Per virtù d'erbe e d'incanti. La medicina delle streghe, di Erika Maderna

10 Oct 2023

Libri

Erika Maderna ha scritto un interessante trittico di libri dedicato alle figure femminili e al loro sapere: sante, medichesse e streghe. Su quest'ultimo, in particolare, è caduto il mio sguardo, avvertendo una forte attrazione per il tema. Ridare voce alla donne dimenticate è sicuramente uno degli aspetti che più apprezzo quando mi avvicino a determinati saggi ma anche romanzi. In questo caso l'analisi si concentra soprattutto sulla conoscenza delle erbe, sul sapere medico, sulla confidenza istintiva della natura che soprattutto le donne avevano. Conoscere approfonditamente certe piante, che potevano guarire ma anche avvelenare o uccidere, è sicuramente uno degli aspetti che più ha fatto paura nel corso della storia, portando purtroppo molte donne al silenzio o, ancor peggio, a subire l'orrore della tortura o il rogo. 

Grazie ad Aboca Edizioni - ringrazio di vero cuore Catia Giorni per avermi permesso di avere una copia - ho potuto leggere proprio il volume dedicato alla Medicina delle Streghe: Per virtù d'erbe e d'incanti, un saggio estremamente interessante, che consiglio vivamente a tutti coloro che hanno almeno un pizzico di curiosità sul tema. Questo testo mi ha colpito in maniera così positiva, che ora, ovviamente, è nata in me la voglia di recuperare gli altri su sante e medichesse!


... La strega non è che una sacerdotessa dimenticata, il rifiuto del suo archetipo più nobile. 
Di fatto, i poteri a lei riconosciuti dal Medioevo fino al Settecento continuarono a coincidere con quelli arcaici della maga, della pizia e della profetessa: capacità divinatoria, potere di metamorfosi animale, di magia tempestaria e di controllo sugli eventi naturali e atmosferici; sul piano della pratica medica, un approccio di tipo intuitivo, caratterizzato da empiria, conoscenza erboristica, da una presenza esclusiva nell'esercizio dell'ostetricia, con i relativi corollari di aborto, contraccezione, legatura e incantesimo erotico.


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Ricordo ancora quando ero bambina e alcune signore del mio paese facevano una strana pratica con l’olio per scacciar via il malocchio e l'invidia. Purtroppo è rimasto sempre un segreto il metodo, ero troppo piccola e timida per chiedere, o forse non lo ricordo, ma è una cosa che mi ha sempre affascinato molto. Come la proprietà delle erbe, ad esempio, o le figure di donne dell’immaginario e del mito di cui ho letto finora e che mi sono sempre rimaste impresse: maghe e sacerdotesse, dee e streghe. Quando ero ragazza, poi, e pian piano mi ero avvicinata a questo tema che mi è tanto caro, amavo giocare di ruolo creando il personaggio proprio di una strega, capace di conoscere il potere delle erbe, di sussurrare loro un ringraziamento e compiere determinati rituali e magie. Le sacerdotesse di Avalon, Medea, Circe, le Dee come Ecate mi son sempre rimaste impresse, mi hanno incantato, anche se mi dispiace non aver mai approfondito davvero le proprietà delle piante ‘magiche’. Ma c’è modo di recuperare, no? Forse sono anche questi i motivi per cui mi sono avvicinata tanto a questo testo.

In questo affascinante, arricchente e illustrato saggio, Erika Maderna ci permette di analizzare la figura della presunta “strega”, facendo un vero e proprio viaggio che parte dal mondo dell'immaginario e del mito, fino a casi storici, con lo studio anche di alcune donne accusate, torturate e in alcuni casi anche uccise per stregoneria. Ovviamente è una lettura che si focalizza sul legame con la medicina, con le erbe, con i rituali “magici” compiuti da queste donne nel corso dei secoli. 

Ho trovato particolarmente interessante, tra le altre cose, questa commistione tra immaginario e mito e storia vera. In effetti, tutte le presunte streghe, malefiche, fattucchiere e incantatrici, erano accusate di praticare magie, metamorfosi, fatture e di creare strani intrugli, così come veniva descritto già nel mito greco. 

Basti pensare a figure come le Dee, Demetra ed Ecate, ma anche Ananke, le Moire, o l'egizia Iside prime depositarie della magia...  fino ad arrivare, poi, alle cosiddette "Protostreghe": Circe e Medea. Analizzando le fonti letterarie sia greche sia latine, ma non solo, si avverte come una sorta di cambiamento ma in negativo di queste figure femminili: da Dee e Maghe a Malefiche, da donne giovani e seducenti, ad anziane decrepite che vivono ai margini della società, donne corrotte e volgari, capaci di uccidere e rapire bambini come le Lamie, o altre creature oscure. 

Attraverso una vera e propria trattazione di elementi mitologici e letterari, ma anche editti storici, si arriva pian piano a delineare quella che poi sarà la vera e propria strega 'moderna', il capro espiatorio da colpire per ristabilire un ordine perso, o per paura, o semplicemente per eliminare una persona che sa, che insegna, che rischia di mettere in bilico un mondo patriarcale. 

Nella letteratura greca, ad esempio, ricorrono molti esempi che diverranno in seguito capi di accusa nei processi dell'Inquisizione: manipolazione di erbe e filtri, unguenti da spargere sul corpo per trasformarsi in animali e volare, riti di magia nera, formule cantate…

Sono tutti elementi che poi ritroveremo nelle voci di donne che hanno dovuto subire interrogatori e torture, che hanno debilitato non solo il corpo, ma anche la mente. Voci che vanno ascoltate ancora, anche se purtroppo sono il segno visibile di qualcosa che è stato loro imposto dagli uomini. 

Se si va ad analizzare, infatti, i vari interrogatori, si riscontra quasi sempre un elemento comune: queste ‘streghe’ inizialmente sostengono la propria innocenza, dicono di aver compiuto soltanto gesti e rituali atti a curare, facendo uso anche della preghiera cristiana, ma quando l’atrocità della tortura entra in gioco, le cose cambiano. Eccole sostenere altro, come se la voce dell’inquisitore divenisse la loro: sono praticamente costrette ad ammettere gli atti di cui vengono ripetutamente accusate, a indossare quel ruolo che è stato loro messo addosso. 

Relegate nell’invisibile quotidianità della vita famigliare, dedite alle attività ripetitive di sussistenza, le nostre antenate hanno affinato attitudini sensibilissime per la cura, la puericultura, l’alimentazione, la scienza farmaceutica, le arti manuali. La natura, interlocutrice privilegiata delle loro attività primarie, ha svelato loro i suoi segreti concedendosi alla paziente osservazione dei fenomeni, allo zelo del tentativo ripetuto. Tuttavia, nell’indifferenza di ogni riconoscimento.




© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice



Nella prima parte del saggio, quindi, ci sono molti testi letterari, editti e bolle papali che aiutano un po’ a capire quali siano stati i passi per giungere poi ai processi alle streghe e alla creazione di questa figura. 

In modo particolare, ho trovato un aspetto che mi ha molto stupito e che reputo estremamente importante: sapevate ad esempio che il primo processo per magia si ebbe durante l’Impero Romano? Ce lo racconta lo storico Tito Livio, narrando di un episodio che si tenne a Roma nel 331 a.C., una città pesantemente colpita da un'epidemia. Di ciò – in un clima di superstizione che rimanda ai più famosi e noti casi storici successivi – furono accusate e poi condannate 170 matrone, che avevano creato pozioni medicamentose. 

È con l’avvento del Cristianesimo, ovviamente, che le cose peggiorano e le donne diventano le grandi protagoniste delle persecuzioni – che si attuano soprattutto tra ‘500 e ‘600 fino a spegnersi piano piano nel Settecento -, in modo particolare dopo la pubblicazione del purtroppo tristemente famoso Malleus Maleficarum, dei frati domenicani Sprenger e Krämer nel 1487, un vero e proprio manuale pratico di caccia alle streghe.

Accanto alla Chiesa e quindi all’Inquisizione, l’altro grande ‘antagonista’ delle donne fu il sistema ufficiale della scienza medica, quello delle corporazioni e delle università, soprattutto di un mondo fatto di uomini “dotti” che si affidavano più a testi classici e alla teoria, che alla pratica sul campo. Ed è così, che pian piano si attua una vera e propria distinzione tra medicina dotta e superstizioni di erboriste e ciarlatane. Donne guaritrici che fino a quel momento erano un valido aiuto, pian piano vengono viste sotto un’ottica più oscura: in fondo, conoscendo in maniera così profonda le erbe, possono guarire sì, ma anche avvelenare e uccidere no? 

Nella seconda parte di questo saggio quindi si affronta in maniera approfondita proprio il tema della medicina delle streghe, ponendo attenzione sia sulle erbe utilizzate, che possono essere distinte in erbe comuni ed erbe psicotrope, ma anche su una riflessione molto importante sulle ostetriche. 

Solitamente, infatti, erano le donne a curare altre donne e a rispondere a tutto quel ciclo che va dalla nascita alla morte: dal concepimento, alla fertilità, ma anche all’aborto – una pratica illegale soprattutto condannata dalla Chiesa – al parto. Se da un lato, quindi, essendo un ambito medico di esclusiva o quasi competenza femminile, ha permesso ad alcune professioniste di accedere a un livello sociale maggiore rispetto alla medicina generica (possiamo fare come esempi, Metrodora e Trotula De Ruggiero, che hanno scritto anche trattati, tra i pochi esempi di scrittura femminile che ci sono rimasti), dall’altro però il rischio di passare come streghe era molto più alto. Bastava davvero pochissimo per accusare queste donne di aver ucciso, anziché guarito. 

Questo splendido saggio si conclude con alcune storie di Streghe guaritrici, voci che vengono riportate alla luce dagli abissi della storia: da Gabrina degli Albeti che, per aver osato insegnare il suo sapere ad altre donne, fu ridotta al silenzio con il taglio della lingua; a Benvegnuda Pincinella, una curatrice di 60 anni che rivolgeva la sua preghiera a Madonna Ruta e fu segnalata da un vicino di casa e accusata di stregoneria, nonostante avesse curato anche la figlia del Podestà di Brescia; a Clara Botzi, curatrice e ostetrica di Kolozvàr, una regione della Transilvania, che sosteneva di sentire la voce delle erbe nei campi e di coglierne i messaggi e gli insegnamenti segreti, e fu condannata al rogo, insieme alle altre Streghe di Kolozvàr. Ma sono solo alcuni esempi. Le altre voci vi attendono tra queste illuminanti pagine.

Riconoscere nella volontà della strega la causa di dolori e lutti altrimenti inspiegabili rispondeva a un bisogno recondito di scaricare il terrore irrazionale per un destino non controllabile in un’attribuzione collettiva di colpevolezza. Molte presunte streghe hanno assolto a questa triste funzione di capri espiatori, complice la fragilità dell’essere donne.





© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice



Quello che emerge ancora una volta è come fossero soprattutto donne anziane, donne sole, vedove, spesso povere – ma non sempre -, che fino a quel momento rappresentavano un aiuto per risolvere malattie e problemi e poi, complici superstizioni, odio, e la voce della Chiesa e della scienza 'dotta', diventano validi capri espiatori a cui addossare tutte le colpe. Donne che sono state uccise, per il loro sapere, o ridotte a un silenzio ancora più straziante perché hanno osato trasmettere la loro esperienza ad altre donne.

Il volume si conclude con un erbario davvero molto interessante per chi ha voglia di conoscere alcune piante mediche e magari, perché no, provare a usarle o riportare nel proprio immaginario quegli antichi gesti rituali, quelle parole sussurrate alle piante per attivare il loro potere, o all’orecchio di un malato, quel misto di religione e paganesimo, di sapienza segreta e tradizione. E riflettere, sì, riflettere seriamente su quanto per secoli sia stato così facile spegnere la voce e il potere delle donne. Per paura, per superstizione, o semplicemente per quella misoginia insita in troppi uomini, che vogliono sempre imporre il loro volere.

Lo consiglio naturalmente a chi ama il tema della stregoneria e della medicina, ma anche a chi ha voglia di scorgere tra queste pagine nomi di donne troppo a lungo dimenticate. È un saggio davvero molto valido, che ho trovato arricchente, portandomi a scoprire anche qualcosa di nuovo oltre a elementi che sapevo già. Ovviamente c’è anche una ricca bibliografia per chi vuole trovare altri libri sui temi trattati. Per non parlare poi delle meravigliose illustrazioni presenti, alcune opere più famose, ma anche illustrazioni di erbe menzionate. Insomma, da leggere!




IL LIBRO

Per virtù d'erbe e d'incanti. La medicina delle streghe
Erika Maderna
Casa editrice: Aboca
Pagine: 184
Prezzo: 28.00€
Anno di pubblicazione: 2023
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