Nome non ha, di Loredana Lipperini con illustrazioni di Elisa Seitzinger

4 Nov 2021

Libri

Ci sono libri che senti particolarmente tuoi, anche se non li hai scritti tu. Parlano di te, di quella che è Casa, un posto da cui potrai allontanarti ma in cui avrai sempre la possibilità di tornare. Nome non ha, è uno di questi. Ed io l'ho amato profondamente.

Ho visto questo libro al Salone del Libro. In un primo momento mi aveva attratto per la copertina, ma non mi sono soffermata oltre. Poi, con calma, ho letto la trama e ho subito detto: deve essere mio. E mio lo è diventato.
Hacca edizioni è una realtà editoriale Marchigiana e già questo vi fa capire qualcosa.
Ma se poi, Loredana Lipperini si sofferma sulla Sibilla e sulle leggende dei territori in cui sono nata e cresciuta, arriva dritta al mio cuore. In più, è un libro illustrato: e le meraviglie della copertina, le troverete anche all'interno, opere di Elisa Seitzinger, tra gli illustratori più influenti d'Italia.

Vi ho già convinti? Be', è uscito oggi. Correte in libreria e portatelo a casa con voi, pronti ad ascoltare la voce della Sibilla.

Se vi interessa la Sibilla, avrete molte storie da ascoltare, questa sera.

 

© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Preparate una bella tisana o magari una cioccolata calda, accoccolatevi sotto una bella coperta, e prendete questo libro tra le mani. La voce di Viola, unita a quella dei suoi sette compagni, vi accompagnerà non solo alla scoperta delle storie dei Monti Sibillini, ma anche forse a una riflessione su voi stessi e il mondo in cui viviamo.

La storia ha inizio in un giorno d'estate, quando tre giovani ragazze, a causa di un guasto alla loro auto, si ritrovano in un paesino della Marche: Serravalle di Chienti. Trovando tutto chiuso, Camilla, Tony e Marta si rifugiano in una piccola chiesa dedicata a Santa Lucia dove restano incantate a osservare dei curiosi dipinti con protagoniste sette Sibille: la Tiburtina, la Cumana, l'Eritrea, la Delfica, la Cumea, la Persica, l'Eutropia.

Nome non ha, la Sibilla: non uno, almeno. 

A loro presto si aggiunge Viola, una donna che sembra non avere età - in dei momenti sembra una ragazza, in altri molto più vecchia - che offre loro tutto il suo aiuto: una casa dove riposare, del cibo per ristorarsi, delle storie da mantenere vive. In quella calda serata, le tre ragazze si ritrovano attorniate da un gruppo di otto persone, pronte a narrare l'incanto che permea quei luoghi. Ed è così che dalle loro parole rivivono le storie dei Monti Sibillini, narrazioni che spesso gli uomini hanno reso oscure perché il potere e la sapienza delle donne può far paura. Terre strane, terre doppie, terre di eresie. Luoghi dai nomi infernali, monti dal profilo di donna, laghi le cui acque a volte sembrano macchiarsi del color del sangue, meta di alchimisti e negromanti (come il nostro ascolano Cecco d'Ascoli!); sentieri tracciati dalla fate con i loro zoccoli caprini; vagabondi e cavalieri erranti (il Guerrin Meschino) che cercano l'antro della Sibilla per riuscire a trovare risposte su se stessi, sul loro vero nome. L'Infernaccio, il Lago di Pilato, Colfiorito (Pretare), il Monte Sibilla, il Pizzo del Diavolo, il Monte Vettore, le sette chiese sorelle, Forca di Presta, e tanti, tanti altri nomi che non possono non colpire. Luoghi in cui ancora persistono antiche tradizioni, che non dovrebbero essere smarrite, e, soprattutto tra i più anziani, le credenze che certi eventi siano scatenati dalla voce o dal volere della Sibilla.

Quel che conta delle Sibille è la voce. La voce delle donne è sempre stata temuta.

[...]

Ma le Sibille parlano
a dispetto del timore degli uomini,
e nonostante tutto attraversano i secoli
nei deserti nelle montagne e nelle grotte,
ballano nei boschi come le ninfe
e sono fatte di luce come le elfe.

Una sera d'estate magica, in cui la luna è una mezza moneta d'argento sopra le montagne, in cui le voci si susseguono, raccontando leggende che hanno il sapore di qualcosa di più reale, di un altro mondo al quale crescendo spesso abbiamo rinunciato, troppo presi da una realtà che scorre veloce, che pretende troppo da noi, nella quale devi lottare con le unghie e con i denti per poter primeggiare, per ottenere il tuo posto. In cui le favole - come dice Marta, la più scettica, la più rigida - non devono aver posto, fonte di distrazione, in un mondo pronto a divorarti, a schiacciarti, se solo osi fermarti.

Viola osserva, desiderosa di scorgere qualcosa in quelle ragazze. Un'apertura forse, un modo per consegnare storie, che possono far breccia dentro di noi...

... perché le storie mettono radici invisibili e profonde, e i nostri pensieri, e dunque le nostre azioni, muteranno dopo averle incontrate.  

Questo libro profuma di Marche e delle sue storie. Le leggende, le credenze di questi territori tornano a rivivere tra queste pagine, ma oltrepassano la sola regione, per divenire forse anche un po' universali. Interessanti sono le riflessioni sulle donne che nel corso dei secoli sono sempre state viste da un punto di vista troppo negativo e soprattutto maschile: donne sapienti che vengono trasformate in streghe o maghe oscure solo perché spaventano l'uomo, che non può accettare una tale visione, un tale potere. Donne le cui parole non vengono ascoltate, viste solo come mero tramite di un Dio, come Cassandra. Donne sagge, che vengono trasformate in tentatrici dalle narrazioni degli uomini, incapaci di guardare oltre, o spaventati dalla possibile perdita del loro potere patriarcale.

È come se sapere che esiste altro oltre a quello che si vede e si tocca mi rendesse più leggera, è come se liberasse un'altra me che non ha paura di dimostrare nulla, e può toccare muri coperti d'edera misteriosa, cogliere fiori dai colori impossibili, sdraiarsi su prati sterminati, e entrare in mille grotte senza paura.

 Io in questo libro mi sono ritrovata.

Posso essermi allontanata fisicamente da quei luoghi, ma quelle storie risuonano sempre nella mia anima, e a volte tornano a risvegliarsi, come ora. Mi sono rivista moltissimo in una delle ragazze, Camilla, che almeno per una sera sembra mettere da parte i problemi - amori sbagliati, l'assenza di un lavoro, la difficoltà di vivere in un mondo che corre troppo in fretta - e si perde tra queste storie. Si lascia cullare da quelle voci, sente risvegliarsi qualcosa in sé, sorride e prova felicità. E come il Guerrin Meschino si presenta dinnanzi alla Sibilla Appenninica per conoscere il suo nome, anche lei sembra rivolgerle una muta domanda:

Chi sono, Sibilla, e cosa voglio?

 Per un attimo io, Marta, mi sono sentita Camilla. Incantata ad ascoltare i racconti dei Sette compagni e di Viola, persa nell'incanto di voci di donne e di luoghi amati, e anche in una vita in cui non so chi effettivamente sono, cosa voglio.

È stato bellissimo ritrovare storie care, quelle leggende che arricchiscono i luoghi della mia esistenza, e che avevo già scoperto anni fa, quando ho cercato di farle rivivere in un viaggio ideale, per la mia Tesi. Racconti che quindi conoscevo già, in larga parte, ma che spero possiate scoprire anche voi.

Un libro prezioso, un vero incanto anche per come è stato realizzato. Alla voce di questa Sibilla, Loredana Lipperini, si unisce l'arte di Elisa Seitzinger che riesce a dar forma alle parole, a dar luce alle storie, a ricreare Sibille, Cavalieri, Fate e molto altro su carta.

Una lettura magica, che vi consiglio dal profondo del cuore di recuperare.

Grazie, per avermi fatta tornare a casa.
Grazie, per aver dedicato un prezioso volume a un'incantevole terra di cui forse si parla troppo poco.
E provo malinconia quando rivedo davanti ai miei occhi quei paesi montani, in cui risuonano queste storie, ormai ridotti in macerie a causa di quel maledetto terremoto che ha segnato un bel po' le nostre vite.

Leggetelo.

Non è nelle dieci Sibille che ha catalogato lo storico Varrone, non è nelle dodici conosciute nel Rinascimento. La Sibilla Appenninica manca sempre. Forse perché è l'unica ad avere una dimora fissa, nella grotta del Monte Sibilla. Per questo i nostri monti si chiamano Sibillini.

IL LIBRO

Nome non ha
Loredana Lipperini, Elisa Seitzinger
Casa editrice: Hacca
Pagine: 104
Prezzo: 20.00€
Anno di pubblicazione: 2021
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