Il mio Salone del Libro di Torino - Primo giorno

18 May 2019

Libri
Una Marchigiana a Torino

 

A volte i sogni si avverano e riesci a vivere esperienze così belle che si trascinano ancora, anche dopo una settimana. Dopo anni in cui vedevo gli altri andare al Salone del Libro di Torino ed io restare a casa, invidiosa e triste, finalmente sono riuscita a partecipare anche io. E quanto stavo bene? Certo, ti ritrovi a fine serata a pezzi - se come me ci vai sin dal mattino - ma passeggiare circondata da tutti quei mondi di carta e inchiostro è meraviglioso.

L'unico mio rammarico è che forse non l'ho vissuto come si dovrebbe. Sono una persona molto timida, e faccio anche un po' fatica a parlare con gli altri - soprattutto chi non conosco -. Questo è un grosso difetto del mio carattere - uno dei tanti - e quindi non mi sono soffermata per bene tra gli stand, a parlare con uffici stampa e altri addetti delle rispettive case editrici. Ho seguito più il mio pensiero, che va bene, ovviamente, ma sarebbe stato bello essere capace di parlare di più, e mostrar loro che anche io ho un blog in cui tento da anni - sì, non sono nuova avendo avuto un precedente blog simile (anzi, li ho praticamente visti nascere...) - di parlare e diffondere nel mio piccolo questa grande passione per libri e letture.

Ho letto di tanti abbracci, di amicizie, di omaggi... e io purtroppo mi sento sempre un pesce fuor d'acqua, la pecora nera, la persona che lotta sempre un po' di più per farsi vedere, ma che allo stesso tempo resta chiusa nel suo guscio. E magari sembro quasi fredda e snob, quando sono solo terribilmente timida e insicura. Il mio obiettivo per il prossimo anno sarà quello di superare un po' questo grande scoglio e farmi conoscere. Perché io non leggo i libri solo per farmi vedere e ricevere copie gratuite - che poi magari neanche leggo bene - ma perché amo davvero la lettura, è un po' uno dei modi che ho per respirare, per riuscire a vivere. E, ogni volta che scrivo, ci metto anche ore per cercare di proporre un contenuto adeguato, non limitandomi a due frasette così, o a far una foto bellissima ma poi senza veri contenuti.

 

Comunque, vi racconto un po' del mio Salone. Lo dividerò in più giorni, per non appesantire troppo la lettura in un unico articolo.

Immagine guida orizzontale    

Ho avuto modo di recarmi al Salone per tre giorni su cinque. Purtroppo ho perso molti degli incontri a cui tenevo di più - concentrati proprio sabato e domenica - ma al primo posto per me verranno sempre la Famiglia e gli affetti. Però sono felice, perché ho avuto modo di fare una bellissima esperienza. Da migliorare, ma mi ha lasciato davvero tanto dentro. Certo, il mio portafoglio ora piange, ma c'erano troppi titoli che mi stuzzicavano - e troppi ce ne sono ancora - e complici anche incontri, o nell'ultimo giorno sconti veramente interessanti, ho portato a casa - insieme anche ad alcuni acquisti del mio ragazzo - questo bel bottino!

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Come ho scritto anche su Instagram (seguitemi, se vi va!) ci sono libri che desideravo tanto (L'amica Geniale, la Graphic Novel su Van Gogh, un altro libro sulla Plath), altri che mi hanno colpito per l'originalità (vedi la Guida tascabile agli animali pericolosi in letteratura, L'altra metà delle fiabe e il Sogno, ma anche Atlante delle ceneri, che ci ha colpito soprattutto per la veste grafica), libri presi dopo o prima aver ascoltato gli autori (la testimonianza forte ma necessaria di Tatiana Bucci, Larsson, e un autore che ci ha fermato a me e il mio ragazzo facendoci scoprire un personaggio storico di cui non sapevo l'esistenza). E non ho saputo resistere di fronte a quei disegni dolcissimi (e ai segnalibri. Ehm...).

Ho cercato di puntare alle case editrici meno note - anche perché questo dovrebbe essere un po' lo spirito del salone - a parte il libro della Mondadori di Tatiana e Andra Bucci, perché ho assistito alla presentazione e non potevo non prenderlo. È stato l'incontro più emozionante, quello che ha fatto più male. Tatiana Bucci ci ha raccontato la sua esperienza, quella di una bambina che per il solo motivo di essere ebrea è stata portata in un campo di concentramento, e forse si è salvata con sua sorella, perché scambiate per gemelle o forse perché avevano il padre cattolico. Un'esperienza comunque spietata per due bambine di 4 e 6 anni. Un'infanzia negata. Un dolore che resta impresso sulla pelle. E che spinge anche a riflettere su ciò che sta accadendo ora: è impensabile e assurdo che possa esserci un ritorno a quel clima di odio e orrore. Eppure... quanto fa paura quello che stiamo respirando ultimamente? È un libro che leggerò più avanti. Perché ha bisogno di concentrazione e sicuramente anche un po' di coraggio.

Ma torniamo al Salone e dividiamolo per giorni. Iniziamo dal primo!      

09.05.2019 Primo giorno.

   

Il primo giorno ho provato ansia mista a eccitazione. Come ogni qualvolta che stai realizzando un sogno, ma allo stesso tempo fai qualcosa per la prima volta. Conoscevo il luogo, e non riuscivo a immaginare di vedere così tanti libri in quello spazio immenso! Ero eccitata, e un po' spaventata, andando anche da sola. Con il mio bel biglietto da “Stampa Blogger” ho iniziato a vagare tra padiglioni, oval, alternando sguardi agli stand e partecipazione a eventi. Su questi ultimi, devo ammettere che in più di un'occasione non ho trovato quello che cercavo. Mi sarebbe piaciuto sapere di più sul mondo della scrittura, dell'editoria, e anche della condivisione di contenuti culturali sui social e blog, essendo comunque un lavoro che mi interessa, ma spesso non ho trovato elementi così utili, o forse mi aspettavo qualcosa di completamente diverso, o comunque qualcosa in più rispetto a quel che già sapevo. Promemoria per il prossimo anno: partecipare più a presentazioni di libri, che altro!

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In questo primo giorno ho partecipato quindi a due eventi sul tema di editoria ed esordi letterari, per poi buttarmi nello Spazio Marche, a casa. Ho partecipato all'inaugurazione dello Spazio della Regione Ospite - che bellezza, proprio la mia regione al mio primo Salone! - ascoltando anche le proposte di eventi tutti legati al Bicentenario de L'Infinito di Giacomo Leopardi. Un consiglio? Se ancora non ci siete stati, visitate la mia regione, saprà donarvi tantissime emozioni!

Un altro evento, per godermi un po' di spensieratezza è stato quello della presentazione del libro di Luciana Littizzetto, “Ogni cosa è fulminata” edito Mondadori. Quella donna mi fa morire dalle risate, è stato bello poterla vedere dal vivo. Scoprire che non è poi così diversa da come appare in tv. E comunque, un po' di gioco, di divertimento, di leggerezza ci stanno tutte.

 

Libri portati a casa?

- Una Graphic Novel su Van Gogh davanti alla quale avevo sospirato a lungo: “Vincent Van Gogh, La tristezza durerà per sempre” di Francesco Barilli e Sakka edito da Becco Giallo. Mi piace tantissimo già solo a guardare le immagini. Sono innamorata. Lo leggerò al più presto!

- “L'amica geniale”, di Elena Ferrante, edizioni E/O. Un salto a Libraccio ci voleva, e quando ho scovato la prima edizione del primo libro di questa saga a metà prezzo non ho saputo resistere. Finalmente anche io potrò sprofondare nella storia e nel mondo di Lila e Lenù, che ho tanto amato nella serie tv dedicata.

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Nei prossimi giorni arrivano altri articoli sul mio Salone del Libro. Restate connessi!
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