Maggio è sempre stato uno dei miei mesi preferiti.
Forse perché le temperature sono più piacevoli - ancora per poco -, forse perché arriva uno dei miei frutti preferiti (anche se ormai sono un lusso le ciliegie!), o ancora perché c'è il Salone del Libro di Torino, la fiera a cui posso sempre partecipare essendo la più vicina.
E, in effetti, sono state quattro settimane piene di libri, di bellezza, di eventi, incontri, ed emozioni, ma anche di Palestina. Ed io sono felice di continuare ad ascoltare e diffondere quanto più possibile le voci che provengono da quella terra che spero sempre di poter vedere presto libera.
Sono un po' in ritardo con i contenuti da inserire nel mio blog, ma recuperiamo subito.
Facciamo un riepilogo del mese passato, tra letture, film visti, eventi, e riflessioni.
Libri
Ho letto sei libri, e quasi tutti a tema Palestina, più un libro illustrato e un graphic novel.

Palestina 2048. Racconti a un secolo dalla Nakba: una raccolta di racconti di fantascienza scritti da diversi autori e autrici palestinesi che sono chiamati a rispondere a una domanda: Come immagini il tuo Paese a cento anni dalla Nakba? Sono racconti dove si respira un forte senso di resistenza, ma anche l'importanza dei legami affettivi e l'assenza. Anche attraverso questo genere si può, forse, comprendere non solo quello che sempre accade in quella terra, ma anche ascoltare le voci dei Palestinesi stessi.
Il loro grido è la mia voce. Poesie da Gaza.
Anche in questo caso siamo davanti a una forma di resistenza, espressa tramite delle poesie provenienti dalla popolazione di Gaza. Non sono un'amante del genere, ma in questo caso sentivo l'importanza di leggere un testo simile, un po' per una questione di ascolto, un po' per aiutare nel mio piccolo, perché ricordo che con l'acquisto di questo volume, una parte andrà a sostenere le attività di Emergency.Le ferite ci raccontano, di Ziad Khaddash: una raccolta di racconti brevi - alcuni anche solo una o due pagine - in cui l'autore narra la vita dei Palestinesi in Cisgiordania; frammenti di memoria, di vita, piccoli rapidi scorci che cercano di presentare ai lettori la quotidianità della vita sotto l'occupazione israeliana. Khaddash intreccia realtà e finzione creando così anche vicende molto surreali, che spiazzano con certi finali. Vuole mostrare le ferite dell'uomo e della sua terra, senza però cadere nella retorica della pietà, ma cercando di far emergere il dolore e la bellezza celati nelle crepe più profonde.
Melusina, di Laura Pugno: è il secondo volume della collana di Hacca dedicata agli elementi ed è ispirato all'acqua. In questo caso il riferimento è alle sirene, più precisamente alla figura di Melusina. E come sempre è arricchito dalle bellissime illustrazioni di Elisa Seitzinger. A essere sincera rispetto a Nome non ha, mi ha convinto meno, soprattutto per lo stile dell'autrice. Però è stata lo stesso una lettura interessante, di cui spero di scriverne presto.
Non siamo numeri: una selezione di racconti e poesie del progetto We are not numbers (WANN), nato nel 2015 dalla collaborazione e amicizia tra Ahmed Alnaouq e Pam Bailey. I vari capitoli di questo libro sono suddivisi in anni, partendo proprio dal 2015 arrivando alla fine del 2024. Si tratta di una narrazione vivida e sincera di Gaza vista attraverso gli occhi di ragazzi e ragazze tra i diciotto e i ventinove anni. Per gridare a gran voce al mondo che non sono dei semplici numeri, ma sono esseri umani, proprio come noi. E meritano di essere ascoltati. Quindi, davvero, prendete questo libro.
Nodi, di Fiamma: uno dei libri preso all'ultimo SalTo, perché lo stile di Fiamma mi ha subito colpita molto, anche se mi ha ricordato Zerocalcare, sia per il tavole in bianco e nero, che per alcuni tratti del suo disegno, ma anche per l'uso del romano. Come primo graphic novel devo dire che mi ha colpito molto. Anche lei tratta argomenti importanti, come la depressione, unendovi però dei toni più umoristici, spingendo così chi legge non solo a comprendere le difficoltà, ma anche a sorridere soprattutto davanti a dei personaggi come la gatta Vanda, e Brigitta! Cerco di scriverne presto.
Film & Serie tv

In verità non ho visto molto, ho continuato a seguire Che Dio ci aiuti (conclusa proprio qualche giorno fa), ma ho recuperato un documentario importantissimo No Other Land che potete trovare su Mubi, e vi consiglio con tutto il cuore di guardare.
Questo documentario ha vinto il Premio Oscar - anche se l'ho trovato molto ipocrita, visto che poi li hanno abbandonati -, ma non ho trovato tutta questa attenzione che gli è dovuta. Io l'ho guardato in una sera di maggio, e mi ha abbastanza provata. Mette in luce la realtà quotidiana di un villaggio nella Cisgiordania, che pian piano è distrutto dalla violenza dei coloni e da un governo a cui non importa nulla del popolo palestinese. Si scorge l'ingiustizia, la rabbia, le difficoltà di una vita sotto occupazione. Ci sono le marce non violente che, però, rischiano di finire nella violenza. C'è la crudeltà dei coloni e dell'idf che va a colpire le persone, lasciandole anche in condizioni pessime. Il possibile arresto, anche per i motivi più futili. Insomma, un ottimo documentario per capire cosa sta accadendo anche ora in Palestina, e in un territorio che non è Gaza e dove non c'è Hamas. Quindi certe giustificazioni cadono miseramente, mostrando quella che è la realtà dei fatti.
Eventi

Oltre al Salone del libro e a Il Libro Ritrovato, ho colto l'occasione per poter ascoltare dal vivo le parole di Francesca Albanese, che io ammiro moltissimo per quello che sta facendo. È stata all'OGR di Torino, per raccontare non solo il suo nuovo libro Quando il mondo dorme, ma anche per parlare di Palestina più in generale, del genocidio che si sta compiendo sotto i nostri occhi e di cui siamo vergognosamente complici, e dell'invito a manifestare e far sentire la nostra voce. Un incontro prezioso, di cui se riesco magari scriverò un articolo più approfondito nei prossimi giorni.
Note di bellezza
La passeggiata del primo maggio fino ai laghi di Avigliana, tra il verde, i tanti animali, e il coraggio di affrontare km anche quando non mi sento più particolarmente in forma. Ma che bella giornata che è stata. E quanto sono orgogliosa di me quando perlomeno ci provo ad affrontare qualcosa e non restare immobile.
Il Libro ritrovato, lo inserisco sempre, perché per me è una nota di bellezza da considerare ogni mese.
Il Salone del Libro di Torino: la fiera a me più vicina e che attendo ogni anno con ansia ed entusiasmo. Ogni volta è stancante fare tuti i giorni, ma è anche molto emozionante. Gli incontri, gli abbracci, i regali inaspettati, e l'affetto ricevuto valgono tutta la stanchezza provata. Ma di questo ve ne avevo parlato meglio qui.
Il mio piccolo cactus che finalmente mi ha regalato dei piccoli fiorellini. Le piccole cose che riescono a farti sorridere.
La bontà delle ciliegie, che ormai sono quasi un lusso, ma per fortuna abbiamo dei vicini pronti a fartene dono.
L'evento all'OGR con Francesca Albanese, che porterò sempre nel mio cuore. Anche perché sono riuscita a battere in qualche modo l'ansia che mi stava impedendo di andare.
I miei acquisti sul sito fogliediulivo.com, una realtà tutta Palestinese che adoro! Poi una parte del ricavato va proprio a sostenere quella terra. Personalmente ho preso un'agenda settimanale, che può essere vista anche come una sorta di libro prezioso per non dimenticare quella che è la vera Storia di quel popolo; una spilletta con Handala, il bambino girato di spalle, e, infine, un bracciale in tessuto con i motivi della kefiah bianco e nera, un simbolo importante da portare sempre con sé. Vi consiglio di andare a scoprire il loro catalogo!
Come sempre altre immagini le potete trovare seguendomi sul mio profilo instagram.