Il viaggio di Halla, di Naomi Mitchison - Recensione

18 Nov 2020

Libri

Due parole mi hanno convinta a leggere questo libro: Fiaba e amica e prima lettrice di Tolkien.
Non conoscevo, in effetti, Naomi Mitchison, ma sono rimasta molto attratta dalla copertina di questo libro e dalla trama. Devo ringraziare Cristina, ufficio stampa di Fazi Editore per avermi permesso di leggerlo in copia digitale.
Prima di parlare di questo libro, volevo spendere due parole su quest'autrice molto affascinante anche per la sua storia, la sua vita, le sue azioni.

Naomi Mitchison, autrice di settanta libri, aveva cinquantacinque anni quando Il viaggio di Halla venne pubblicato per la prima volta da Faber and Faber nel 1952. Nata e vissuta in Scozia, ha viaggiato moltissimo in tutto il mondo. Durante la seconda guerra mondiale ospitò gli sfollati nella sua grande casa di Carradale, ad Argyll, in Scozia. Famosa per il suo attivismo politico, aderì alle cause del socialismo e del femminismo, battendosi in favore della liberazione sessuale e dell’aborto. Negli anni Settanta, venne adottata come consigliera e Mmarona (madre) della tribù Bakgatla del Botswana. Scrittrice, poetessa, saggista, i suoi libri spaziavano dal romanzo storico alla fantascienza, dalla saggistica all'autobiografia, fino alla poesia. Intima amica dello scrittore J.R.R. Tolkien, fu tra i primi a leggere Lo Hobbit.

Una figura molto importante ed estremamente interessante, non trovate?

Viaggia leggera, piccola mia, come viaggia leggero il Vagabondo, e il suo amore sarà con te.

© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Il viaggio di Halla è una fiaba, che presenta elementi del fantasy e della mitologia - soprattutto quella Norrena -, ma anche e soprattutto un importante romanzo di formazione.

Non lo vedrei però come una mera storia per bambini, anzi, tra le righe ci sono temi molto più profondi e importanti, che la rendono - a mio avviso - una fiaba più per adulti. Ma anche un modo per viaggiare con la mente e i pensieri lontano da un momento non facile, proprio come quello in cui siamo costretti a vivere oggi.

Halla è una principessa che rischia di essere uccisa da una matrigna priva di cuore e un re che acconsente a un tale delitto. A salvarla, però, interviene la sua balia Matulli che, capace di trasmutarsi in orso, la porta via con sé.

Halla figlia degli orsi cresce tra queste creature, assimilando il loro spirito, i loro modi di fare, la loro lingua e quella di altri animali. Il problema, però, arriva quando gli orsi devono andare in letargo e la piccola non può, ovviamente, farlo. Viene quindi affidata a Uggi, un drago, che la porta via con sé e se ne prende cura come il suo piccolo tesoro, una vera e propria figlia. Qui Halla apprende moltissime cose, tra cui alcune forme di magia, tutte le lingue del mondo animale e umano, e finisce per sentirsi un vero e proprio drago. Ma Halla non è né orso né drago. Quindi, chi è effettivamente?

Credo che questa domanda sia proprio il fulcro della vicenda: cercare di conoscere se stessi, capire chi siamo, e quale sia il nostro vero posto nel mondo.


Halla, dopo aver incrociato nel suo cammino Il Vagabondo, ossia Odino, si ritrova a intraprendere un vero e proprio viaggio, che oltrepassa luoghi e tempi. Un viaggio che la spinge a raggiungere la leggendaria città di Miklagard (Bisanzio/Costantinopoli) e le permette anche di conoscere quegli uomini verso i quali provava un vero e proprio odio.
Riuscirà a capire chi è? Cosa accadrà in questo viaggio?
E cosa si intende per viaggiare leggeri?

Nessuno può viaggiare leggero con una casa sulle spalle, nemmeno una chiocciola.

Halla terrore degli eroi.

Ci sono moltissimi aspetti che mi hanno molto colpita.
Se è vero che questa storia ricalca le impostazioni tipiche della fiaba, riesce anche a stravolgere la sua versione classica. Pensiamoci bene. In quasi tutte le fiabe, troviamo principesse che vengono rapite dai draghi - elementi negativi - e salvate da eroi - i personaggi positivi! -. Qui, invece, cambia tutto. Infatti ci troviamo di fronte a un diverso punto di vista: quello del drago. Halla cresce a contatto con queste creature, che le donano quindi i loro pensieri, il loro sguardo sulla vita e sugli uomini, soprattutto su quegli eroi visti sempre come salvatori. Ma se non fossero poi loro i personaggi positivi? In questa fiaba, secondo me, troviamo una riflessione importante sui temi come tolleranza e comprensione, sul cercare di comprendere diversi punti di vista. Halla, principessa ripudiata, rischia di essere violentata e oltraggiata dal cosiddetto Eroe, e... viene salvata da un drago!
Gli eroi, in effetti, sono davvero così positivi?

Halla poi si discosta dalla tipica principessa. Siamo di fronte a una fiaba dove non c'è una principessina da salvare, ma una bambina, poi ragazza e poi donna, che affronta il mondo da sola, che spesso porta beneficio e aiuto agli altri - proprio a quegli uomini che appaiono troppo spesso come i veri protagonisti delle fiabe -, una figura che conosce tutte le lingue del mondo, a cui rivolgersi per un aiuto, per un gesto di conforto. Una protagonista indimenticabile.

Ci sono poi gli elementi tipici del fantasy e della mitologia. Tra queste pagine troviamo, infatti, molte figure della storia Norrena: Odino nelle vesti del Vagabondo, le Valchirie che conducono gli eroi morti in battaglia nel Valhalla, i draghi, i giganti, i troll, le sirene ammaliatrici, gli unicorni.
Partendo dalla religione nordica pagana, Halla arriva anche a compiere un viaggio verso il Cristianesimo di Costantinopoli (Miklagard).

Halla dono di Dio, la chiamano gli uomini.
Eppure, per le sue strane azioni, rischia di essere vista anche come una possibile strega.

Se potesse dormire, pensò lei, se potesse superare dormendo i mesi infelici, la rabbia del cuore, i mesi di morte e freddo e mancanza di quello che più desidera al mondo, e svegliarsi quando quel tempo è ormai trascorso e appannato e un nuovo anno sta per cominciare. 

Halla cercatrice di sentieri.

Viaggio, quindi Quest, ricerca, elemento principale e tipico dei racconti fantasy.
Halla, ormai sola e persa, incontra Odino che le fa comprendere l'importanza del viaggiare leggeri. Spogliarsi di tutti i fardelli materiali, eccessivi, inutili per poter andare avanti, alla ricerca di se stessi.
Torna la domanda: chi è veramente Halla? Un orso, un drago, una principessa, un angelo, un'eroina?
Halla diviene il riflesso di tutti noi che cerchiamo il nostro posto nel mondo, che ci poniamo domande, che siamo costantemente alla ricerca della nostra vera essenza.

Halla da bambina che gioca tra gli orsi, si trasforma in una ragazzina che impara dai draghi e odia gli umani, soprattutto la categoria degli eroi, ma poi affronta proprio quel mondo odiato, e cresce, matura, diventa donna. È quindi un vero viaggio di formazione, di comprensione, di tolleranza.

Possiamo vedere in questa protagonista anche una sorta di femminista, forse, o comunque di una donna forte, che non accetta di sottomettersi all'uomo. Non vuole ridursi a una tipica donna di casa, a moglie che si occupa delle faccende quotidiane, ferma in una casa. Halla vuole continuare il suo viaggio.

Ma io... io non sono arrivata a un luogo in cui il mio viaggio dovrebbe interrompersi. Qui non c'è un motivo che possa trattenermi. E sono ancora me stessa, con tutti i tiri che mi ha giocato Odino?



Il mondo cambia mentre proseguiamo il viaggio insieme a lei. Le antiche usanze e tradizioni via via scompaiono, lasciando il posto ad altre religioni, credenze, novità. I peccati dei padri ricadono sui figli.

È una fiaba per adulti davvero interessante, apparentemente semplice e veloce da leggere, ma che, a mio avviso, nasconde tra le righe delle riflessioni più profonde, interessanti, che continuano a risuonarti nella mente anche dopo aver voltato l'ultima pagina.
Avrei voluto amarla molto di più lo ammetto. La prima parte tra orsi e draghi l'ho adorata, la seconda meno, per poi riprendersi nella terza.
Però, è un libro che consiglio a chi ha voglia di ritrovare un mix di fiaba e fantasy del novecento, simile a quello di Tolkien, ma allo stesso tempo diverso - no, a mio avviso non si possono davvero paragonare le opere.
A chi ha voglia di evadere almeno con la mente da un periodo di chiusura.

Una bella lettura, da cui forse mi aspettavo qualcosa in più, ma che è stato comunque un piacere leggere!
Sono davvero contenta di aver conosciuto una scrittrice così interessante, e di aver fatto questo viaggio con la splendida Halla.

Forse lei non è morta.
Forse la sua balia si è trasformata in un'orsa e l'ha portata via, nella foresta. Forse è stata allevata da orsi e draghi. Forse, alla fine, per lei è stato meglio che essere la figlia di un re.

 

 


Il viaggio di Halla, di Naomi Mitchison
Casa editrice: Fazi - collana Lainya
Traduzione di: Donatella Rizzati
Pagine: 148
Prezzo: 15 euro | 7.99 euro ebook
Anno di pubblicazione: 2020

Voto: ♥♥♥.75

Prodotto digitale offerto dalla Casa Editrice

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