Maghe e streghe d'Italia, di Pierluigi Serra

23 gen 2025

Libri

Maghe, streghe e folklore: poteva mai non attrarmi un titolo del genere? Sono ormai tanti anni che questi temi mi affascinano tantissimo, e la curiosità non può essere mai saziata del tutto. 

Maghe e streghe d'Italia di Pierluigi Serra è un saggio che ci porta in un vero e proprio viaggio nel nostro Paese, dal nord al sud dell'Italia, alla scoperta di donne realmente esistite che hanno praticato la magia, e che soprattutto sono state vittime di una delle pagine di Storia più dolorose, quella dell'Inquisizione. A guidarci due figure opposte, ma ugualmente degne di nota: da un lato Circe, donna saggia che incarna in pieno il ruolo di maga e incantatrice; dall'altra Catherine Polus, una bambina di soli otto anni, accusata di stregoneria nel 1662. Neanche davanti al suo corpicino di bimba, hanno provato pietà: tra torture, violenze fisiche e privazioni, Catherine confessò i suoi rapporti con il Diavolo, di cui era amante e serva, e finì la sua vita in un rogo. Sorte impietosa di moltissime altre donne (e anche uomini).

Sono loro che ci portano a scoprire le storie di altre donne, alcuni più note, altre meno, ma che riemergono dalle nebbie della Storia. 

Tra il XV e il XVII secolo vennero celebrati in Europa più di centodiecimila processi per eresia e stregoneria. L'ottanta per cento dei procedimenti aveva coinvolto donne di ogni ceto sociale e di ogni età, processi conclusi con la condanna a morte di più di sessantamila tra maghe e stregoni, eretici e presunti negromanti. Una media sconvolgente di cinque roghi al giorno.



© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Fattucchiera, maga, janara, incantatrice, masca, bruxia, stria... sono tanti i nomi attribuiti alla donna nel corso dei secoli, e soprattutto del Rinascimento. Sul modello di Lilith, demone e strega, viene plasmata la figura della donna che pratica la magia, che conosce il potere delle erbe e ne fa uso; la donna strana, quella ai margini della società, o semplicemente colei a cui addossare tutte le colpe di un possibile male. Manifestazione più profonda della perversione sessuale, agli occhi degli inquisitori (uomini), la donna era (secondo loro) più facilmente suggestionabile, più adatta a essere incantata dall'opera del Maligno, dell'Angelo Caduto, di Satana, suo padrone e Signore. Ma, in fondo, si sa, gli uomini hanno sempre cercato di sottometterla, di mettere a tacere le voci di donne ribelli, capaci di opporsi al loro volere, a leggi assurde. 

Circe e Catherine, come dicevo, sono le due figure del mito e della Storia che ci portano a visitare vari luoghi dell'Italia, dal Piemonte alla Sicilia, per conoscere varie e affascinanti, ma a tratti anche inquietanti, figure di donne, tra storia e leggenda. 

Conosci Giovanna detta la “Clerionessa”, la masca di Giaveno? Domestica al servizio del ricco mercante Martino Borello, è sempre stata vista con sospetto, perché abile a preparare unguenti e intrugli, medicamenti e pozioni in grado di ridestare vigore. Nel 1298 venne arrestata con l'accusa di essere una masca e di aver causato la morte di alcune persone che le avevano chiesto aiuto. Rinchiusa in una stanza della casa-torre dove prestava servizio, in attesa di essere impiccata, secondo la leggenda riuscì a scappare grazie all'aiuto del diavolo (la realtà è tristemente diversa). Si dice che ancora oggi il suo spirito possa essere avvertito nella Torre o Arco delle Streghe, così come è attualmente chiamata quella dimora.

Spostandoci a Bologna possiamo incontrare due sorelle d'anima: Ginevra Sforza e Gentile Budrioli
Gentile, la strigimaga enormissima, era esperta nella preparazione di decotti, ma anche votata alle scienze astrologiche e magiche, sotto la guida da un lato del frate francescano Silvestro, dall'altro di Scipione Manfredi. Grazie alla sua grande abilità nella guarigione, riuscì a ottenere una certa fama nella piccola corte bolognese, ma attirò anche odio, diffidenza e desiderio di vendetta. Fu una vittima sacrificale delle lotte tra potenti. Ma riuscì anche ad avere un bellissimo legame con Ginevra. Purtroppo non le bastò per avere giustizia: morì sul rogo nel 1498, in Piazza San Domenico, mentre l'amica la osservava impotente con le lacrime agli occhi, e un forte odio nei confronti dell'inquisitore. 

Ma non ci sono solo bontà e generosi intenti. Alcune donne, infatti, sembrano votarsi al male, o ad astuti traffici diabolici. 
Un esempio è Simoncina de Borreli, una janara, nota per la sua scaltrezza e per la perizia con la quale raggirava il prossimo, i cui servigi erano molto richiesti tra i vicoli e i rioni di Napoli. La donna non esitava a lanciare iattura contro le persone che le destavano antipatia o avevano parole scortesi nei suoi confronti. Famosa anche per preparare filtri d'amore, attirò le attenzioni di Donna Anna Carafa della Stadera, principessa di Stigliano e duchessa di Mondragone e, successivamente, vice regina di Napoli. (Una curiosità: la sua figura è saldamente legata al misterioso e celeberrimo Palazzo Medina a Posillipo, poi rinominato Palazzo Donn'Anna in suo onore). Simoncina de Borreli entrò nelle grazie di Anna: le due donne avevano il medesimo sguardo malevolo e un astio profondo verso il prossimo. La janara poi poteva esserle utile anche non solo per consolidare il suo potere, ma anche per soddisfare i suoi capricci amorosi, anche sbarazzandosi delle proprie rivali in amore.

Quelli che vi ho citato sono solo alcuni esempi, di un percorso che ci porta lungo tutta la nostra terra, partendo dal Piemonte, e scendendo verso l'Emilia Romagna, la Toscana, l'Umbria, il Lazio, la Campania, arrivando anche in Puglia, Sicilia e Sardegna. Incontreremo donne della nobiltà avide di potere e denaro, come Olimpia Maildachini Pamphili, la diabolica papessa, il cui spirito sembra ancora infestare le strade di Roma; o Caterina di Valconca, detta Artemisia, la strega buona di San Giovanni in Marignano, adepta delle scienze arcane e allieva di Cagliostro. 
Ci spingeremo fino al famoso noce di Benevento, tra sogni e presenze reali. Conosceremo la figura di Matteuccia di Francesco di Ripabianca, meglio nota come Matteuccia da Todi o come Strega di Ripabianca, accusata di infanticidio e altre malie relative alla stregoneria. Il suo fu uno dei primi processi in Italia. Non mancano l'isola delle indemoniate (Procida), sette di Masche, manuali infernali, demoni e sabba. 

Per chi ama la stregoneria, i processi inquisitori, ma anche il folclore italiano, è un libro sicuramente da prendere in considerazione. Un buono spunto da cui partire per approfondire meglio le varie storie e figure storiche, e magari, perché no, segnarsi certi luoghi per poter creare anche un forma di turismo culturale ispirato alle leggende, aspetto che io amo moltissimo quando ho la possibilità di conoscere nuove città. 

Non sono però riuscita ad apprezzare molto la narrazione, lo stile dell'autore. A tratti mi ha coinvolta, in altri momenti ho provato una sorta di noia, soprattutto perché mi è sembrato piuttosto ripetitivo per alcuni concetti. È sicuramente un mio punto di vista, quindi se amate il tema, io vi consiglio di leggerlo, per farvi anche una vostra idea. Ma anche perché, come già detto, l'ho trovato molto interessante soprattutto nel poter conoscere storie, vite, e figure di donne della nostra Storia (ma anche delle leggende) che non conoscevo. 

Ringrazio di cuore Newton Compton Editori per avermi omaggiato di una copia cartacea. Se vi interessa, potete acquistarlo qui.






IL LIBRO

Maghe e streghe d'Italia
Pierluigi Serra
Casa editrice: Newton Compton Editori
Pagine: 258
Prezzo: 14.90€
Anno di pubblicazione: 2024
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