Siamo entrati nella settimana di Halloween e non potevo non proporre un tema attinente all'atmosfera.
Quali sono i “mostri” della letteratura che mi sono entrati nel cuore?
Forse un po' scontati ma… Non potevo non citare loro.
Reietti, ai margini della società, visti con disprezzo da tutti (o quasi) e allontanati. Associati al Male, spinti a commettere azioni atroci, ma… In verità desiderosi di amore, di essere accettati, anche con quelle diversità che non hanno scelto, che la natura (o l'essere umano) ha “donato” loro come una maledizione.
- Quasimodo, di Notre dame de Paris.
Gobbo, cieco, sordo. Ha vissuto per tutta la vita nella cattedrale, lontano dal resto del mondo, pronto a disprezzarlo.
Il suo è il cuore puro di un bambino, che si fida ciecamente dell'unico uomo che sembra aver pietà di lui, e si innamora della bella zingara che, però, non riesce a scorgere quella luce dietro le sembianze di un mostro. - Erik, Il fantasma dell'opera.
Potente, ma anche lui nascosto. Anima d'artista, ma anche dannato. Potrebbe forse essere visto come l'antagonista, il male, il mostro con la faccia deturpata celata dalla maschera, ma in verità anche lui, come gli altri, forse cerca solo amore. Quell'amore che possa elevarlo rispetto alla sua condizione di “scheletro ambulante“, di morto vivente. - La creatura/Adam, Frankenstein.
Altro personaggio per cui è impossibile non provare una qualche forma di pietà. Non ha scelto lui di venire al mondo con quelle sembianze. È stato creato e poi abbandonato. Allontanato da tutti, disprezzato, umiliato. Vorrebbe solo essere accettato, trovare qualcuno che possa amarlo, ma quando si vede negare tutto ciò, purtroppo è spinto a commettere atti terribili, che non puoi giustificare, ma puoi forse provare a comprendere.
Tre personaggi diversi ma con delle affinità, che mi sono rimasti nel cuore.
E i vostri?