Stavo scrivendo un post qualche giorno fa ma, dopo le prime righe, ho deciso di cancellare tutto e lasciar perdere. Stavo buttando su carta qualcosa di troppo triste per il periodo, e non me la sentivo. Nel mio blog cerco la bellezza da condividere, e quell'articolo, quei pensieri, non erano adatti.
Quest'anno non riuscivo proprio a trovare la cosiddetta "Magia del Natale", quello spirito speciale, quella voglia di affrontare questi giorni di festa con il sorriso. Mi sentivo più Grinch del solito ma, come lui, alla fine sono riuscita a trovare quel pizzico di magia proprio durante il Natale.
Dove? Come?
Be' attraverso le piccole cose che sanno rendere la vita più bella. Attraverso il vero senso del Natale che, per me, non è fatto di una corsa all'acquisto dei regali più belli e costosi, a quello "spirito" più consumistico. E neanche di falsità, di quella voglia di sforzarsi di essere diversi perché a Natale si deve essere tutti più buoni. All'andare per forza a messa, perché altrimenti sei ritenuta una bestia, anche se magari hai dei forti dubbi sul tuo credo.
Per me questa festa è molto altro. Sono i piccoli gesti che racchiudono molto più affetto delle semplici parole. Sono i sorrisi autentici e genuini, quella voglia di rimanere fedeli a se stessi ma nel medesimo tempo di riscoprire la gioia dello stare insieme. Sono gli occhi incantati dei bambini - in particolare di mia nipote, la mia luce - nello scartare i regali e scoprire che i dubbi dei suoi amichetti (che già a 9 anni hanno scelto di rinunciare - con tristezza - all'idea di Babbo Natale) erano infondati. Perché se Babbo Natale mangia i biscotti, dona la carota alle sue renne, e risponde alle sue tante domande, non può non esistere! Sono i dolci preparati per le persone a cui vuoi bene, sentimento che molto spesso non riesci a esprimere a parole, ma cerchi di farlo con i gesti. Sono le ore passate a cucinare per la Vigilia e per Natale e la gioia nel vedere quanto tutto sia stato apprezzato. Sono i momenti passati a creare piccole decorazioni che colpiscono (come quelle che potete vedere nelle prime foto).
Mi sono ritrovata a fare cose che forse non ho mai fatto davvero. E devo ammettere di aver passato proprio dei giorni felici nella loro semplicità. Pensavo di essere più nervosa, di guastare tutto con il mio umore nero e caratteraccio, ma forse, alla fine, quella magia che temevo smarrita è arrivata a farmi comprendere che non è avere un'eccessiva euforia a farti vivere tutto bene. Basta davvero poco a scaldarti il cuore.
Ed è stato bello ritrovarsi a vestire un po' i panni di quel vecchietto vestito di rosso, dalla lunga barba bianca, che trasporta i suoi doni a bordo di una slitta guidata dalle sue renne a tutti i bambini del mondo. Perché non è giusto che i bambini perdano così presto la bellezza del credere in queste figure di fantasia. Perché devono aprire già gli occhi? Perché non possono continuare a sognare un po'?
E allora armata di penna ho provato a buttare giù qualche risposta, ho sgranocchiato i biscotti e rimesso al suo posto la carota. Poi ho incrociato le dita affinché quel cervellino meraviglioso di mia nipote non si accorgesse del piccolo "inganno". Ma in fondo, sono quelle bugie dette a fin di bene. Perché, francamente, sentirmi dire "se non esiste, mi avete tutti mentito e sono delusa" mi ha fatto male al cuore. Arriverà il tempo in cui capirà da sola la realtà, o magari... continuerà a crederci. Chissà. Io non glielo impedirò. (In fondo, io credo nelle fate, lo giuro, lo giuro! E sti cazzi di chi mi crede pazza!).Sono, quindi, soddisfatta del mio Natale (Vigilia e Santo Stefano) e mi auguro che anche le prossime feste non siano guastate dall'umore negativo non solo mio ma anche delle persone che mi stanno intorno. Ultimamente non è facile non impazzire. Devo ammetterlo.
E voi come avete trascorso queste giornate di festa? Avete riempito i vostri stomaci? State continuando a mangiare? Che regali avete ricevuto?
Io quest'anno ho preso soldi - che sono sempre utili soprattutto in un periodo in cui ancora un lavoro stabile non c'è -, un piccolo taccuino con come copertina l'immagine di una macchinetta fotografica (perfetto per me!), e il nuovo album dei Negramaro: Amore che torni. Un cd ricco di luce e di amore, per un ritorno di un gruppo che adoro particolarmente.
Nessun libro, ad eccezione di un autoregalo (On writing di Stephen King, desiderosa di saperne di più sul suo pensiero sulla scrittura, per trarne magari qualche spunto) e quello che in realtà doveva essere un dono per il mio compleanno: "Le nostre anime di notte" di Kent Haruf, un autore che amo tantissimo. Attualmente, infatti, sto concludendo la sua trilogia ambientata a Holt e mi sto emozionando moltissimo. Ve ne parlerò, promesso!
Volevo fare anche una riflessione sull'anno appena passato, ma... rischio di esagerare con le parole. Quindi mi limito a questo, augurandovi di concludere questo 2017 nel migliore dei modi e con la speranza che il 2018 possa essere fonte di nuove occasioni, gioia, e desideri realizzati. Me e ve lo auguro con tutto il cuore.
Nei prossimi giorni mancherò perché, se tutto va bene, forse fino al 5 non sarò a casa. Ma poi, cercherò di tornare più attiva. Voglio riempire questo blog di pensieri e bellezza. Di ciò che mi fa star bene, delle mie tante passioni.
A presto,
Marta