La sposa cadavere, di Friedrich August Schulze

30 Jan 2024

Libri

Nel 1816 a Villa Diodati, in una notte di quello che sarà conosciuto come l'anno senza estate, un gruppo di intellettuali e amici si riuniva in salotto a leggere storie di fantasmi. I loro nomi? Lord Byron, Mary e Percy Shelley, John William Polidori, insieme alla giovane Claire Clairmont. La lettura di quelle pagine gotiche risvegliò in loro una sorta di sfida: scrivere storie terrificanti, ed è proprio grazie a quell'esperienza che dalla mente di Mary Shelley e da quella di Polidori, vennero alla luce due libri fondamentali per il genere letterario in esame, Frankenstein e Il Vampiro.

Il libro in questione era Fantasmagoriana (ou recueil d'histoires d'apparitions de spectres, revenans, fantômes, etc., traduit de l'allemand par un amateur), un'antologia di otto racconti tedeschi di genere gotico, tradotti in francese dal geografo Jean-Baptiste Benoît Eyriès.

Cinque di queste storie erano tratte dai primi due volumi dell'antologia Gespensterbuch (1811) curata da Johann August Apel e Friedrich Laun, pseudonimo di Friedrich August Schulze

Sicuramente c'è un titolo che spicca tra gli altri, e che oggi conosciamo soprattutto grazie all'arte del regista e genio creativo Tim Burton: La sposa cadavere.

Ma, attenzione! La narrazione di Schulze è differente dal film ma... a me è riuscita ugualmente a conquistare!


Non turbare la pace di colei che riposa.


© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Quando ho visto questo libro ammetto di essermi subito emozionata. Chi mi conosce ormai lo sa, Tim Burton è il mio regista preferito e La (sua) Sposa Cadavere è uno dei lavori che amo di più. Sono sempre rimasta incantata dalla tragica storia di Emily, un personaggio che mi è entrato dentro e a cui non ho mai smesso di pensare. Non avendo avuto ancora occasione di leggere il volume Fantasmagoriana, non sapevo dell'esistenza di questo titolo anche se, come dicevo, si discosta sicuramente dall'idea del regista americano. 

Tuttavia, nel volume pubblicato proprio di recente da Caravaggio Editore e curato da Enrico De Luca, possiamo trovare - nell'introduzione - anche un riassunto della leggenda ebraica che sembrerebbe poter aver offerto proprio un possibile spunto - tra gli altri - per il film: Il dito, del rabbino Isacco Luria (XVI secolo). Leggendolo ho ritrovato, effettivamente, le atmosfere del primo incontro da Emily e Victor.

La Sposa Cadavere di Friedrich August Schulze (tradotto in francese da Eyriès) è una narrazione a più livelli, un racconto nel racconto, alla maniera delle scatole cinesi. La storia inizia in una località termale, dove un misterioso Marchese Italiano si diletta a intrattenere alcune persone della buona società con storie relative proprio a questa figura. 

Passando da una storia all'altra, andiamo a conoscere una serie di personaggi che sembrano tutti pian piano correlati a questa spettrale donna che torna dal regno dei morti, prendendo delle fattezze quasi umane, mossa da vendetta nei confronti degli uomini infedeli. In questo particolare gioco di incastri, via via, possiamo scoprire come nasce questa leggenda, da dove sia scaturita questa storia che passa di voce in voce, legandosi anche a un'altra figura che sembra apparire nello stesso momento, quella di un vecchio cappellano che si aggira nei dintorni di un castello, nelle terre di Boemia. 

Quello dei due amanti che non fosse stato colpevole non avrebbe dovuto neppure riposare in pace nella tomba; doveva perseguitare lo spergiuro, costringerlo a venire fra i morti, a condividere i sentimenti ch’aveva obliato.






È un breve racconto gotico che parla di una maledizione che ha colpito chi ha ferito con la sua perfidia una persona amata, e che vaga in eterno alla ricerca di un individuo che riuscirà a non lasciarsi ammaliare da una nuova bellezza e a rimanere fedele ai voti presi con colei che ha deciso di legarsi. Solo quando, finalmente, troverà l'uomo fedele potrà aver fine quella scia di vendetta, morte e dolore. 

Una storia di fantasmi, di ritornanti che si muovono tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Quattro narrazioni che si susseguono, e che ci mettono davanti alla possibile follia scatenata dal tormento; a quanto possa essere crudele spezzare i legami non appena s'incrocia, quasi per caso, una bellezza diversa; al dolore che può arrecare un simile atteggiamento e al conseguente senso di vendetta. 

Non posso descrivere con più precisione la trama del racconto, semplicemente perché nella sua brevità rischio di fare troppi spoiler. E, invece, secondo me è bello poter scoprire da soli le differenze e le possibili somiglianze tra questo mondo letterario e quello cinematografico. Se devo essere onesta, pur avendo trovato una storia diversa da quella della mia adorata Emily, sono entusiasta di aver letto questo libro. È riuscito a colpirmi davvero molto, anche per il tema trattato.

L'edizione proposta da Caravaggio Editore, oltre a essere come sempre annotata e curata dal punto di vista della traduzione, è arricchita anche da deliziose illustrazioni perfettamente legate al testo. 
Questo volume, inoltre, è il primo di una nuova collana dei Classici Ritrovati: questa volta in formato pocket, più piccino, ma ugualmente interessante e bellissimo da collezionare.


Si diceva che da allora lo spirito di quella sfortunata vagasse per la terra e assumesse tutti i tipi di volti, in particolare quelli di belle persone, per rendere infedeli gli amanti.







Ringrazio di cuore la casa editrice per la proposta di collaborazione e la fiducia. 


IL LIBRO

La sposa cadavere
Friedrich August Schulze
Casa editrice: Caravaggio Editore
Traduzione di: Enrico De Luca
Pagine: 112
Prezzo: 8.90€
Anno di pubblicazione: 2024
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