Home Body, il mio corpo è la mia casa, di Rupi Kaur

17 May 2021

Libri

Quanto è difficile amarsi e prendersi davvero cura di sé?
Questa è una delle domande a cui penso spesso e che è emersa anche con la lettura di questo libro di poesie che ho recuperato all'inizio del mese.
In genere leggo poca poesia, perché ho sempre paura di non riuscire a comprenderla in maniera totale, di non essere poi capace di parlarne. Però ero molto attratta da queste piccole opere di Rupi Kaur, di cui tanto sentivo parlare, e ho colto l'occasione per conoscerla partendo, però, dall'ultimo testo pubblicato: home body, il mio corpo è la mia casa.

Essendo il mio primo approccio a quella che è considerata forse la più famosa instapoet del momento, non posso fare quindi una sorta di confronto con gli altri scritti, ma solo descrivere quelle che sono state le mie emozioni e impressioni dopo tale lettura.

perdi tutto 
quando non ti vuoi bene  - e guadagni tutto quando te ne vuoi.

© una valigia ricca di sogni - marta.sognatrice

Scrivere di poesia mi risulta difficile, e allora cosa c'è di meglio di lasciar scorrere i pensieri come un lungo flusso, far sgorgare la voce dell'anima?
È così che voglio fare oggi, con questa non-recensione. Parlare del testo, ma parlare anche forse un po' di me.
Il terzo volume di rupi kaur - inserisco tutto senza maiuscole, perché così fa nei suoi versi - racchiude quattro sezioni: mente, cuore, riposo e veglia.
Mi è sembrato di percorrere una sorta di viaggio da un mondo di ombre e inquietudine, a una sempre più evidente consapevolezza di sé, fino ad arrivare a una sorta di grido di libertà, di conoscenza e accettazione di se stessi.
In molti dei suoi versi, soprattutto tra mente e riposo ho ritrovato un po' me stessa e quelli che sono i miei pensieri, i miei passi falsi, le mie paure, la mia capacità di essere spesso la nemica più terribile di me stessa.

Eppure, continuando il percorso, rupi kaur sembra voler spingere se stessa e anche noi a cercare di capire che il nostro corpo, sì, proprio questo involucro che racchiude la nostra vera essenza, è la nostra casa. E come una casa fisica, va arredata con cura, va amata, curata, rispettata. Quante volte, invece, noi ci disprezziamo? Ci ostacoliamo da soli? Troppo, troppo spesso, almeno per quanto mi riguarda.

Mente e corpo sembrano sempre scollegati.
L'ansia pervade la mia vita.
La paura di non fare abbastanza e di non essere troppo produttiva mi getta nel panico, e così offendo me stessa, mi reputo un'incapace, una che non potrà mai andare avanti in questa vita.
Gli altri fanno tanto, gli altri sono sempre migliori, e io mi sento quasi soffocata da un mondo che richiede di essere produttivi, di fare ancora e ancora, un mondo che va avanti e non ti aspetta. Una realtà nella quale spesso non riesco a ritrovarmi.
Vedo le altre persone riuscire a dosare benissimo i tempi di una giornata e a fare così tante cose da lasciarmi senza parole. E io, lì, che annaspo cercando di concludere almeno una cosa durante la giornata. Ma sempre così preda di una stanchezza incredibile e spesso di una pigrizia che non mi dà tregua.

Nei suoi versi poetici - spesso poche frasi, in altri casi pagine intere - la giovane poetessa parla di sé, della sua infanzia, di abusi, di difficoltà per il suo essere diversa, dell'ansia provata, ma anche dell'amore e della sua assenza, del rispetto per se stessi, della produttività in un mondo che vuole sempre di più, che quasi non fa respirare, dell'importanza di elevare la propria voce, della sorellanza, della piena consapevolezza e amore per sé. Quasi dei sussurri dell'anima, dei bisbigli, che pian piano crescono di intensità mentre il percorso non solo letterario, ma soprattutto emotivo prosegue e muta.

A primo impatto, si può pensare che molte siano frasi fatte, apparentemente scontate, ma come dicevo in diverse mi sono ritrovata, è stato come se quella fosse anche la mia voce, la mia anima a parlare, a esprimere la parola con frasi scritte nero su bianco, con disegni che sottolineano ancor di più il moto del cuore, dei pensieri, della mente.

Ma è anche un grido di protesta di una donna in un mondo troppo maschilista. Una realtà in cui le donne ancora vengono messe a tacere, ma che invece non devono mai smettere di elevare le proprie voci.

Rupi Kaur mette a nudo le proprie ferite, e in un certo senso spinge il lettore a fare lo stesso. Ed è per questo che è una lettura che mi ha convinta, che ho trovato molto interessante e affascinante. E spero, in futuro, di riuscire a recuperare le raccolte precedenti, per avere poi un'opinione completa di tutto il suo lavoro.

Rubo pezzi, lascio parlare la mia di anima.

non ho mai conosciuto un silenzio 
più rumoroso di quello dell'ansia

L'ansia è un sentimento negativo che provo da sempre, ma che negli ultimi anni si è fatto ancora più strada e in dei momenti è riuscito a bloccarmi del tutto. È anche uno di quegli argomenti di cui non amo parlare troppo, perché spesso non mi sento compresa, perché mi è capitato sovente di essere vista come una persona esagerata, che si nasconde dietro la paura per non affrontare le cose. Ma non sanno quanta forza devi avere per andare avanti nella vita con un mostro interiore che spesso ti divora, ti fa mancare il respiro, e palpitare il cuore con una forza tale da star male.

se tu riuscissi ad accettare
che la perfezione è impossibile
su cosa smetteresti di ossessionarti 

Perfezione.
L'idea di perfezione mi ha sempre un po' ossessionata. Le cose vanno fatte per bene, e allora leggi e rileggi un articolo, scatta una foto, sorridi. Ma poi, oh, lì ecco un errore, oh, quella foto non è come la volevi, quei puntini, quella mancanza di nitidezza. Guardi e riguardi il frutto dei tuoi lavori, delle tue passioni, e niente, eccoti a puntare il dito contro te stessa. Mai veramente capace, mai veramente brava, e non importa se ci sono persone che ti apprezzano per quello che fai, tu non riuscirai mai a vedere chiaramente tutto. Per quella stupida ossessione della perfezione. Perfezione che non può esistere.

sono stanca di sentirmi delusa 
nella casa che mi tiene in vita
sono stremata dall'energia che ci vuole 
per odiare me stessa - sopprimo l'odio

Delusione. Odio.
Quante volte li ho provati contro me stessa.
Hai fatto una scelta sbagliata. Che delusione che sei.
L'ansia ha vinto di nuovo contro di te, e tu resti lì, immobile, non ti muovi, mentre tutto il mondo va avanti. Che delusione che sei.
Tutti sono meglio di te, realizzano sogni, mettono su famiglia, hanno un lavoro e tu?
Come puoi non provare odio e delusione per te stessa?
Ma tutto ciò provoca anche una stanchezza terribile.
E il tuo corpo, la tua casa, ne risente.

calcolo il mio valore
in base alla produttività 
ma per quanto
sgobbi
mi sento inadeguata - senso d'improduttività

In tutti i miei lavori, le mie passioni, anche in questo blog e nelle pagine social connesse ho sempre fatto del mio meglio. Ore ed ore a scrivere cercando di dare un senso a quel che voglio esprimere. Tanto tempo usato per cercare di descrivere libri, film, opere teatrali donando anche una mia visione personale. Eppure, per quanto io ci metta tutto l'impegno possibile, non riesco a vedere nulla o quasi di buono. Continua questa sensazione di essere inadeguata, di non fare abbastanza in termini di qualità e quantità. Ed è frustrante. Anche se poi, non smetto mai di farlo.

hai solo da guadagnarci
a credere in te
eppure passi tutto il tempo a dubitarne

Credere in me.
Già.
Di tutti i lavori da fare con me stessa, questo è il più complicato. Una vita passata a provarci, ma sempre tanti passi indietro. Quanto è difficile farlo? Ma quanto aiuterebbe a star meglio?

è facile amare
il bello di noi
il vero amor proprio è
abbracciare il difficile
che vive in tutti noi - accettazione 

Accettarsi.
Accettare il bello di noi, ma anche il difficile.
Le nostre difficoltà, i nostri difetti, la nostra imperfezione.
Comprendere che nessuno è perfetto, che tutti hanno i propri problemi. Capire quanto sia importante amare tutto di noi, le ombre e le luci. Un percorso difficile, ma non impossibile.
Un percorso che continuerò a fare.
Per non cedere del tutto all'oscurità.

Leggere un libro di poesie di rupi kaur non può di certo aiutare nel profondo una persona che prova tante sensazioni negative, eppure è un buon modo per comprendere che non si è soli. Che in tanti possono provare emozioni simili, ma che non si deve smettere di lottare per star bene e far star bene questo nostro corpo, che è la nostra casa, lo scrigno della nostra anima.
Il percorso personale dell'autrice, è poi condiviso con tutte le altre che si ritrovano a leggere i suoi versi.
In questo articolo ho sottolineato solo quelle parti in cui più mi sono rivista, ma gli argomenti affrontanti sono davvero molti, e tutti importanti.

Un buon libro da cui partire per chi come me non è un grande amante della poesia, tra le sue parole puoi ritrovarti e, forse, essere un poco compreso.

Leggerò sicuramente altro di lei, in futuro.
Voi la conoscete? Avete letto qualcosa di queste sue raccolte poetiche?

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IL LIBRO

home body, il mio corpo è la mia casa
Rupi Kaur
Casa editrice: Tre60
Traduzione di: Alessandro Storti
Pagine: 191
Prezzo: 14.00€ / E-book: 9.99€
Anno di pubblicazione: 2021
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