Il peso delle parole, di Pascal Mercier

8 Nov 2022

Libri

Quanto sono importanti le parole?
In ogni aspetto della vita credo che siano fondamentali. Una parola può ferire, un'altra può far gioire. E in un testo? Quanto è importante trovare la sonorità giusta, il più corretto significato, il ritmo adatto per tradurre perfettamente un volume in un'altra lingua?
La parola, la letteratura, i libri... sono tutti temi che mi hanno spinta a voler leggere il nuovo libro di Pascal Mercier “Il peso delle parole”, pubblicato da Fazi Editore che ringrazio per avermi omaggiato di una copia digitale.

Non avevo ancora mai letto nulla dell'autore, anche se probabilmente è più conosciuto per il suo libro “Treno di notte per Lisbona”. Come primo approccio mi ha incuriosita, ma la lettura è stata un continuo incedere di alti e bassi. Momenti in cui mi sentivo fortemente concentrata e rapita dalle parole, altri in cui in tutta sincerità ho provato noia e la sensazione di voler interrompere la lettura. Ma, cerco quasi sempre di portare a termine i testi che inizio, soprattutto quelli che chiedo in collaborazione, e in questo caso è stato meglio così: la parte finale mi ha colpito di più, tuttavia non è purtroppo bastata per farmi amare il nuovo lavoro di Mercier. È un libro, però, che mi sento di consigliare comunque: soprattutto ai traduttori o aspiranti tali, o a chi ha voglia di lasciarsi trasportare non solo dalla bellezza delle parole, ma anche da riflessioni sul tempo, la vita, la morte e le proprie scelte.

La bellezza delle parole mi ha fatto dimenticare la bellezza della natura.


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Simon Leyland ha sempre avuto una divorante passione per tutto ciò che concerne le parole, sin da bambino. Nel salotto di casa di suo zio Warren Shawn, resta estasiato davanti a una grande carta geografica del Mediterraneo e all'improvviso dice di voler conoscere tutte le lingue dei paesi che si affacciano su quel mare. Questo suo profondo amore per le lingue e le parole lo porta, successivamente, ad abbandonare Oxford, incurante del parere dei suoi genitori - soprattutto di suo padre -, per scegliere un'altra strada: quella della traduzione. Inizia a tradurre così, da principio, libri per bambini e poi via via altri testi in altre lingue. Fino a quando non incontra Livia, una donna italiana, l'unica persona con la quale non aveva mai avuto bisogno di parole.

Faceva esperienza delle cose solo quando le afferrava per il tramite della parola, diceva talvolta, e allora la gente lo guardava incredula. Solo con Livia non aveva avuto mai bisogno di parole.

Livia eredita la casa editrice di suo padre a Trieste, la Alfredo Pertot Editore, e i due dopo averci pensato un po' decidono di andare a vivere proprio nella città Italiana. Lavorano insieme tra libri e parole, hanno due figli, Sidney e Sophia, e tutto sembra scorrere sereno, fino a quando la donna non muore e Simon eredita la casa editrice. Passano gli anni e un altro evento scuote fortemente l'uomo: all'improvviso ha un attacco, una sorta di paralisi, e sembra perdere del tutto quelle parole tanto amate. Dopo dei controlli, un medico assegna la sua diagnosi: il protagonista di questa storia ha un Glioblastoma multiforme, un tumore al cervello, per cui gli restano pochi mesi di vita. Simon deve prendere una decisione molto difficile: vendere la casa editrice. 
Ma quando suo zio Warren Shawn muore, lasciandogli in eredità la sua casa di Hampstead, a Londra, Simon torna indietro. Rievoca ricordi, legge e rilegge la lettera di suo zio, e quelle che nel corso delle ultime settimane ha scritto a sua moglie, quasi un modo non solo per parlare con lei in qualche modo, ma soprattutto con se stesso. Tuttavia, la scoperta di un errore medico (tranquilli, non è spoiler, lo si scopre ben presto), lo porta a seguire nuove strade, a ritrovare un corso ben preciso nella sua vita, e forse riuscirà anche a seguire un prezioso consiglio che suo zio gli ha lasciato prima di morire: non limitarsi a trasformare una voce straniera nella propria, bensì a trovare la propria voce, la sua personalissima identità vocale.

La fantasia – lo avverto con chiarezza in questi giorni – è il vero luogo della libertà.

In verità sono tanti i personaggi - alcuni molto interessanti - che ruotano attorno al protagonista: da quelli che ha perso nel corso della vita ma che continuano a parlare attraverso le lettere e i ricordi, a nuovi amici verso i quali l'uomo dispenserà il suo aiuto, la sua particolare generosità. Personaggi più diversi, con problemi o tristi passati, ma con il medesimo amore per le parole, la traduzione, i libri. E poi ci sono i due figli, un medico e un avvocato, che all'improvviso devono fare i conti con dubbi e nuove importanti scelte. 
È una storia dove sicuramente le parole e la letteratura sono fondamentali, ma allo stesso tempo è ricca di riflessioni su concetti come vita e morte, sulle scelte e lo scorrere del tempo. Lo definirei un libro anche filosofico, in un certo senso, con lunghe digressioni che, però, a volte, rischiano di far disperdere un po' il lettore. 

Ed è proprio questo che è stato un po' il mio problema nel corso della lettura: spesso ho trovato troppe ripetizioni di concetti o tratti di storia già letti, o lunghe riflessioni che mi hanno fatto un po' perdere l'attenzione. Non è stata una lettura che mi ha catturata o tenuta incollata alle pagine. Forse ha bisogno del suo giusto tempo per essere assimilata bene, può anche darsi che l'averlo letto in un periodo non sereno per me, mi abbia portata a non donargli la giusta attenzione, ma purtroppo non mi ha convinta in maniera completa. I temi essenziali ci sono tutti, e quando ci sono le lettere e la scrittura del protagonista stesso, mi sono sentita maggiormente coinvolta. 

Tuttavia, come dicevo all'inizio, è un libro che mi sento di consigliare soprattutto a chi ama la traduzione, la sonorità delle parole, a chi va a scandagliare il giusto significato, a chi ama le lingue e la letteratura. Insomma, non solo ai traduttori o aspiranti tali, ma anche a chi resta folgorato dalle parole e a chi apprezza quei libri che parlano di libri. Magari voi lo potrete amare!


Ho anche paura del tempo, è così imprevedibile, un avversario imprevedibile, e quando cerco di affrontarlo, impavido e razionale, alle mie spalle ne è già sgusciata via per sempre una porzione. Non so inoltre se ho paura del tempo o dei mutamenti dentro di me che inarrestabilmente mi sospingono verso il buio. Io vacillo nell'attraversare la dimensione tempo, ma non vacillo di meno nell'attraversare le enigmatiche domande sul tempo e il suo inesorabile fluire, non so più che cosa abbia senso e che cosa non lo abbia.

IL LIBRO

Il peso delle parole
Pascal Mercier
Casa editrice: Fazi Editore
Traduzione di: Elena Broseghini
Pagine: 588
Prezzo: 20.00€ / E-book: 10.99€
Anno di pubblicazione: 2022
Commenti
Ancora nessun commento.

TAGS