È ora di riaccendere le stelle, di Virginie Grimaldi - Recensione

15 Jul 2019

Libri

 

È da questa notte che piove e ancora non sembra voler placarsi. Da un lato però sono contenta: finalmente si respira un po', ed è meglio godersi di un po' di fresco - nella speranza che però, da giovedì alla fine della prossima settimana ci sia bel tempo, visto che partiamo per la nostra “vacanza” (dita incrociatissime!) -. Quale occasione migliore, quindi, per mettersi al pc e recuperare le ultime recensioni prima della partenza?

 

Quando mi è stato proposto questo libro da Fabbri Editori/Rizzoli sono subito rimasta colpita dalla trama e ho trovato anche la copertina deliziosa. Una madre, le sue figlie, due sorelle, e un rapporto da ricostruire. Una vita con i suoi alti e bassi, una famiglia con i suoi problemi, persone che sembrano reali, con le proprie luci e ombre, e i difetti. Perché, siamo onesti, spesso nei libri si tendono a trovare personaggi troppo perfetti, molto distanti dalla realtà. Non è questo il caso.

Ho subito accettato, e ho fatto benissimo! Ho trovato una lettura davvero bella che in molte occasioni mi ha molto emozionata e alla conclusione mi ha lasciata con un bel sorriso. Un libro semplice e scorrevole, molto attuale per temi, e con tre protagoniste che possono benissimo essere reali. 

 

È ora di riaccendere le stelle di Virginie Grimaldi è la storia di una donna e madre, Anna, e delle sue due figlie: l'adolescente Chloé e la piccola dodicenne Lily. L'intero libro vede l'alternarsi dei punti di vista delle tre. È come se leggessimo dei diari, virtuali o cartacei, dove le tre figure femminili parlano degli eventi della loro vita, delle proprie emozioni, e anche dei rapporti tra di loro.

 

Tutto scorre, tesoro. Le rabbie, le delusioni, le seccature, le gioie, la fatica. Tutto ciò che resta fino all'ultimo istante sono le persone che amiamo, che siano ancora di questo mondo o no.

     

Anna è una donna che soffre spesso di violenti attacchi di panico e che deve crescere da sola le sue due figlie. Dopo aver lasciato il marito, che ormai vive distante da loro, è completamente immersa in un lavoro che le prende tutto il tempo e le permette di vivere pochissimo le sue figlie, ma anche la sua stessa vita. Sommersa dai debiti che non sa come risolvere, viene ben presto costretta a lasciare anche il lavoro. Non sa cosa fare, si sente persa, e ben presto comprende anche di non conoscere la reale vita delle sue figlie: non sa bene cosa stiano attraversando, le loro azioni, i loro problemi. Troppo distante da loro. Troppo presa dai mille problemi da gestire e affrontare.

Chloé ha quasi diciotto anni. La tipica adolescente con le sue paure e la costante voglia di essere amata e accettata soprattutto dai ragazzi, anche a costo di compiere azioni che non vorrebbe, pur di ricevere la loro attenzione, un piccolo attimo di tenerezza. Chloé è ipersensibile, si sente spesso sola, e non riesce a bastarsi. Ama scrivere su un blog dove racconta le sue esperienze, i suoi timori, le sue emozioni. È molto legata a suo padre, uomo che le manca, e che non vede tanto spesso. Molte volte si nota quanto soffra di questa separazione e condanni così sua madre, colpevole ai suoi occhi di aver allontanato da sé un uomo che ancora la ama e vorrebbe starle accanto. Di suo padre, però, nel corso della lettura si apprenderà molto di più e si capiranno molte cose delle azioni e scelte di Anna.

E poi c'è Lily. Dodici anni. Un po' fuori di testa, ma tanto tanto simpatica! Generosa, piena di umorismo. Lei è quella che mi ha donato più occasioni di risate. Lei e il suo amore per i topini, lei e le sue parole senza senso messe un po' a caso, e le sue incomprensioni sul mondo. Ma Lily è anche sensibile e a suo modo comprende molte cose, e con piccoli gesti riesce a far trasparire anche il suo affetto per una sorella con la quale è facile bisticciare, e per una madre che non sempre comprende (o forse sì, più di chiunque altro). È il personaggio, forse, al quale ti affezioni di più. Piccola, folle, Lily che racconta le sue avventure al suo diario, Marcel!     DSC_0003-01[1]      

Quando Anna perde il lavoro ed è costretta a rimanere a casa, scopre molte cose non belle sul conto delle figlie: trova così un ragazzo nudo in casa con Chloé - che quindi sta tralasciando anche i suoi studi - e dalla scuola di Lily le comunicano che sua figlia è vittima di bullismo. Anna per un attimo ha paura di essere una madre pessima, ma si capisce sempre di più quanto per lei quelle due figlie, quei due pezzi di sé, siano importanti e fondamentali. Perle preziose dalle quali non vorrebbe mai allontanarsi, che non vorrebbe mai perdere. Ed è così, complice anche sua nonna - un'adorabile anziana che l'ha cresciuta dopo la morte della madre - che decide di mollare tutto, lasciando da parte anche i mille problemi e debiti, prendere un camper e viaggiare con le sue figlie verso Capo Nord alla ricerca delle Aurore boreali.

   

Se solo potessi sentirle ancora una volta, minuscole, accucciate contro di me. Se solo le mie parole bastassero ancora a rassicurarle, i miei baci a guarirle, le mie braccia a consolarle. Se solo i loro pensieri potessero limitarsi ancora al benessere dei loro peluche o al numero di nanne che mancano a Natale. Sto per tornarmene sul mio divanetto, quando sento la mano di Chloé muoversi. Piano piano, le sue dita si stringono attorno al mio indice. Non mi muovo, non respiro più. La mia piccolina. Con la mano libera prendo quella di Lily. Non reagisce. Resto così per lunghi minuti, ad assaporare, poi scivolo fuori dal letto. «Buona notte, tesori» «Buona notte, mamma» mormora Chloé. «Mamma, Mathias mi ha chiesto di dirti una cosa» butta lì Lily. «Sono tutta orecchi.» Fa finta di ascoltare quel che le dice il suo topo. «Dice che è contento di essere capitato in questa famiglia».

   

Da principio le figlie sono titubanti, la reputano pazza, e cercano con ogni mezzo di spingerla a tornare indietro, ma poi vivranno un'esperienza unica che le lascerà in molte occasioni senza fiato e le aiuterà a capire quanto sia profondo il loro amore, a superare paure, a scoprire eventi di un passato non facile, e grazie anche alla conoscenza di altre persone alle quali si uniranno nel viaggio, tutte riusciranno a crescere, a comprendersi reciprocamente.

 

Il viaggio è quindi funzionale alla crescita. È un'esperienza magica che emoziona. Sembra di viverlo sulla pelle. Andremo con loro verso i paesi nordici, restando estasiati di fronte alla bellezza dell'aurora boreale, alle cascate, alla visione delle balene, ad attività di kayak nei fiordi, allo spettacolo del sole a mezzanotte, e molto altro ancora. Il viaggio, come dice anche Chloé, è quindi un modo per aprirsi agli altri, per imparare, e crescere. Un modo per riaccendere quelle stelle nascoste dal buio, per uscire dalla bolla, e trovare una nuova strada, per ricominciare... Ed è proprio in quelle fredde lande che il cuore si apre a emozioni molto molto forti, riempendolo di calore.

     

Per tutta la nostra vita noi giudichiamo quel che ci succede, ci rallegriamo, ci lamentiamo. Eppure non sapremo fino all'ultimo minuto se era il caso di rallegrarsi o di lamentarsi. Niente è fisso, tutto evolve. Non essere triste oggi: quel che ti succede potrebbe essere una gran fortuna.

   

È una lettura che consiglio un po' a tutti. Una di quelle leggere sì, ma che donano tanto al cuore. Ho adorato l'amore che Anna ha per le sue figlie, il modo in cui trasmette loro le emozioni provate quando ha scoperto di attenderle, quando le ha viste per la prima volta. La sua paura costante del tempo che scorre e che ben presto le allontanerà da sé. Ma la realtà è che anche se lontane, resteranno sempre con sé. Perché la famiglia c'è sempre, e la distanza non potrà mai scalfirla. Mi sono emozionata, ho riso, mi sono indignata e ho compreso. Vorresti ridere con Lily, e donare un gesto d'affetto a Chloé che comprendi ma allo stesso tempo vorresti spronare a reagire, perché dobbiamo tutte imparare a bastarci e non dipendere dagli altri - soprattutto non ridursi a compiere certi gesti pur di ottenere quell'amore illusorio -. E vorresti poter sostenere Anna. Una donna forte, che nonostante abbia frequenti attacchi di panico che la immobilizzano, riesce a farcela. Una madre che lotta per le sue figlie. Una madre che merita molto di più di quel che le ha capitato in passato.

  E qui mi fermo. Ringrazio la Fabbri/Rizzoli per avermi inviato questo bellissimo libro e ve lo consiglio!        
3-1 È ora di riaccendere le stelle, di Virginie Grimaldi Editore: Fabbri Editori Pagine: 335 Prezzo: 18 euro Voto: ♥♥♥♥.5
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