
Lettura di Marzo 2023 per il mio progetto #aTeatroconShakespeare
Con l'opera letta a Marzo ho concluso il mio viaggio tra i drammi di William Shakespeare. Ora non resta che affrontare la sua produzione poetica e poi questo mio progetto sarà concluso. In verità, lo definirei costantemente aperto: sì, perché ho già una lista di saggi, biografie e graphic novel che vorrei affrontare appena possibile!
Ho iniziato tutto con un Dramma Storico e si conclude nel medesimo modo. Alla fine della sua “carriera” il Bardo, con la collaborazione di John Fletcher, torna alla materia della Storia Inglese con la storia (o meglio il principio) di Enrico VIII. Un re piuttosto noto, no? Ma del resto come non trattarlo, essendo anche il padre della futura Regina Elisabetta I, sotto il cui regno Shakespeare ha iniziato il suo lavoro? E, infatti, si percepisce ancora una volta un sottile omaggio alla sua figura, ma anche al suo successore Giacomo I.
C'è stato un tempo in cui scrivevo storie, o almeno tentavo di farlo. Una di queste, la più lunga, aveva come protagoniste delle streghe in un paesino immaginario della Francia. Forse torno a ripetermi, e magari lo farò anche in futuro, ma quello della stregoneria è l'argomento che più mi sta a cuore; quello che torna sempre, in vari momenti della mia vita. Ora che il mio progetto su Shakespeare si sta avviando alla sua conclusione, sto infatti riprendendo quello sulle streghe e i processi dell'Inquisizione. Ci sono tanti libri che mi attendono e non vedo l'ora di sprofondare tra quelle pagine.
Uno degli ultimi letti è L'ultima strega, di Martina Tozzi.
Lei è l'autrice della bellissima biografia romanzata su Mary Shelley, Il nido segreto. Dopo aver tanto amato questo libro, ho voluto provare a dedicare parte del mio tempo a questa nuova storia. E posso confermarlo: la penna di Martina riesce sempre a farmi provare forti emozioni, a regalarmi storie che restano dentro. Sì, in questo caso siamo di fronte a un argomento che mi tocca profondamente, ma mi ha fatto appassionare totalmente alla tragica storia di Marie-Anne e della sua famiglia.
Quante volte vi capita di desiderare di tornare indietro nel tempo, a quel passato in cui tutto poteva ancora essere? Ma è veramente accettabile una cosa simile? Non si rischia di rimanere cristallizzati in un passato idealizzato, senza riuscire a fare passi avanti, incapaci così di vivere il nostro presente e spingerci verso un futuro magari costellato di difficoltà ma anche di nuove gioie? Qual è la vera felicità?
Quando ho visto la copertina di questo libro ne sono subito rimasta attratta. Amo le storie in cui protagonisti sono gli anziani e la trama mi ha subito incuriosita. Di Roberta Zanzonico avevo letto in passato un altro romanzo Blu Stanzessere, ed ero quindi molto curiosa di leggere altro di lei, di scoprire nuove sfumature della sua scrittura. È così che, complice anche una promozione della casa editrice Morellini, ho preso La bellezza rimasta, e l'ho letto subito. Colpita da questa storia, che consiglio vivamente. Una storia breve sì, ma anche molto intensa, piena di riflessioni importanti e di personaggi che restano sicuramente impressi nel bene o nel male.
Uno dei temi che amo più affrontare nelle mie letture è quello relativo alle Streghe e alla Magia, sia romanzi storici con riferimenti a fatti reali, sia storie più fantastiche o soprannaturali. Da sempre poi ho una vera passione per gli Angeli e gli Angeli caduti, in particolar modo per Lucifero, la Stella del Mattino, il Portatore di Luce, che osò sfidare Dio e fu condannato alla caduta. Sì, lo so, detta così posso sembrare stramba, ma ognuno ha le sue passioni, no? Proprio per questo motivo quando allo scorso Salone del Libro di Torino ho visto il libro di cui vi voglio parlare oggi, l'ho desiderato subito e ancor di più dopo aver ascoltato la descrizione dell'editore Max Baroni di Agenzia Alcatraz (per conoscere meglio la casa editrice vi lascio il link all'intervista che abbiamo fatto).
E così Lucifero e la Bambina di Ethel Mannin è tornato a casa con noi e, dopo averlo letto, ha conquistato il mio cuore di lettrice.