
Quando ho visto per la prima volta questo graphic novel ero certa che lo avrei amato moltissimo, e così è stato.
Sono subito rimasta incantata dallo stile grafico di Rosalia Radosti, ma già solo dalla copertina e dalla breve trama, intuivo che questa lettura mi avrebbe segnata profondamente, lasciandomi con gli occhi lucidi. E non avevo torto.
La Regina dei Buffoni è una fiaba queer, non convenzionale, che tratta temi profondi e, nonostante sia ambientata nel 1760, è una storia tristemente attuale. Lascia sicuramente delle importanti riflessioni sulla diversità, la discriminazione sociale, l'identità di genere, la malattia mentale e soprattutto su quanto sia importante accettarsi per quello che si è realmente, senza lasciarsi soffocare dal giudizio altrui.
Dopo La lettera scarlatta, torno a leggere Nathaniel Hawthorne, dunque. E La figlia di Rappaccini, pubblicato da Rebelle Edizioni in questa nuova e meravigliosa veste illustrata da Marco Calvi - un artista che personalmente adoro - mi ha colpito davvero molto. È una fiaba oscura che intreccia bellezza e veleno, amore e tossicità, purezza e arroganza, ma anche scienza e moralità. Poche pagine, ma molto dense per temi. Un volume prezioso, in cui l'arte di Marco si sposa perfettamente con le descrizioni evocative di Nathaniel, andando a far emergere la parola, a farla sbocciare come un fiore.
Negli ultimi anni mi sono avvicinata molto ai fumetti e/o graphic novel: amo collezionarne e lasciarmi incantare ed emozionare oltre che dalle parole anche dalle illustrazioni. Al Salone del Libro ci siamo concentrati su una piccola realtà editoriale degna di nota: ReBelle Edizioni, e abbiamo avuto modo di parlare con l'editore Giuseppe Coppola. Volete saperne di più? E allora continuate a leggere le sue risposte alle nostre tre domande!