Thunderhead, di Neal Shusterman - Recensione

10 Nov 2020

Libri

Thunderhead è il secondo romanzo della Trilogia della Falce di Neal Shusterman, pubblicato da Mondadori Oscar Vault a Ottobre. Avendo apprezzato Falce, ho avuto la possibilità di ricevere anche una copia di questo libro, che ho concluso qualche giorno fa. Ringrazio Alfonso della Mondadori per avermi concesso questa opportunità di collaborare insieme.

Ci troviamo in una realtà futura che sembra almeno all'apparenza perfetta. Il mondo è tornato vivibile, non ci sono più problemi di natura ambientale. La terra è tornata rigogliosa, sana, e gli uomini hanno ottenuto una certa forma di immortalità. Non ci sono guerre o altri problemi, e c'è anche la possibilità di ringiovanire. Ma, per tenere sotto controllo la popolazione, è stata creata la Compagnia delle Falci, che ogni anno ha un numero ben precisato di soggetti da spigolare, con compassione, etica, e una sorta di umanità. O almeno così dovrebbe essere.
In Falce, infatti, abbiamo compreso che una forma di autorità simile è vista diversamente da alcuni componenti della Compagnia. Mossi dall'ambizione e dalla sete per il potere, alcune falci provano un certo piacere a uccidere, anche in maniera piuttosto teatrale e grottesca. E questo non è un bene.

Servo l'umanità.
Sono il figlio divenuto genitore. La creazione che aspira a divenire creatore.
[...]
Io sono, per definizione, pura giustizia, pura lealtà. Questo mondo è un fiore che porto nel palmo della mano. Preferirei autodistruggermi piuttosto che schiacciarlo.

© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

In Thunderhead la storia continua perfettamente in linea con la fine del primo romanzo. Ritroviamo, infatti, i nostri protagonisti Citra e Rowan, che ormai sono cresciuti e hanno determinate idee sul loro ruolo. Citra, divenuta Falce alla fine del precedente libro, ha preso il nome di Madame Anastasia, e cerca di combattere le ombre che infestano la Compagnia a suo modo: le sue spigolature sono insolite e mosse da una profonda compassione. Decide, infatti, di concedere ai soggetti selezionati un mese di tempo per sistemare tutte le loro cose, e di scegliere poi la loro morte. Questo crea sicuramente dei disordini nell'ordine a cui appartiene. Rowan, invece, apprendista Falce decaduto, ha scelto di operare nel buio. O meglio, optando per un nome particolare ma perfettamente attinente allo scopo, Maestro Lucifero, si occupa di eliminare le radici marce della Compagnia. Vuole essere il portatore di luce in una realtà sempre più minacciata dall'oscurità dell'ambizione e dell'arroganza.

Due forme diverse per combattere quella parte di Compagnia che ha delle visioni diverse, moderne, ma allo stesso tempo non in linea con lo scopo per cui le Falci sono state create.

Due metodi divergenti che non vengono visti bene, e un ritorno dal passato che sembra minacciare le vite dei due protagonisti.

Ma la particolarità di questo secondo volume è che non si concentra solamente su Citra e Rowan, bensì vengono inseriti anche nuovi personaggi che possono rendere la storia molto più interessante. Tra questi da menzionare sono sicuramente Greyson, un ragazzo che ha un profondo legame con il Thunderhead, e... il Thunderhead stesso!

E allora, tutto ciò che posso fare è guardare, senza mai staccare lo sguardo, la mia amata umanità che tesse lentamente la corda che userà per impiccarsi.



Ebbene sì. Come si evince anche dal titolo, vera protagonista è proprio questa intelligenza artificiale creata dagli uomini per regolare il mondo, per controllarli, e che ha una vera e propria voce, che appare anche molto umana. A differenza di Falce, dove all'inizio di ogni capitolo potevamo leggere stralci di diari delle varie Falci, qui troviamo i segreti e i pensieri del Thunderhead, che ci dà anche modo di scoprire qualcosa in più del mondo creato dall'autore. Nuove particolarità, nuove categorie - come i loschi -, altri luoghi con differenti leggi e forme di controllo, ma anche qualcosa in più degli esordi della Compagnia.

A mio parere, le parti in cui è il Thunderhead a parlare sono quelle più interessanti.
Questa intelligenza artificiale che regola il mondo può apparire semplicemente perfetta. Figlio degli uomini, diviene pian piano genitore. Un genitore che osserva l'umanità che sembra sempre più orientata alla sua distruzione. Il Thunderhead non può interferire però sulla Compagnia delle Falci, anche se in certi momenti vorrebbe farlo, soprattutto alla luce di certi avvenimenti - di cui, però non posso parlare, o rischio di rovinarvi il piacere della scoperta -.


La singolarità di questo romanzo distopico young adult, quindi riservato ai più giovani, sta nel fatto che qui l'Organo che controlla l'umanità non appare minaccioso, crudele, oppressivo. Anzi. A tratti sembra essere un genitore amorevole, pronto a donare risposte, o a prendersi cura di quei ragazzi abbandonati dalla propria famiglia. Come Greyson, un personaggio che mi ha molto colpita e che sono sicura avrà un ruolo chiave nel prossimo e conclusivo capitolo di questa interessante trilogia.
La parte, quindi, negativa è affidata a una parte dell'umanità, mossa dall'ambizione, dalla sete di potere, dalla voglia di governare sul resto degli individui. Avere la possibilità di concedere la morte è un'arma a doppio taglio. Se non riesci a essere mosso dalla compassione, dall'empatia, finisci per essere corroso dalla malvagità, dalla violenza, e rischi di distruggere questo mondo apparentemente perfetto.

In questo secondo capitolo, i personaggi hanno una crescita evidente; subiscono perdite importanti, si trovano di fronte a scelte non facili ma spesso necessarie, vanno alla scoperta anche di realtà che sembrano essere solo frutto di favole a cui è difficile credere. È un capitolo più movimentato, ricco di alcuni colpi di scena - sebbene in alcuni casi prevedibili -.
Dal mio punto di vista, ha un inizio un po' lento, ma poi la situazione si fa più coinvolgente, fino ad arrivare a un finale che si muove con molta più velocità e pian piano precipita in una situazione di sospensione che ti fa venire voglia di avere subito il terzo romanzo tra le mani, per sapere, per capire, per riempire il vuoto.

Tutte le storie hanno le loro radici in un tempo e in un luogo. Anche le favole più innocenti per i bambini hanno origini sorprendenti.

La storia è poi articolata in diverse linee narrative che in qualche modo convergono in più punti. Da un lato seguiamo Citra che pian piano diventa sempre più consapevole di non essere più quella ragazza spensierata, ma una vera e propria Falce, Madame Anastasia, e che è sempre al fianco di Madame Curie. Quest'ultima non è più una semplice mentore, ma diventa un'amica, una persona di cui fidarsi completamente, una sorta di nuova famiglia per la ragazza. Due donne minacciate, messe in pericolo, ma unite da una stessa visione per quella Compagnia di cui fanno parte. Dall'altro abbiamo Rowan che, nelle vesti di Maestro Lucifero, cerca di eliminare il ceppo marcio delle Falci, ma andrà incontro a perdite e a qualcosa che non avrebbe mai immaginato di vedere.
E poi c'è la storia di Greyson, del suo legame con il Thunderhead, del suo ruolo sempre più importante che sicuramente verrà messo in luce ancor di più nell'ultimo romanzo.
Ma c'è anche altro.

Un dittatore narcisista lascia che il suo popolo accusi i più deboli di tutti i mali del mondo. Una regina altezzosa autorizza i massacri in nome di Dio. Un capo di Stato arrogante lascia sfogare ogni forma di odio che alimenti la sua ambizione. E la triste verità è che la gente se ne nutre. La società se ne abbuffa e marcisce. La permissività è il cadavere tumefatto della libertà.

Un aspetto dei romanzi distopici che mi ha sempre colpita e affascinato, è la capacità di parlare del nostro presente, della nostra attualità, anche descrivendo un mondo futuro. Con tutto il rispetto per l'autore, è ovvio che non posso connettere questo titolo con i più famosi romanzi della distopia, che hanno una profondità tale da non poter essere facilmente raggiunta, eppure ci sono molti pensieri del Thunderhead ma anche delle azioni umane che mi hanno fatto riflettere. La citazione che ho inserito poco sopra, in effetti, fa riferimento all'Era della Mortalità, ossia alla nostra. Eppure ha effetti evidenti anche in quella realtà futura, dove l'azione dell'intelligenza artificiale non può spingersi troppo oltre. Come dicevo, da figlio-creazione diviene una sorta di genitore-Creatore che può aiutare con i suoi algoritmi, ma non può interferire in maniera totale sulle azioni degli uomini. Sta a questi ultimi, infatti, la possibilità di scelta. E anche in un mondo molto vicino a un'ideale di perfezione, c'è chi si lascia ammaliare e contagiare dalla sete di potere, sangue e violenza.

Ma la domanda che sorge è: il Thunderhead è davvero così perfetto da non commettere errori?

Thunderhead non è un romanzo perfetto, secondo me, ma riesce a intrattenere il lettore. Continuo a pensare che Shusterman abbia creato un'idea di fondo molto originale e curiosa, e in questo secondo volume ci dona qualche spiegazione in più sull'ambientazione, oltre a scatenare una grande curiosità per il finale. È una bella lettura, per chi ha voglia di non cercare qualcosa di troppo complesso, e si legge davvero velocemente, grazie anche a uno stile lineare, con l'uso di molte frasi brevi.

Il problema, secondo me, è che manca di quella profondità - che forse si tende a cercare in questa tipologia di romanzi -, sia nella psicologia dei personaggi, sia nei temi che si vogliono trasmettere. Ma del resto è rivolto a un pubblico più giovane, quindi può essere un discreto inizio. No?



Thunderhead, di Neal Shusterman
Casa editrice: Oscar Vault Mondadori
Traduzione di: Lia Tomasich
Pagine: 396
Prezzo: 20 euro | 10.99 euro ebook
Anno di pubblicazione: 2020

Voto: ♥♥♥.75

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