Oggi voglio condividere un articolo diverso, non solo sul mio account Instagram, ma anche sul blog.
È mio desiderio, infatti, cercare di portare anche contenuti nuovi oltre alle recensioni.
Il 2 ottobre è la Festa dei Nonni e io volevo in qualche modo omaggiarli ricordando alcuni nonni e nonne della letteratura. E rivolgere anche il mio pensiero ai miei amati che non ho più.
I miei nonni non sono più su questa terra, due li ho persi proprio negli ultimi due anni, lasciando un grande vuoto nelle nostre vite. Gli altri due avrei voluto viverli molto di più, se ne sono andati troppo presto... Mi mancano tantissimo. Non ho avuto sempre rapporti così sereni con loro, ma conservo nel mio cuore ricordi preziosi. Momenti felici, di tenerezza, di sorrisi e risate. Sono nel mio cuore, per sempre.
Ma quali nonni della letteratura ho incontrato nelle mie letture? Ve ne propongo alcuni, ma se vi va attendo anche le vostre proposte!
Nonno Joe & Charlie (Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, di Roald Dahl)
E fu così che quel vecchio di novantasei anni e mezzo che mai, negli ultimi vent’anni, aveva abbandonato il proprio letto, cominciò a ballare in pigiama una frenetica danza vittoriosa.
In verità nella storia ci sono quattro nonni, è vero. Però è Nonno Joe che all'età di 96 anni ritrova tutta l'energia per saltare fuori dal letto, e accompagnare Charlie in questo magnifico viaggio nella Fabbrica di Cioccolato di Willy Wonka. Che bellissimo rapporto è il loro?
Dal punto di vista cinematografico ci sono due versioni: quella del 1971 con Gene Wilder nei panni dello strambo Wonka, e quella del 2005 con Johnny Depp. Io le ho viste e amate entrambe. Del romanzo ne avevo scritto QUI.
James Laurence & Beth (Piccole Donne, di Louisa May Alcott)
E fu così commosso e compiaciuto da quel piccolo bacio fiducioso che tutta la sua iracondia d’incanto si placò e lui la prese sulle ginocchia, accostando la gota grinzosa a quella rosea di lei come se la nipotina morta gli fosse stata restituita.
Sì, lo so. Il Signor Laurence è il nonno di Laurie, ma a me è rimasto particolarmente impresso per il suo rapporto splendido con la piccola dolce Beth. L'uomo che all'apparenza sembra freddo, si scioglie davanti a quella piccola donna che gli ricorda tanto la nipotina perduta. Di questo romanzo ne hanno tratto numerose versioni cinematografiche: io ho amato molto quelle del 1949 e del 1994. Comunque ne avevo scritto meglio in questo articolo.
Conte di Dorincourt & Cedric (Il piccolo Lord, di Frances Hodgson Burnett)
La comparsa di Cedric fu come un raggio di sole fra le tenebre; e alla vista di lui, il vecchio conte sentì in cuore una dolce commozione che non aveva mai provato.
Questo libro l'ho letto di recente, e profondamente amato. La scrittura della Burnett mi ammalia sempre. I suoi libri sono delle coccole di cui a volte sento il bisogno, per ritrovare un po' la bellezza della gentilezza, della bontà, del mutamento. Il film però lo conoscevo già e, mentre leggevo le pagine del romanzo, mi sembrava proprio di vedere davanti ai miei occhi gli attori. Anche qui abbiamo un uomo freddo, solo, a tratti crudele, fermo nel suo 'regno', incurante delle altre persone. Eppure, davanti all'ingenuità, alla gentilezza e alla purezza d'animo del suo piccolo nipotino, il suo animo muterà. Ne scriverò sicuramente più avanti.
La strega dell'ovest & Mai (Un'estate con la strega dell'ovest, di Kaho Nashiki)
Devi ripeterti che, qualunque cosa accada, ‘non è una ferita mortale’. In questo modo, anche se in quel momento non ti sembrerà, da qualche parte nel tuo corpo e nella tua mente nascerà il seme di una nuova forza vitale che germoglierà con vigore.
Questo libro l'ho letto nell'estate del 2021, una lettura semplice e scorrevole, ma ricca anche di argomenti importanti. È un romanzo di formazione, che non parla di un percorso magico o esoterico, bensì di qualcosa di più personale. Dell'importanza di credere in sé stessi, di superare il blocco emotivo, e riuscire a gestire le proprie emozioni. E Mai lo farà aiutata dalla sua nonna dell'ovest. Ho visto che c'è un film, ma non credo in italiano. Io avevo scritto qualcosina qui.
Nonno Léon & Louise (Il profumo della grande estate, di Thibault Prugne)
Nonno Léon era una di quelle persone che vorrebbe che non cambi mai nulla. Che non desiderano ribaltare il mondo, ma soltanto viverci e ascoltarne il respiro.
Questa volta vi consiglio un libro illustrato, che è riuscito anche a commuovermi un po'. Louise, per sfuggire al pericolo della guerra, viene mandata da sua madre dal nonno, che vive in una casetta in mezzo ai campi lontano da tutto e da tutti. L'uomo grande e grosso, di poche parole e non amante dei cambiamenti, l'aiuterà a trascorrere una splendida estate immersi nella natura, e nella bellezza dei piccoli momenti. Ricordi da tenere per sempre nel cuore... Una storia dolcissima, resa ancora più bella dalla splendide tavole di Thibault Prugne. Ne avevo scritto in questo articolo.
La nonna di Sofia (Il libro dell'estate, di Tove Jansson)
Ma nel bosco fantasma la nonna intagliava animali sconosciuti. Li ricavava da rami e pezzi di legno e li muniva di zampe e di musi, ma il loro aspetto era soltanto abbozzato, mai ben definito.
Tra queste pagine ci ritroviamo in un'isola remota nell'arcipelago finlandese, e qui, in mezzo a una natura selvaggia e incontaminata, e all'interno di una casa molto lontana dalla civiltà vivono una nonna ormai anziana, la sua piccola nipotina Sofia, e il silenzioso ma protettivo padre della piccola. L'autrice, attraverso queste due figure - una nonna al suo tramonto, una bambina che sta crescendo - riesce a parlare di vita, di morte, di paura, del rispetto per la natura, d'amore, di amicizia, di Dio e altri temi. Per scoprirne di più, QUI trovate le mie riflessioni.
Per finire... una fiaba. (La bambina dei fiammiferi, di Hans Christian Andersen)
Mai era stata così bella la nonna, né così grande; ed ella sollevò la bambina nelle sue braccia ed entrambe, risplendenti e felici, volarono in alto, sempre più in alto, dove non c’era più il freddo, la fame, l’angoscia, accanto a Dio!
Ok, se siete pronti a piangere questa è la fiaba giusta. Credo che non servano troppe spiegazioni su questa storia, tutti dovrebbero conoscerla, almeno per sentito dire. Qui una nonna appare in un modo diverso, eppure quel ricordo riesce a scaldare la nipotina dal gelido inverno. Delle fiabe di Andersen io ho letto una raccolta firmata MinaLima, di cui trovate l'articolo QUI.