Non stancarti di andare, di Teresa Radice e Stefano Turconi - Recensione

15 nov 2019

Libri

   

La vita l'amore sono le più forti di tutte le forze del mondo.

   

Guardo questo graphic novel e mi chiedo se io abbia davvero la capacità di parlarne. Quando pensi al fumetto, visualizzi - molto spesso - tante immagini e poche frasi. Comunicare moltissimo attraverso i disegni, lasciare poco alla parola scritta. Lo concepisci come un libro da leggere tutto d'un fiato, in poche ore. Ma, non è questo il caso. O meglio, vorresti davvero leggerlo senza fermarti, però hai bisogno di respirare, di assimilare quanto hai letto e visto, perché la tua mente è colma di emozioni diverse e anche di riflessioni che si scatenano rapidamente e spesso quasi come un sorta di caos al quale devi ritrovare un ordine. È un bel librone: più di 300 pagine, bello pesante, bello ricco. Una storia principale dalla quale si diramano tante storie secondarie, che però hanno tutte una loro importanza, uno spunto di riflessione. Una storia d'amore? Anche, ma non solo. C'è tanto, tantissimo dentro queste pagine e... proprio per questo ho paura di non riuscire a raccontarle come si dovrebbe. Come sempre lascio fluire le mie emozioni, e vi giuro che questa lettura ne ha scatenate tante! Quello che posso già dire con sicurezza è che “Non stancarti di andare” di Teresa Radice e Stefano Turconi (pubblicato da Bao Publishing) è tra le più belle letture di questo anno. Un libro a lungo atteso, che mi è stato regalato dal mio ragazzo, insieme a Il Porto Proibito sempre dei due autori, e che a questo punto non vedo l'ora di leggere. Il mio primo approccio ai loro lavori, ma mi ha totalmente conquistata.

Fate e fatevi un regalo per questo natale: comprate e leggete questo libro. È così attuale, così pieno di riflessioni importanti e d'amore, quel forte sentimento molto minacciato in questo mondo, dove l'odio pian piano penetra con sempre più prepotenza, purtroppo.

Ma veniamo alla trama e poi alle mie riflessioni.

 

La terra è la mia patria e l'umanità è la mia famiglia. - Kahlil Gibran -

   

(c) Una Valigia Ricca di Sogni

   

Non stancarti di andare è la storia di Iris e Ismail, lei una disegnatrice freelance italiana, lui insegnante di arabo e di calligrafia siriano. Dalle prime pagine apprendiamo subito della loro volontà di iniziare la loro vita insieme, a Verezzi, ma prima Ismail dovrà tornare in Siria per concludere le ultime incombenze con il suo precedente lavoro e altre faccende. Ma la vita spesso scombussola i piani, e i due protagonisti si ritroveranno a essere a lungo separati. Iris scopre subito di essere incinta, Ismail è coinvolto dalla guerra in Siria che si fa pian piano più aspra, più violenta, mettendo in pericolo la sua vita e quella delle persone a lui care. Iniziano così due viaggi paralleli: da un lato abbiamo il racconto di una gravidanza, descritto da frammenti di lettere che Iris scrive al suo bambino, chiamandolo "Amore minuscolo", dall'altro il viaggio terribile che Ismail dovrà affrontare per tornare in Italia, lo stesso di numerosi migranti che sono costretti a vivere esperienze molto traumatiche, a causa anche della crudeltà dell'essere umano.

Ma, come dicevo, non si parla solo di una storia d'amore ostacolato da un destino violento e beffardo, ma c'è molto altro dietro. Con dei flashback, ad esempio, scopriamo la storia della famiglia di Iris, soprattutto di sua madre, una donna all'apparenza forte e indipendente, a tratti anche “sconvolgente” nel suo modo di fare, ma che cela invece un passato non facile, un dolore molto più profondo. Ma si torna anche indietro al viaggio di Iris in Siria, quando ancora la situazione era vivibile, si poteva attraversare il suo meraviglioso territorio senza rischiare la vita, e l'opera malvagia e assurda dell'essere umano non aveva distrutto tutto, spezzando vite, speranze, sogni, case, meraviglie anche storiche e artistiche. È lì in quel viaggio che incontra Ismail, che le loro esistenze e mondi diversi trovano un legame, e in cui conoscono (o meglio, Ismail la porta a conoscere) Padre Saul, uno dei personaggi più belli di questo graphic novel, e che apprenderemo essere ispirato a un uomo esistente: Padre Paolo Dall'Oglio che gli autori hanno conosciuto, e che in un certo senso permettono di far capire che non si tratti di una storia totalmente inventata, ma molto ispirata a esperienze di vita reali.

E in effetti questo libro pulsa di vita e di realtà. Non è uno di quei racconti fantastici o puramente inventati nei quali puoi sprofondare per allontanarti un po' da una realtà complicata, ma ti riporta proprio nel mondo che negli ultimi anni abbiamo davanti - e che purtroppo sta peggiorando -, ma allo stesso tempo profuma di amore, di speranza, aprendo riflessioni importanti, spingendo a superare quei confini che molto spesso siamo i primi a creare, aprendoti al mondo.

   

Salaam aleikum, Damasco! Sei proprio come ti immaginavo: un tessuto di tinte accese occhieggiante specchi. Ah, le tue viuzze sdrucite! I balconcini pencolanti di legno traforato! Afrori intensi e fragranze leggere ci colgono lungo la via... Sorrisi ovunque: incroci di sguardi bruni, o chiari come il cielo, zeppi di luci amiche. [...] Cento sfumature di pelle, cento fogge d'abiti, infinite combinazioni. La sensazione immediata che nessuno possa dirsi “straniero” o “diverso”, qui dove ognuno porta a spasso se stesso incurante delle omologazioni...

       

davNelle descrizioni che Iris fa della Siria, ti pare di avere davanti agli occhi quelle immagini, quei profumi, quei luoghi. Vorresti aver avuto la possibilità di vederli prima di una guerra assurda che ancora non sembra concludersi. Ti spinge ancor di più a comprendere che per quanto il mondo sia molto diverso per usi, costumi, cultura, è anche un posto bellissimo. Che se soltanto riuscissimo ad andare oltre le cose che non conosciamo, che non comprendiamo, che immaginiamo troppo distanti da noi, se soltanto riuscissimo ad aprirci all'altro, e a non lasciare che odio e ignoranza ci annebbino la mente e il cuore, ecco, forse scopriremmo la vera bellezza del mondo.

     

Damasco arcobaleno. Caleidoscopio di storie, calderone di differenze... e quindi di opportunità.

     

È quello che fa Padre Saul. Per questo lo reputo forse il personaggio più bello e interessante. Padre Saul è un uomo aperto, che non impone il proprio credo, ma anzi, cerca di trovare una sorta di equilibrio, un dialogo tra le varie religioni. È uno di quei rari individui che sa ascoltare l'animo umano, che spesso sa dare con poche parole consigli molto importanti. Una di quelle rare persone che con le loro azioni, le loro parole, la loro apertura, possono salvare il mondo. Vorresti conoscerle, soprattutto quando hai dei momenti di buio o incertezza, quando tutto ti sembra sempre più difficile.

   

davDicevo che l'Amore muove questa storia, un amore nel senso più profondo e ampio. L'amore per l'altro, non solo tra una coppia. Ma altro elemento che ho trovato bellissimo e nel quale credo moltissimo è anche questa sorta di voglia di condividere quanto più possibile la bellezza non solo del mondo, della realtà che ci circonda - perché anche se complicato può essere cercata ovunque, anche negli aspetti più semplici, all'apparenza sfuggevoli - ma anche quella creata dalle nostre mani, dai nostri talenti, che possiamo tutti riuscire in qualche modo a sprigionare e che dobbiamo condividere. Ognuno di noi ha quella luce, quella sorta di scintilla, che può aiutare a diffondere questo concetto di bellezza, deve solo trovare la sua strada, la sua via. E questa bellezza che sazia e che a volte viene vista da taluni come nulla o perdita di tempo è data anche dalle varie forme d'arte: dalla poesia, al teatro, dalle canzoni, ai film, ai libri ecc... Parole che Iris scrive costantemente al suo bambino, in quella lunga attesa che profuma di amore.

     

Amore minuscolo, lascia allora che ti parli delle “cose inutili”, dell'arte di “perdere tempo”, della fame di quel “nulla” che sazia, anche se non può essere conteggiato. Lascia che ti sussurri quanto bene può farti una poesia, un'ora a teatro, un minuto dentro una canzone. Quanto ti fa crescere un bel film, quanto lontano può trascinarti un libro, quanta empatia può suscitarti per il genere umano. E che batticuore sa scatenare un quadro.

   

Questo amore, questa bellezza, questo desiderio quasi di dimostrare che ciascuno di noi può contribuire a donare del suo per rendere migliore la nostra Terra, secondo me, traspare anche nella raccolta di Iris di tutte quelle notizie belle da tutto il mondo. Le ritaglia dai giornali, le inserisce in una raccolta, quasi che non volesse perderle. Perché, del resto, quante volte si leggono notizie negative lasciando in secondo piano quelle che potrebbero farti sorridere e aprirti alla speranza?

   

Amore, bellezza, apertura mentale verso il diverso - anziché costruire confini - dialogo tra religioni, gravidanza. Questi sono alcuni dei temi, al quale si aggiunge quello della famiglia.

La famiglia di Iris e Ismail, che speri possa formarsi. La famiglia che Ismail deve lasciare in Siria, sgretolata, ma davvero commovente in alcune tavole. La famiglia di Iris, con una madre forse troppo distante che in verità cela molto altro dietro un atteggiamento forse troppo freddo e sfrontato. Lei è stata un altro personaggio che pian piano comprendi e che non riesci a condannare. Per tutta la vita Maite deve affrontare un peso molto grande nel suo cuore. È quel genere di persona che nel tentativo di punire o auto-punirsi compie scelte assurde, malsane, ma che in verità in fondo in fondo cela amore, e forse solo voglia di far capire al mondo la sua sofferenza. Sì, quelle persone che cercano di essere costantemente forti, non volendo lasciarsi andare a debolezze che potrebbero spezzarle.

Accanto a ciò, ci sono altre persone che ruotano nella vita di questi due protagonisti. Come zia Tiz, migliore amica di Maite, che per Iris è un po' come una madre, ma anche Janis e Linda due donne attraverso le quali affrontare anche un altro tema importante - l'amore tra due donne -; e poi c'è Ale la migliore amica di Iris, sempre presente, sempre disposta a darle una mano, ad ascoltarla.

davMa vi invito a leggerlo, perché ci sono altri personaggi degni di nota. Tanto altro da scoprire, leggere, amare, e su cui riflettere. Tra queste pagine non troverete solo la guerra in Siria, la situazione degli sbarchi in Italia, ma anche echi di un passato parimenti tragico, come i Desaparecidos durante la dittatura in Argentina.

Accanto a immagini tenere e di speranza, ovviamente ce ne sono altre più cupe, tristi, rese con tonalità più scure... per la notte, le acque gelide del mare, i luoghi chiusi... tutte difficoltà che dovrà affrontare Ismail in questo lungo viaggio verso la vita. Tavole che toccano il cuore, e che forse lo fanno un po' sanguinare, se pensiamo che certe cose succedono ancora e ancora, in un flusso quasi senza fine. Fotografie che ti lacerano dentro, soprattutto perché troppe volte ti senti inerme di fronte al male.

     

Cielo capovolto, Mediterraneo nei polmoni. Braccia che annaspano, gambe impazzite, scarpe che riemergono senza più padrone. Aiuto! Ingollo buio e terrore. [...] Ora che sono al sicuro, il mio cuore sprofonda: giù, tra i flutti, tra gli oggetti smarriti sbiaditi scollati sconfitti. Giù verso la tregua e il silenzio. Verso la pace perenne di chi, nato pesce, ritorna al mare.

         

Insomma, quando vi dico che è un graphic novel bello corposo, comprendete il motivo, no? Ma è bello, dannatamente bello. Mi sono ritrovata più volte a provare tenerezza nelle parole che Iris scrive al figlio che attende, ma anche in altre immagini molto significative, a commuovermi e star male di fronte a certe assurdità e ingiustizie, ad avvertire quasi i profumi di terre lontane, a sospirare e in un certo qual modo a sperare in un mondo migliore. A mio avviso non ci sono dei giudizi, ma pensieri soggettivi dei vari personaggi - nei quali spesso mi sono ritrovata -, che però invitano a riflettere moltissimo.

Insomma, con le parole Teresa Radice è riuscita a scaldare più volte il mio cuore, ma le tavole di Stefano Turconi hanno contribuito moltissimo. Disegni meravigliosi, che ho molto molto amato. Bella anche la resa diversa tra passato e presente: nella tavole dei tempi passati, di quei continui flashback, i disegni sono forse più abbozzati, con contorni meno definiti, e tutti sulle tonalità del rosso e del giallo, così da far risaltare meglio i due piani temporali e forse non far confondere il lettore. Una scelta che ho molto apprezzato. Tecnicamente dal punto di vista dei disegni non posso dire di più, non avendo le competenze giuste, ma... se non si fosse capito, ho davvero amato questo graphic novel, e ve lo consiglio con tutto il cuore.

All'interno troverete anche numerose citazioni tratte da poesie, libri, o canzoni, in linea con il testo e i temi, e davvero belle da segnare.

Ripeto, fatevi e fate un regalo: comprate questo libro.

E allora non stancarti di andare, non stancarti di seguire la tua vocazione - che sia essa un raccontare per scritto, per immagini, un condividere le bellezze della calligrafia, della storia, delle tradizioni, delle religioni, ecc. - e di illuminare il mondo - questo oscuro mondo - con una scintilla di bellezza.

       

Attendere: infinito del verbo amare.

       
     

Ultime due considerazioni personali che sono sorte anche grazie a questa lettura - ma che in verità già avevo. Mi sono ritrovata molto nei discorsi sulle religioni. Anche io sono arrivata a un punto in cui dubito molto sulla presenza o meno di un Dio, ma se ci fosse, sono anche dell'idea che chiudersi all'interno del proprio credo e non accettare gli altri sia sbagliato, e ormai anche assurdo. Sembra davvero di vivere ancora nel medioevo. La bellezza sta nell'accogliere anche le diversità, se non ledono le persone. Conoscere, approfondire, aprirsi a nuove realtà, culture, conoscenze è qualcosa che tutti noi dovremmo fare. E fa bene. Io me ne accorgo quando ho quella costante voglia di sapere di più. Non siamo chiamati ad accettare tutto, sia chiaro. Molte credenze possono scontrarsi con il proprio pensiero, con quello che siamo e in cui crediamo, ma arrogarsi il diritto di essere superiori è sbagliato, così come innalzare confini, che non sono solo fisici - come i muri - ma anche mentali. E sono anche d'accordo con l'importanza della cultura. L'ignoranza è il peggiore dei mali, perché dà il via a una serie di conseguenze molto negative. Si inizia a seguire come pecore di un gregge un leader sbagliato, e non si riesce a creare un proprio pensiero critico. Ci si sente forti, pieni di sé, ma in realtà si è solo vuoti. Leggere tanto, guardare film, ascoltare musica con testi che spesso aiutano e trasmettono tanto, andare al museo, scoprire l'arte e la storia di un luogo, è importantissimo. Non è solo un voler ostentare le conoscenze, o addirittura una perdita di tempo. Io sono del tutto convinta che ognuna di queste cose possa aiutare ad aprire sempre un po' di più la nostra mente, a togliere quei paletti che in fondo tutti più o meno abbiamo; e conoscere significa anche riuscire a non odiare. Sia chiaro, su certe cose devo molto lavorare, perché spesso l'essere umano mi ha spinta sempre di più a non fidarmi, su certe cose sono cresciuta solo con il tempo, e ho ancora tanto, tantissimo da imparare. Non mi reputo quindi un esempio da seguire. Ma provo molta empatia. E secondo me anche questo è importante - anche se spesso questo fa molto male -. Io comunque continuerò a fare i miei passi avanti, non smetterò mai di voler conoscere, e spero con il tempo di tornare a credere nell'essere umano, e far svanire magari quella paura che è un po' sorta nel vedere quanto possa essere marcio l'uomo, quanta cattiveria e odio si stiano sempre più diffondendo in questo mondo bellissimo. Che poi a volte basterebbe un gesto di gentilezza in più, un sorriso.

Scusate, davvero. Ho scritto troppo, me ne rendo conto. Ma ne avevo forse il bisogno.                  
non stancarti di andare Non stancarti di andare, di Teresa Radice e Stefano Turconi Casa editrice: Bao Publishing Pagine: 320 Prezzo: 27 euro Voto: ♥♥♥♥♥
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