Vivere!, di Yu Hua

4 Jun 2021

Libri

Lettura del mese di maggio per #LeggerelAsia, progetto su instagram di samlibrary94, ire_chan_ e withcoffeeandbooks


Qualche settimana fa credevo che gli audiolibri non fossero adatti a me. Avevo provato grazie a un sito gratuito, ma mi ero addormentata. Poi, complice una promozione di tre mesi su Storytel ho fatto una nuova prova. Tra i tanti titoli disponibili ho visto che era presente il libro per maggio di un progetto volto a scoprire la letteratura Asiatica, dal Giappone, alla Cina, alla Corea con altre letture bonus, e così ne ho approfittato. Be', questa volta è andata decisamente meglio, grazie forse anche al libro che mi ha coinvolta, e alla voce di Gualtiero Scola che è riuscito a tenermi incollata all'ascolto, senza mai annoiarmi.

Oggi provo a parlarvi di questo titolo, primo libro della Letteratura Cinese che ho avuto modo di scoprire e che mi ha molto colpita positivamente: Vivere! di Yu Hua, pubblicato da Feltrinelli editore.

Purché si viva contenti non c'è da temere la povertà.

 

Leggere aiuta a scoprire nuovi mondi, realtà lontane spesso molto diverse dalla tua, ma allo stesso tempo affascinanti.
Dopo aver iniziato ad avvicinarmi alla Letteratura Giapponese, la mia curiosità si è spinta verso quella Cinese. Non sapevo proprio cosa aspettarmi da questo libro, ma ho deciso di ascoltarlo, e sono felice di averlo fatto.
Sono rimasta sorpresa dalla capacità di Yu Hua di narrare una storia familiare estremamente tragica con un'ironia e una sorta di leggerezza che, nonostante la possibile commozione, non ti fa però sprofondare totalmente in un dolore difficile da gestire e sopportare.

Il libro inizia con un cantastorie che percorre le campagne di piccoli villaggi cinesi alla ricerca di storie emozionanti per le sue ballate popolari. Ed è qui che incontra l'anziano Fugui che ara i campi con il suo fedele bufalo dal medesimo nome. In un momento di pausa dal lavoro, Fugui inizia a narrargli la sua storia. Più di quarant'anni di vita.

Figlio di un ricco proprietario terriero, il giovane Fugui era visto come la pecora nera della famiglia. La sua giovinezza, infatti, era trascorsa tra il gioco d'azzardo e i piaceri della carne. In una terribile notte di gioco, Fugui perde tutto il patrimonio familiare portando così la sua famiglia alla rovina e alla povertà. Dopo anni di ricchezza e di bella vita, Fugui deve affrontare la fame, il duro lavoro, l'umiliazione, e i profondi sensi di colpa per aver gettato la sua amata famiglia in una situazione così desolante. Eppure, è sempre sostenuto con amore dalla paziente moglie Jiazhen, dalla prima figlia Fengxia che non perde mai il sorriso, e dal piccolo Youqing.
È una storia di dolore, di numerosi lutti, di guerra e di cambiamenti. Tra queste pagine scorre rapida anche la Storia della Cina, dagli anni '40 agli anni '80, con la Rivoluzione Culturale, le varie riforme. Mutamenti che avvengono soprattutto in città, ma di riflesso si ripercuotono anche nella campagna, nel piccolo villaggio dove il protagonista vive con la sua famiglia. Il background storico quindi non prende mai un ruolo principale ma si integra bene con la storia di questa famiglia.

Come dicevo, l'aspetto che mi ha colpito molto dello stile e della narrazione dell'autore è questo riuscire a non far mai sprofondare il lettore in un clima di estremo e soffocante dolore, nonostante vada a leggere di troppi e in alcuni casi surreali lutti. Ci sono stati momenti in cui le lacrime affioravano facilmente agli occhi, in cui avrei voluto urlare un “No, non può succedere anche questo!”. Fugui pian piano perde così tanto, eppure alla fine lo ritrovi lì, con il suo bufalo, a sorridere ancora alla vita.

E, in effetti, nonostante le tante morti, è un romanzo che diventa una sorta di inno alla vita, di quella gioia di vivere di cui spesso si tenta di parlare. Anche quando tutto sembra andare male, bisogna trovare il senso di andare avanti, vivere! Nel perdere tutto, paradossalmente Fegui trova il senso della vita. Fatta anche di piccole cose, che spesso sono le più importanti, ma anche dell'importanza profonda degli affetti.

Aveva ragione Jiazhen, la cosa più importante era che la famiglia restasse sempre unita, e al diavolo la fortuna.  

Un'immagine per me emblematica, tra le tante, è proprio quella del rapporto con sua moglie. Quella dannata notte in cui Fugui sperpera tutto il suo patrimonio nel gioco d'azzardo, Jiazhen, in ginocchio, lo supplica di tornare a casa. E lui? La colpisce duramente, incurante del bambino che attende. Eppure, lei torna da lui, resta al suo fianco. E Fugui, quando ormai ha perso tutto, comprende davvero quanto ami la donna, quanto siano importanti gli affetti, quanto l'amore possa spingere un uomo ad andare avanti anche quando tutto sembra essere perso. Il pensiero degli affetti lo aiuta a sopportare il terrore della guerra; la forza dei suoi figli e di sua moglie lo aiuta a perseverare, a non abbattersi troppo, nonostante tutto. Anche se lo ammetto, in dei momenti certi suoi errori li ho davvero poco sopportati.

Ti affezioni moltissimo ai personaggi: la povera Fengxia che a causa di una malattia resta sordomuta scalda il cuore, per la sua forza, il suo coraggio, il suo credere fermamente che sua madre nonostante il male che la fa deperire un giorno dopo l'altro possa ancora vivere per altri anni. Il piccolo adorabile Youqing, che corre rapido tra casa e scuola, che vuole abbracciare le sue pecore, che è disposto a donare il suo sangue per salvare un'altra vita. La paziente e amorevole Jiazhen che, nonostante il trattamento ricevuto, resta sempre fedele al fianco di suo marito. Ma sono solo alcuni dei personaggi che incontrerete in questo romanzo che pulsa di vita, nonostante le morti.

  Saper vivere vuol dire non dimenticare mai queste quattro regole: non dire parole sbagliate, non dormire nel letto sbagliato, non varcare la soglia sbagliata e non infilare la mano nella tasca sbagliata.

 

Yu Hua fa un largo uso dell'ironia e del sarcasmo, usa anche una sorta di satira contro il regime dell'epoca in cui si svolgono i fatti. Tramite questa forma narrativa, il romanzo non risulta mai troppo pesante, e nonostante i troppi eventi drammatici, come dicevo, non ti fa mai crollare in una disperazione totale. È come se volesse darci un messaggio di speranza e una sorta di saggezza. Sì, è facile cedere alle lacrime di fronte ad alcune morti, ma allo stesso tempo c'è una sorta di percorso importante che spinge Fugui e il lettore con sé a Vivere con ancor più intensità, a comprendere quanto sia fondamentale la nostra esistenza. E quindi, ti ritrovi molto spesso a sorridere tra le lacrime. Ci sono dei momenti realmente spassosi che mi spingevano a chiedermi: “ma cosa sto leggendo?”, altri in cui avrei voluto smettere di ascoltare, perché mi sembrava tutto troppo esagerato.

Ma alla fine, mi ha lasciato una sensazione piacevole. Una riflessione sull'esistenza e le cose più importanti della vita.

Quante volte vediamo la felicità negli occhi di quelle persone che vivono in povertà? Quante altre, invece, scorgiamo i sintomi di una depressione che spesso conduce alla morte tra chi ha troppo denaro? Spesso sono rimasta sorpresa nel vedere che chi ha poco forse è più felice di chi possiede molto. Chiariamo, io sono dell'idea che comunque la frase “i soldi non danno la felicità” sia assurda: possono anche non darla, ma aiutano moltissimo a raggiungere certi sogni con più facilità, a sistemare problemi che possono bloccare importanti progetti di vita. Ma ci sono poi tanti altri valori che possono spingere una persona a essere veramente felice: come, ad esempio, avere degli affetti sinceri, che sono pronti a sostenerti sempre, a non farti sentire solo, a sollevarti dalle difficoltà. Queste ultime spesso possono aiutare anche a trovare un senso all'esistenza: si possono apprezzare le piccole cose, ci si può emozionare per un evento apparentemente semplice o poco importante, e poi diciamolo, riuscire a costruire qualcosa con le proprie forze, ci aiuta anche a sentirci forse un po' migliori. Sono tutte mie riflessioni, scaturite ora dopo la lettura di questo testo, ovviamente.
Pensieri, però, forse ancora un po' nebulosi.

Vi invito a scoprire questo volume se avete voglia, come me, di conoscere altre culture lontane dalla nostra e di riflettere un po' anche voi sul valore dell'esistenza, sull'importanza del saper vivere.

 

Vecchio mio, anche se muori devi vivere lo stesso.


Ascoltato su Storytel, letto da Gualtiero Scola.
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IL LIBRO

Vivere!
Yu Hua
Casa editrice: Feltrinelli
Traduzione di: Nicoletta Pesaro
Pagine: 192
Prezzo: 10.00€
Anno di pubblicazione: 2013
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