Falce, di Neal Shusterman - Recensione

25 Sep 2020

Libri

Quando Alfonso della Oscar Vault mi ha chiesto se volessi leggere questo libro, ho subito accettato, perché colpita dalla trama. Ne avevo sentito parlar bene, e amando la Distopia, la curiosità era tanta.


Falce, di Neal Shusterman è un distopico young adult, primo capitolo della Trilogia della Falce. Ne approfitto per dire subito che il secondo libro, intitolato “Thunderhead”, uscirà sempre per Oscar Vault il 13 ottobre!

L'umanità è innocente; l'umanità è colpevole. Queste due condizioni sono entrambe indiscutibilmente vere.

© Una Valigia ricca di Sogni

Provate a immaginare un mondo futuro dove la mortalità è stata sconfitta, dove non si prova più dolore, in cui puoi permetterti di ringiovanire appena ti senti troppo vecchio, e iniziare così anche una nuova vita. Un mondo in cui tutto va bene, non ci sono guerre, non c'è povertà. Il mondo perfetto, almeno all'apparenza. Ad occuparsi di ogni necessità, di ogni possibile problema, è il Thunderhead, un'intelligenza artificiale - simile a internet - i cui algoritmi si basano sulla somma totale della conoscenza umana, creando così un mondo utopico, ideale, immune da difetti. Che cosa volere di più?

Ma c'è ovviamente un'incognita.
Se nessuno muore mai, ma aumentano i figli, la crescita demografica diventa sempre più senza controllo e la Terra non è infinita.

Per tal ragione è stata istituita la Compagnia delle Falci, un gruppo di individui, che deve spigolare un numero ben precisato di persone ogni anno. Spigolare? Oh, diciamo che è un modo più raffinato per dire: uccidere. Ovviamente, però ci sono delle regole da seguire.

Bisogna infatti scegliere le proprie “vittime” senza discriminazione, senza fanatismo o premeditazione; concedere in seguito l'immunità per un anno ai suoi familiari, o uccidere tutti coloro che si oppongono e fanno resistenza. Quello della Falce è un ruolo da svolgere fino a quando non si porrà fine alla propria vita - solo una falce può uccidersi, ma non può permettersi di ucciderne altre -. Non possono creare una famiglia e avere figli. E sopratutto, la regola essenziale per essere assunti nella congrega, è quella di non provare piacere nell'uccidere le persone. Una buona falce, infatti, dovrebbe provare rispetto e pietà nei confronti della vittima designata.

Ma cosa succede quando all'interno della Compagnia si verificano delle scelte diverse? Quando qualcuno vorrebbe cambiare tutto, andare contro l'“etica”, e prova del vero gusto, anche teatrale, nell'uccidere il prossimo?

Abbiamo il dovere di mettere nero su bianco non solo le nostre azioni, ma anche i nostri sentimenti, perché si deve sapere che abbiamo dei sentimenti. Dei rimorsi. Dei rimpianti. Un dolore troppo grande da sopportare. Perché, se non fossimo capaci di provare queste emozioni, non saremmo forse dei mostri?

Protagonisti della storia sono due ragazzi: Citra Terranova, e Rowan Damisch, dai caratteri diversi, così come differenti sono le proprie storie familiari. Citra è amata dai suoi genitori, e ha un fratellino che è disposta a proteggere a tutti i costi. Può apparire inizialmente un po' antipatica, con la sua schiettezza, la sua apparente arroganza e sicurezza.
Rowan è stato per tutta la vita una foglia di insalata in un panino, come si definisce; ossia quasi un fantasma, una persona messa da parte, non considerata. Vive all'interno di una famiglia numerosa, dove però passa quasi inosservato. Persino sua madre sembra non accorgersi di lui, né provare curiosità per la sua esistenza.

Due ragazzi differenti che però si ritrovano coinvolti da un destino comune: vengono, infatti, presi come apprendisti Falci da Maestro Faraday - al momento dell'investitura, rinunciano al loro vero nome, per adottarne uno dei grandi Uomini e Donne del passato -, che ha visto in loro una scintilla, qualcosa che li possa rendere delle adeguate Falci pronte a mietere le proprie vittime con la giusta dose di giustizia, pietà, e compassione. Rowan e Citra, però, non vogliono uccidere. E, in fondo, è proprio questo il motivo per cui possono essere perfetti per il ruolo.

Ma i piani potrebbero non andare come stabilito. Qualcosa si muove all'interno dell'ordine, qualcosa che potrebbe turbare il già difficile compito di queste Falci.

Di più non dico per non svelare nulla di importante.

Il mondo ha un talento naturale per ricompensare i comportamenti negativi con la notorietà.

Questo primo capitolo della Trilogia della Falce mi è piaciuto. L'ho trovato molto interessante, soprattutto per l'idea di fondo, che mi sembra davvero originale. Questo mondo apparentemente perfetto, dove la morte - quasi - non esiste, dove puoi ringiovanire, dove non provi dolore perché i naniti all'interno del tuo corpo funzionano come degli analgesici pronti a curare immediatamente una ferita, un possibile dolore, e in cui se anche in maniera accidentale e volontaria muori vieni subito rianimato e in pochi giorni torni come nuovo, sorprende e da un lato non mi dispiacerebbe.
Lo ammetto, la cosa di cui più temo è invecchiare - male -. Il pensiero della vita che scorre così in fretta, della morte che ci attende lì, pronta a portarci via non solo noi stessi ma soprattutto le persone care, è una cosa che mi getta nel panico. Per questo, quando ho iniziato a pensare a questo mondo, non l'ho visto come qualcosa di totalmente negativo. Ma andando avanti con la lettura ti trovi a riflettere: è davvero un buon mondo? È davvero così bello non provare neanche la minima sofferenza, il minimo pericolo? Pensiamoci. In una realtà simile - come viene anche evidenziato nel testo - diventeremmo come dei cartoni animati in cui il personaggio muore a ogni puntata, e poi torna perfettamente in vita (avete presente Willy Coyote?). Inizierebbe a essere uno squallido gioco, che potrebbe portare anche a una sorta di stanchezza diffusa. A non provare quasi emozioni, forse.

Oltre a ciò, avere la consapevolezza di poter vivere per sempre - a meno che non si venga spigolati - può portare un individuo a rimandare costantemente i suoi obiettivi. Non sarebbe più spinto dal pensiero che abbiamo poco tempo, che potremmo scomparire domani, e non aver fatto nulla. Ci si crogiola in un'esistenza sempre uguale, senza quasi più emozioni, senza il desiderio di vivere al massimo ogni esperienza. Si potrebbe crollare in una vera e propria stanchezza per la propria esistenza.

C'è poi il fatto che si vive anche con l'ansia. Insomma, dal nulla potresti ritrovarti una Falce davanti, pronta a spigolarti con le armi e i mezzi che ritiene più opportuni. No? Sarebbe un'esistenza che una persona ansiosa come me non potrebbe vivere al meglio.

Al di là dei miei pensieri personali sull'idea della trama, credo che sia un bel distopico soprattutto per i più giovani - target a cui è rivolto, anche se è una lettura adatta anche ai più grandi, perché a mio avviso può far riflettere un po' tutti - .
Avendo letto molti dei più grandi classici del genere, è ovvio che - a mio parere - non arrivi a quei livelli. Eppure, lo consiglio, perché l'ho trovata una lettura interessante, scorrevole, e coinvolgente, anche grazie a uno stile asciutto, diretto, senza troppi fronzoli (anche se io sono amante delle descrizioni più dettagliate e approfondite). Ci sono state delle parti abbastanza scontate e prevedibili, non posso negarlo. Alcune cose sai già in anticipo come andranno a finire (specialmente la componente romance, mi ha fatto un po' storcere il naso e gridare al già visto, e basta!), ma ci sono state immagini e svolte che invece mi hanno sorpresa, e il finale mi ha spinta a volerne sapere subito di più. Per questo continuerò sicuramente a leggere questa trilogia, nella speranza di trovare dei libri colmi di azione, di sorpresa, forse meno scontati.

L'ho trovato un libro introduttivo, dove forse l'ambientazione è un po' lasciata in sospeso. Siamo in un'America ormai conosciuta come Midmerica, a seguito dell'Età della Mortalità (in pratica la nostra realtà), ma il tutto l'ho avvertito un po' abbozzato. Tuttavia, ho molto apprezzato i personaggi - di cui però spero ci sia un ulteriore approfondimento nei prossimi volumi -, in modo particolare Rowan, Maestro Faraday e la Veneranda Madame Curie. Su Citra rimando il mio pensiero ai prossimi libri, inizialmente non mi era piaciuta, ma andando avanti diventa più interessante, quindi sono curiosa di comprendere come evolverà in seguito.

Credo che i mortali fossero più motivati a realizzare i loro obiettivi, perché sapevano che il tempo era prezioso. Ma noi? Possiamo rimandare le cose da fare più facilmente di coloro che sono condannati a morire, perché la morte è diventata un'eccezione, non più la regola.

Madame Curie e Maestro Faraday sono i personaggi le cui vicende e la cui caratterizzazione ho preferito. Non vi svelo i particolari per non farvi perdere la sorpresa, ma sono coloro che incarnano le vere Falci; individui che devono svolgere un ruolo delicato, ma che mantengono lo stesso delle emozioni, per non divenire mostri assetati di sangue e di potere. Non riesci a vederli come personaggi così negativi, anzi, alla fine cerchi di comprendere tale ruolo. Difficile, complesso, che prevedere una buona dose di coraggio e fermezza, e sì anche cuore e compassione. Perché scegliere a chi togliere la vita e poi attuarlo non è una passeggiata, non è qualcosa di bello da accettare e da comprendere. È complicato, molto.

Anche Rowan è un personaggio che mi è piaciuto molto, già dal suo esordio. Un ragazzo troppo spesso messo da parte, una sorta di fantasma non solo per la società ma anche per la sua stessa famiglia. Una di quelle persone che vorrebbe gridare “ci sono anche io, e valgo!”, e che dovrà affrontare anche una prova per nulla facile. Come ne uscirà?

Interessanti sono anche gli stralci di diari delle Falci inseriti all'inizio di ogni capitolo - sono chiamate, infatti, a redigere una sorta di registro dei loro pensieri, degli innocenti uccisi, delle loro azioni - che permettono di comprenderli più a fondo e che provocano anche delle profonde riflessioni nel lettore.

Concludo, dicendo che come lettura mi ha colpito positivamente. Non lo ritengo un capolavoro, ma ha del potenziale per sorprendermi, spero, nei prossimi volumi. C'è davvero tanta originalità nell'idea alla base, spero solo di trovare più mistero, meno prevedibilità negli eventi, e forse anche più azione - senza dimenticare, però, il lato psicologico dei soggetti che vivono in un mondo simile. Sono fiduciosa.


Falce, di Neal Shusterman
Traduzione di: Lia Tomasich
Casa editrice: Mondadori Oscar Vault
Pagine: 358
Prezzo: 20 euro

Voto: ♥♥♥.5

Prodotto fornito da Mondadori Oscar Vault - Grazie Alfonso!

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